VISITA ALLโHUB REGIONALE DI VIA ENRICO MATTEI:
INCONTRO CON I MIGRANTI OSPITI E CON IL PERSONALE CHE SVOLGE SERVIZIO DI ASSISTENZA
PAROLE DEL SANTO PADRE
Bologna
Domenica, 1ยฐ ottobre 2017
[powerpress]
Cari fratelli e sorelle,
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vi saluto tutti cordialmente e voglio assicurarvi la mia vicinanza. Ho voluto che fosse proprio qui il mio primo incontro con Bologna. Questo รจ il โportoโ di approdo di coloro che vengono da piรน lontano e con sacrifici che a volte non riuscite nemmeno a raccontare.
Molti non vi conoscono e hanno paura. Questa li fa sentire in diritto di giudicare e di poterlo fare con durezza e freddezza credendo anche di vedere bene. Ma non รจ cosรฌ. Si vede bene solo con la vicinanza che dร la misericordia. Senza questa, lโaltro resta un estraneo, addirittura un nemico, e non puรฒ diventare il mio prossimo. Da lontano possiamo dire e pensare qualsiasi cosa, come facilmente accade quando si scrivono frasi terribili e insulti via internet. Se guardiamo il prossimo senza misericordia, non ci rendiamo conto della sua sofferenza, dei suoi problemi. E se guardiamo il prossimo senza misericordia, rischiamo che anche Dio ci guardi senza misericordia. Oggi vedo solo tanta voglia di amicizia e di aiuto. Vorrei ringraziare le istituzioni e tutti i volontari per lโattenzione e lโimpegno nel prendersi cura di quanti siete qui ospitati. In voi vedo, come in ogni forestiero che bussa alla nostra porta, Gesรน Cristo, che si identifica con lo straniero, di ogni epoca e condizione, accolto o rifiutato (cfr Mt 25,35.43).
Il fenomeno richiede visione e grande determinazione nella gestione, intelligenza e strutture, meccanismi chiari che non permettano distorsioni o sfruttamenti, ancora piรน inaccettabili perchรฉ fatti sui poveri. Credo davvero necessario che un numero maggiore di Paesi adottino programmi di sostegno privato e comunitario allโaccoglienza e aprano corridoi umanitari per i rifugiati in situazioni piรน difficili, per evitare attese insopportabili e tempi persi che possono illudere. Lโintegrazione inizia con la conoscenza. Il contatto con lโaltro porta a scoprire il โsegretoโ che ognuno porta con sรฉ e anche il dono che rappresenta, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi, imparando cosรฌ a volergli bene e vincendo la paura, aiutandolo ad inserirsi nella nuova comunitร che lo accoglie. Ognuno di voi ha la propria storia, mi diceva la signora che mi accompagnava. E questa storia รจ qualcosa di sacro, dobbiamo rispettarla, accettarla, accoglierla e aiutare ad andare avanti. Alcuni di voi sono minorenni: questi ragazzi e ragazze hanno un particolare bisogno di tenerezza e hanno diritto alla protezione, che preveda programmi di custodia temporanea o di affidamento.
Vengo in mezzo a voi perchรฉ voglio portare nei miei i vostri occhi โ io ho guardato i vostri occhi โ, nel mio il vostro cuore. Voglio portare con me i vostri volti che chiedono di essere ricordati, aiutati, direi โadottatiโ, perchรฉ in fondo cercate qualcuno che scommetta su di voi, che vi dia fiducia, che vi aiuti a trovare quel futuro la cui speranza vi ha fatto arrivare fino a qui.
Sapete cosa siete voi? Siete dei โlottatori di speranzaโ! Qualcuno non รจ arrivato perchรฉ รจ stato inghiottito dal deserto o dal mare. Gli uomini non li ricordano, ma Dio conosce i loro nomi e li accoglie accanto a sรฉ. Facciamo tutti un istante di silenzio, ricordandoli e pregando per loro. [silenzio] A voi, lottatori di speranza, auguro che la speranza non diventi delusione o, peggio, disperazione, grazie a tanti che vi aiutano a non perderla. Nel mio cuore voglio portare la vostra paura, le difficoltร , i rischi, lโincertezzaโฆ, anche tante scritte: โAiutaci ad avere dei documentiโ; le persone che amate, che vi sono care e per le quali vi siete messi a cercare un futuro. Portarvi negli occhi e nel cuore ci aiuterร a lavorare di piรน per una cittร accogliente e capace di generare opportunitร per tutti. Per questo vi esorto ad essere aperti alla cultura di questa cittร , pronti a camminare sulla strada indicata dalle leggi di questo Paese.
La Chiesa รจ una madre che non fa distinzione e che ama ogni uomo come figlio di Dio, sua immagine. Bologna รจ una cittร da sempre nota per lโaccoglienza. Questa si รจ rinnovata con tante esperienze di solidarietร , di ospitalitร in parrocchie e realtร religiose, ma anche in molte famiglie e nelle varie compagini sociali. Qualcuno ha trovato un nuovo fratello da aiutare o un figlio da far crescere. E qualcuno ha trovato dei nuovi genitori che desiderano assieme a lui un futuro migliore. Come vorrei che queste esperienze, possibili per tutti, si moltiplicassero! La cittร non abbia paura di donare i cinque pani e i due pesci: la Provvidenza interverrร e tutti saranno saziati.
Bologna รจ stata la prima cittร in Europa, 760 anni or sono, a liberare i servi dalla schiavitรน. Erano esattamente 5855. Tantissimi. Eppure Bologna non ebbe paura. Vennero riscattati dal Comune, cioรจ dalla cittร . Forse lo fecero anche per ragioni economiche, perchรฉ la libertร aiuta tutti e a tutti conviene. Non ebbero timore di accogliere quelle che allora erano considerate โnon personeโ e riconoscerle come esseri umani. Scrissero in un libro i nomi di ognuno di loro! Come vorrei che anche i vostri nomi fossero scritti e ricordati per trovare assieme, come avvenne allora, un futuro comune.
Vi ringrazio e di cuore vi benedico. E per favore pregate per me.