Se vigilare significa impegnarsi
Le letture proposte nelle domeniche di Avvento contengono molti suggerimenti su come riconoscere la venuta del Signore, su come accoglierla, sulle conseguenze da trarre sul fatto che Dio è già venuto fra noi, su come vivere nel mondo in attesa del suo ritorno. Al centro del discorso del capitolo 13 del Vangelo di Marco – nel quale la parabola di questa domenica si inserisce – ritorna con insistenza un duplice avvertimento.
Il primo verso coloro che pensano di scorgere negli avvenimenti presenti della storia i segni della fine imminente e si abbandonano a impazienze, a previsioni sul come e sul quando, lasciando il mondo al suo destino. [Leggi tutto sul blog della Comunità Cattolica italiana in Ungheria]
Video Omelia
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Mc 13,33-37 Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».