Vita reclusa sul monte Soratte. Le monache agostiniane di Santa Croce in Sant’Oreste (1573-1904)

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Fondato nel 1573 nel modesto borgo di Sant’Oreste sul monte Soratte, il monastero di S. Nicola, composto allora da sole tre «zitelle» del luogo, ebbe una vita lunga e singolare, perché in quanto istituito in un feudo nullius dioecesis come Sant’Oreste, non soggetto al vescovo locale ma soltanto all’abate commendatario delle Tre Fontane di Roma (potente abbazia medievale), fu in pratica un cellula del tessuto religioso cittadino e locale. Le prime Regole per le monache di S. Nicola furono scritte, o almeno curate, dal grande cardinale Alessandro Farnese; questi pose la nascente istituzione sotto la regola di s. Agostino e le monache di S. Nicola furono perciò dette Agostiniane. Nel 1598 il vecchio monastero di S. Nicola, posto in luogo non salubre, cambiò sede e fu sistemato nel grande palazzo abbaziale del cardinale commendatario Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII: qui assunse il nome della chiesina del luogo, Santa Croce. Favorite dalla comunità di Sant’Oreste, dotate di beni immobili nella regione vicina, le Agostiniane di S. Croce vissero per più di tre secoli nella quasi totale autonomia dal resto dell’Ordine, soggette soltanto alle Regole farnesiane (confermate dal cardinale commendatario Costantino Patrizi nel 1839) e al commendatario delle Tre Fontane, che aveva giurisdizione civile e religiosa sul borgo di Sant’Oreste. Soppresso il monastero dai francesi nel 1809, fu ripristinato nel 1815 o forse nel 1816, ma le mutate condizioni sociali e religiose dell’Ottocento ridussero di molto la comunità monastica, che si estinse nel 1904. L’Autore ripercorre le vicende storiche del monastero e pubblica per la prima volta il testo originale farnesiano delle Regole con altri documenti istituzionali. 

Sergio Pagano, barnabita, è Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano dal 1997. Eletto vescovo titolare di Celene da Benedetto XVI il 4 agosto 2007, è Direttore della Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, Consultore storico della Congregazione per le Cause dei Santi, membro perdurante munere della Pontificia Accademia delle Scienze e del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Ha pubblicato, oltre a numerosi articoli e saggi, Nuovi documenti su Vittoria Colonna e Reginald Pole (Città delVaticano 1989), Il processo di Endimio Calandra e l’Inquisizione a Mantova nel 1567-1568 (Città del Vaticano 1991), Il cardinale Uberto Gambara vescovo di Tortona (Firenze 1995), L’epistolario «vaticano» di Lorenzo Perosi (Genova 1996), Paesi infetti. Magia, eresia e faide familiari nel tortonese durante il secolo XVI (Roma 2003), I processi inquisitoriali di Vittore Soranzo (1550-1558), Edizione critica, in collaborazione con Massimo Firpo (Città del Vaticano 2004), I documenti vaticani del processo di Galileo Galilei (1611-1741). Nuova edizione accresciuta, rivista e annotata (Città del Vaticano 2009),GalileoGalilei. Lo splendore e le pene di un «divin uomo» (Firenze 2009), Il censimento degli archivi ecclesiastici d’Italia del 1942, in collaborazione con Gianni Venditti (Città del Vaticano 2010-2011). 

Ascolta l’intervista all’autore di Radio Vaticana

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