Videomessaggio di Papa Francesco in occasione del “Vax Live: The Concert to Reunite the World”

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Cari giovani in età e in spirito,

Ricevete un cordiale saluto da questo vecchio, che non balla né canta come voi, ma che crede come voi che l’ingiustizia e il male non sono invincibili. Il coronavirus ha prodotto morti e sofferenze, condizionando la vita di tutti, specialmente quella dei più vulnerabili. Vi prego di non dimenticarvi dei più vulnerabili. Non dimenticatevi del limite. Inoltre la pandemia ha contribuito a peggiorare le crisi sociali e ambientali già esistenti, come voi, giovani, lo ricordate sempre a noi. E fate bene a ricordarlo.

Dinanzi a tanta oscurità e incertezza c’è bisogno di luce e di speranza. Abbiamo bisogno di cammini di guarigione e di salvezza. E mi riferisco a una guarigione alla radice, che curi la causa del male e non si limiti solo ai sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dell’individualismo, che non ci rende più liberi né più uguali, né più fratelli, piuttosto ci trasforma in persone indifferenti alla sofferenza degli altri.  E una variante di questo virus è il nazionalismo chiuso, che impedisce, per esempio, un internazionalismo dei vaccini. Un’altra variante è quando mettiamo le leggi del mercato o di proprietà intellettuale al di sopra delle leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Un’altra variante è quando crediamo e fomentiamo un’economia malata, che permette che pochi molto ricchi, pochi molto ricchi, posseggano più di tutto il resto dell’umanità, e che modelli di produzione e consumo distruggano il pianeta, la nostra “Casa comune”.

Queste cose sono interconnesse. Ogni ingiustizia sociale, ogni emarginazione di alcuni nella povertà o nella miseria incide anche sull’ambiente. Natura e persona siamo uniti. Dio Creatore infonde nei nostri cuori uno spirito nuovo e generoso per abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune: uno spirito di giustizia che ci mobiliti per assicurare l’accesso universale al vaccino e la sospensione temporanea del diritto di proprietà intellettuale; uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, giusto, sostenibile.

È chiaro che stiamo vivendo una crisi. La pandemia ci ha messo tutti in crisi, ma non dimenticatevi che da una crisi non usciamo uguali, o usciamo migliori o peggiori. Il problema sta nell’avere l’inventiva per cercare cammini che siano migliori.

Dio, medico e salvatore di tutti, conforti i sofferenti, accolga nel suo regno quelli che se ne sono già andati. E a questo Dio chiedo anche per noi, pellegrini sulla terra, che ci conceda il dono di una nuova fratellanza, una solidarietà universale e che possiamo riconoscere il bene e la bellezza che ha seminato in ognuno di noi, per stringere legami di unità, di progetti comuni, di speranze condivise. 

Grazie per il vostro sforzo, grazie per tutto quello che farete. E vi chiedo per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie.

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