Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei
[ads2]Cari Amici!
Con la comune riflessione ebraica e cristiana sulla Decima Parola arriviamo a conclusione di questo tratto di cammino fatto insieme, che negli ultimi dieci anni ci ha portato a meditare sulle Dieci Parole di Esodo 20 e Deuteronomio. Nel ringraziare di cuore tutti coloro che in questi anni si sono resi disponibili ad offrirci spunti di riflessione, siamo altresรฌ consapevoli che si conclude semplicemente un tratto di strada, una tappa, ma che il cammino in sรฉ ci offre ancora molte possibilitร di incontro, di scambio, di crescita comune: possibilitร che ci sentiamo di dover cogliere e valorizzare come meglio possibile. Nella traduzione italiana di Esodo 20,17, testo sul quale vogliamo riflettere in questa XX Giornata per lโapprofondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei, lโAltissimo pronuncia queste parole: ยซNon desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, nรฉ il suo schiavo nรฉ la sua schiava, nรฉ il suo bue nรฉ il suo asino, nรฉ alcuna cosa che appartenga al tuo prossimoยป. Questo testo ci insegna a purificare i nostri desideri, ad orientarli al disegno di Dio. In questa luce dunque ci sentiamo di affermare che, mossi da un desiderio condiviso e da una sincera speranza di interpretare rettamente in questo nostro agire gli insegnamenti dell’Eterno, riteniamo necessario ribadire con convinzione alle nostre comunitร e a tutti gli uomini ricchi di sensibilitร e di sapienza, la necessitร di proseguire il cammino di dialogo che ventโanni fa abbiamo voluto iniziare. Attraverso le nostre fedi riconosciamo anzitutto tutto il bene che cโรจ nel mondo, ed insieme viviamo con angoscia gli eventi del presente, che sono carichi di sofferenza e di inquietanti prospettive per il futuro, assistiamo sgomenti a gesti orrendi che profanano il Nome dell’Eterno, perpetrati con l’ignobile pretesa di adempiere alla Sua volontร , cogliamo con preoccupazione i segni sempre piรน frequenti di un’umanitร smarrita, delusa da tante false idolatrie che hanno condotto i loro seguaci in percorsi colmi di rovine e senza futuro, percepiamo la fatica degli uomini a concepire progetti per il futuro, a custodire responsabilmente i beni del creato per le generazioni che verranno, poichรฉ quando viene a mancare nell’uomo la ricerca dell’Eterno, si smarrisce anche il valore del tempo che valica i confini della nostra vita; in questa prospettiva, mentre rinnoviamo la nostra fedeltร ai principi e ai precetti che, con distinte peculiaritร , caratterizzano le nostre fedi, sentiamo l’urgente necessitร di ribadire la fiducia che, proprio dal fecondo dialogo da noi intrapreso, dalla ricerca di valori morali e spirituali condivisi nei quali operare in sintonia, possa scaturire una positiva testimonianza di fede, una fede suscettibile di restituire speranza e di rivolgere nuovamente i cuori di molti verso l’Eterno proprio perchรฉ ispira messaggi di vita e di pace, una fede capace di arricchirci nell’anima e di guidarci nelle scelte per il nostro autentico bene, gradite al Signore. ร chiaro, ogni cammino puรฒ conoscere delle tappe di maggiore slancio, unite forse anche a qualche momento di fatica: ma ogni cammino fatto insieme รจ indispensabile per la reciproca conoscenza, per il rispetto e la stima, e piรน ancora per far crescere veri sentimenti di amore dellโuno verso lโaltro, nella consapevolezza di quanto grandi siano lโincoraggiamento e la consolazione che ci vengono dallโamore reciproco. Questo percorso ci appare come una concreta realizzazione di quel ยซfraterno dialogoยป di cui parlava Nostra Aetate (n.4), sul dialogo con i non cristiani approvata nel 1965 dal Concilio Vaticano II, che รจ stata per entrambe le parti una pietra miliare nell’apertura di una nuova epoca, avendo auspicato un dialogo tra fratelli, tra popoli e singoli che desiderano crescere nella consapevolezza e nella consolazione di questa fraternitร : una fraternitร per troppo tempo nascosta e disumanamente ostacolata, una fraternitร che non abbiamo ancora finito di riscoprire, una fraternitร che perรฒ si manifesta sempre piรน nella sua indispensabile e provvidenziale attualitร .
Voglia lโEterno sostenere i nostri sforzi, donarci la Sapienza necessaria per individuare i passi futuri di questo cammino comune, e benedire ogni tratto di strada che riusciremo a compiere insieme.
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+ Bruno Forte,
Arcivescovo di Chieti-Vasto
Presidente della Commissione Episcopaleย
per lโecumenismo e il dialogo interreligioso
Rav Giuseppe Momigliano,
Presidente dellโAssemblea dei Rabbini dโItalia
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