Video Commento al Vangelo del 13 settembre 2009 – Paolo Curtaz

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Domenica 13 settembre 2009Voi chi dite che sia, Gesรน?

Ogni anno, puntuale, allโ€™inizio dellโ€™anno pastorale nelle nostre parrocchie, chiusa la parentesi estiva, troviamo lo stesso vangelo: opportuno, insistente, destabilizzante. Non possiamo essere discepoli per abitudine, con stanchezza, lasciando passare anno dopo anno, dimorando nelle nostre consolidate e piccole condotte di vita cristiana: non ha dove posare il capo, il nostro Maestro, non vuole cristiani a traino, non gradisce finte devozioni. La domanda, allora, รจ posta in maneira diretta.

13 settembre 2009 XXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Is 50,5-9a / Sal 114 / Giac 2,14-18 / Mc 8,27-35

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Cafarnao

I Dodici, gongolanti, hanno tra le mani un futuro di grande carriera politica e religiosa: Gesรน piace, รจ credibile, ha successo, gratifica. Intorno al fuoco discutono, si animano, interagiscono. Gesรน, defilato, li ascolta, sorride. Poi, come, se nulla fosse, pone la domanda. La gente chi dice che io sia?. Si parla molto di Gesรน, ieri come oggi. Sui giornali, nei dibattiti, tra amici, Gesรน รจ un mistero irrisolto, inquietante, difficile da decifrare. Chi รจ, veramente, Gesรน di Nazareth? Le risposte le conosciamo: un grandโ€™uomo, un uomo mite, un messaggero di pace, uno dei tanti uccisi dal potere. Tutto vero, ma ci si ferma qui; difficilmente si accetta la testimonianza della comunitร  dei suoi discepoli: Gesรน รจ Cristo, Gesรน รจ Dio stesso. รˆ meglio mantenersi nel vago e rassicurante convincimento che Gesรน sia una personalitร  della storia da ammirare ma che nulla ha a che vedere con la mia vita, meglio gestire il rapporto con Gesรน riducendolo a memoria storica, invece che ammettere unโ€™inquietante Presenza. Meglio dar retta alla teoria di moda per dire sempre e solo una cosa, da duemila anni: il Gesรน vero non รจ quello (sconcertante) che vi hanno raccontatoโ€ฆ

Lascia stare gli altri

Gesรน non ci sta e, a bruciapelo, pone oggi a ciascuno di noi la domanda: Voi chi dite che io sia?. Giร . E per me? Per me solo, dentro, senza lโ€™assillo di dare risposte sensate o alla moda, senza la facciata e lโ€™immagine da tenere in piedi? A me, nudo dentro, Gesรน che dice? Quante risposte! Gesรน diventa una speranza, una nostalgia, una tenerezza, la tenerezza del sogno dellโ€™โ€™uomo che vorrebbe credere in un Dio vicino, che condivide, che partecipa. Oppure, attenti al rischio catechismo, abbiamo la risposta confezionata: โ€œGesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dioโ€. Affermazione โ€œcorrettaโ€, ma cosรฌ lontana dal cuore! La folla lo aveva riconosciuto il Messia. Cosรฌ i discepoli, cosรฌ gli apostoli, cosรฌ la comunitร  di Roma a cui Marco indirizza il suo Vangelo. Ma, in realtร ?

Simone e Pietro

Simone osa, si lancia: tu sei il Messia. Risposta forte, esagerata, ardita: in nessun modo Gesรน assomiglia al messia che la gente si aspetta, cosรฌ comune, dimesso, arrendevole, misericordioso. Nulla. Gesรน lo guarda, contento, e gli annuncia di essere Pietro, di essere una roccia, dentro di sรฉ. Simone il pescatore riconosce in Gesรน il Cristo. E Gesรน, riconosciuto Cristo, gli restituisce il favore e gli svela che egli รจ una Pietra. Se ci avviciniamo a Gesรน e lo riconosciamo Signore, subito riconosciamo chi siamo in noi stessi, chi siamo in veritร . Dio svela lโ€™uomo a se stesso, sempre.

Cristo secondo Gesรน

Gesรน subito presenta ciรฒ che significa essere Cristo: donarsi fino alla morte. E qui si resta sgomenti, attoniti, scandalizzati. Ma comeโ€ฆ e allora il Dio onnipotente, efficiente, che interviene a sanare le nostre malattie? Dovโ€™รจ? Sicuramente cโ€™รจ, ma dopo essere passato nella scandalosa logica della croce. Non dite che Gesรน รจ Cristo se prima non siete saliti con Lui sulla croce. Non osate fare questa affermazione se prima non avete assaporato lโ€™esagerazione e la sofferenza del dono, se prima la vostra vita non รจ stata arata e scavata dal solco della croce, amici, se prima non avete amato fino a star male, se il vostro cuore non รจ stato convertito dal dono della compassione. Questa croce che diventa misura del dono, giudizio sul mondo, unitร  di misura del nuovo sistema di amare il fratello. Anche Pietro e gli altri dovranno passare per il Golgota prima di entrare definitivamente nella dinamica del Regno. Isaia intuisce e profetizza questa nuova prospettiva di un Messia sofferente e Giacomo ci ricorda che la nostra fede non si ferma alle Parola ma diventa Gesto e che solo cosรฌ testimoniamo di avere incontrato il Cristo Signore. Iniziamo cosรฌ il nostro anno pastorale, il rientro allโ€™attivitร  autunnale: chiediamoci, ancora, chi รจ per noi, oggi, il Signore Gesรน.

Paolo Curtaz