Video messaggio di Papa Francesco per la Campagna mondiale contro la fame nel mondo

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banners-CARITAS-CONTRO-FAME-ITACittà del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha registrato un video-messaggio per la Campagna mondiale contro la fame nel mondo, dal titolo “Una sola famiglia umana, alimentazione per tutti”, lanciata oggi da Caritas Internationalis.
 
La campagna della Caritas ha avuto inizio con una “ondata di preghiera” partita dalle Isole del Pacifico, precisamente dall’Isola di Samoa, alle 12:00 di questa mattina, ora locale, mentre le organizzazioni della Caritas di ogni paese, hanno partecipato, sempre alle 12:00, ad un servizio religioso con preghiere e riflessioni sul tema della fame. L’avvio della campagna ha avuto luogo a Roma con una conferenza stampa nella Basilica di Santa Cecilia, alle 10:30 di questa mattina, alla quale hanno partecipato il Segretario Generale di Caritas Internationalis Michel Roy; il Segretario Generale di Caritas Senegal, Reverendo Ambroise Tine; il Direttore della Caritas diocesana di Roma, Monsignor Enrico Feroci e Ferruccio Ferrante, di Caritas Italiana. Nel corso della conferenza stampa è stato proiettato il video-messaggio di Papa Francesco il cui testo riportiamo in versione integrale:
 
“Cari fratelli e care sorelle,
 
sono lieto di annunciarvi oggi la ‘Campagna contro la fame nel mondo’, lanciata da Caritas Internationalis, e di comunicarvi che intendo dare il mio pieno sostegno.
 
Questa confederazione con le sue 164 organizzazioni-membro, è attiva in 200 Paesi e territori del mondo, e il loro lavoro è al centro della missione della Chiesa e della sua attenzione verso tutti coloro che soffrono per lo scandalo della fame, con cui il Signore si è identificato quando diceva: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”. Quando gli apostoli dissero a Gesù che le persone che erano giunte ad ascoltare le sue parole erano anche affamate, Egli li incitò ad andare a cercare il cibo. Essendo essi stessi poveri, non trovarono che cinque pani e due pesci, ma con la grazia di Dio riuscirono a sfamare una moltitudine di persone, raccogliendo perfino gli avanzi e riuscendo così ad evitare sprechi.
 
Siamo di fronte allo scandalo mondiale di circa un miliardo, un miliardo di persone che ancora oggi soffrono la fame. Non possiamo girarci dall’altra parte e fare finta che il problema non esista. Il cibo a disposizione oggi nel mondo è sufficiente a sfamare tutti.
 
La parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci insegna proprio questo: che se c’è la volontà, quello che abbiamo non si esaurisce, anzi ne avanza e niente va perduto.
 
Perciò, cari fratelli e care sorelle, vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa emergenza, rispettando il diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata.
 
Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana, con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario e nel contempo facciamoci promotori di un’autentica cooperazione con i poveri, perché attraverso i frutti del loro e del nostro lavoro, possano vivere una vita dignitosa.
 
Invito tutte le istituzioni del mondo, tutta la Chiesa e ognuno di noi, come una sola famiglia umana, a dare voce a tutte le persone che silenziosamente soffrono la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo.
Questa campagna vuole anche essere un invito a tutti noi a divenire più consapevoli delle nostre scelte alimentari che spesso comportano lo spreco di cibo ed un cattivo uso delle risorse a nostra disposizione. È anche un’esortazione a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi – vicino o lontano che sia – la fame la soffre sulla propria pelle. Vi chiedo, con tutto il cuore, di sostenere la nostra Caritas in questa nobile Campagna, per agire come una sola famiglia impegnata ad assicurare il cibo per tutti.
 
Preghiamo che Dio ci dia la grazia di vedere un mondo in cui mai nessuno debba morire di fame. E chiedendo questa grazia, vi do la mia benedizione.