Cari ragazzi e ragazze,
nel vostro anniversario vorrei essere presente fra voi. I 25 anni di vita di un’istituzione esigono da noi memoria e promessa. Ricordate il bene che Dio ha fatto nell’istituzione e anche quello che Dio ha fatto nelle vostre vite.
Non bisogna perdere mai la memoria. Nella memoria incontrerete Dio: il Dio che ti ha accompagnato, che ti ha fatto crescere, che ti ha preso, come dice il Deuteronomio, in una solitudine… ti ha tratto da una solitudine piena di «ululati solitari» (Dt 32,10), con i cani… – e questo è bellissimo –, e ti ha portato fino ad ora.
E poi guardare il futuro, perché la vita non finisce qui. Nessuno di voi è nato per essere “zitellone” o “zitellona” in senso spirituale. Forse tanti di voi non vi sposerete, ma dovrete essere fecondi, e dare questa vostra gioia come fecondità agli altri. Memoria e speranza di fecondità.
Tante belle cose in questo anniversario! E che il Signore vi benedica. Pregate per me che ne ho bisogno. E non perdete il senso dell’umorismo. Ciao!