INCONTRO CON I MIGRANTI
SALUTO DEL SANTO PADRE
Sede della Caritas diocesana di Rabat
Sabato, 30 marzo 2019
Cari amici,
sono lieto di avere questa possibilitร di incontrarvi durante la mia visita al Regno del Marocco. Si tratta per me di una rinnovata occasione per esprimere la mia vicinanza a tutti voi, e con voi affrontare una ferita grande e grave che continua a lacerare gli inizi di questo XXI secolo. Ferita che grida al cielo. E pertanto non vogliamo che lโindifferenza e il silenzio siano la nostra parola (cfr Es 3,7). Ancor piรน quando si riscontra che sono molti milioni i rifugiati e gli altri migranti forzati che chiedono la protezione internazionale, senza contare le vittime della tratta e delle nuove forme di schiavitรน in mano ad organizzazioni criminali. Nessuno puรฒ essere indifferente davanti a questo dolore.
Ringrazio Mons. Santiago per le sue parole di accoglienza e per lโimpegno della Chiesa al servizio dei migranti. Grazie anche a Jackson per la sua testimonianza; grazie a tutti voi, migranti e membri delle associazioni che sono al loro servizio, venuti qui oggi pomeriggio per trovarci insieme, per rafforzare i legami tra noi e continuare a impegnarci per garantire condizioni di vita degna per tutti. E grazie ai bambini! Questi sono la speranza. Per questi dobbiamo lottare, per questi. Loro hanno diritto, diritto alla vita, diritto alla dignitร . Lottiamo per loro.Tutti siamo chiamati a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee, con generositร , prontezza, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilitร (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018).
Qualche mese fa si รจ svolta, qui in Marocco, la Conferenza Intergovernativa di Marrakech che ha ratificato lโadozione del Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare. ยซIl Patto sulle migrazioni costituisce un importante passo avanti per la comunitร internazionale che, nellโambito delle Nazioni Unite, affronta per la prima volta a livello multilaterale il tema in un documento di rilievoยป (Discorso ai Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 7 gennaio 2019).
Questo Patto permette di riconoscere e di prendere coscienza che ยซnon si tratta solo di migrantiยป (cfr Tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019), come se le loro vite fossero una realtร estranea o marginale, che non abbia nulla a che fare col resto della societร . Come se la loro qualitร di persone con diritti restasse โsospesaโ a causa della loro situazione attuale; ยซeffettivamente un migrante non รจ piรน umano o meno umano in funzione della sua ubicazione da una parte o dallโaltra di una frontieraยป.[1]
Ciรฒ che รจ in gioco รจ il volto che vogliamo darci come societร e il valore di ogni vita. Si sono fatti molti e positivi passi avanti in diversi ambiti, specialmente nelle societร sviluppate, ma non possiamo dimenticare che il progresso dei nostri popoli non si puรฒ misurare solo dallo sviluppo tecnologico o economico. Esso dipende soprattutto dalla capacitร di lasciarsi smuovere e commuovere da chi bussa alla porta e col suo sguardo scredita ed esautora tutti i falsi idoli che ipotecano e schiavizzano la vita; idoli che promettono una felicitร illusoria ed effimera, costruita al margine della realtร e della sofferenza degli altri. Come diventa deserta e inospitale una cittร quando perde la capacitร della compassione! Una societร senza cuoreโฆ una madre sterile. Voi non siete emarginati, siete al centro del cuore della Chiesa.
Ho voluto offrire quattro verbi โ accogliere, proteggere, promuovere e integrare โ affinchรฉ coloro che vogliono aiutare a rendere piรน concreta e reale questa alleanza possano con saggezza coinvolgersi piuttosto che tacere, soccorrere piuttosto che isolare, edificare piuttosto che abbandonare.
Cari amici, vorrei ribadire qui lโimportanza che rivestono questi quattro verbi. Essi formano come un quadro di riferimento per tutti. Infatti, in questo impegno siamo tutti coinvolti โ in modi diversi, ma tutti coinvolti โ e tutti siamo necessari per garantire una vita piรน degna, sicura e solidale. Mi piace pensare che il primo volontario, assistente, soccorritore, amico di un migrante รจ un altro migrante che conosce in prima persona la sofferenza del cammino. Non si possono pensare strategie di grande portata, capaci di dare dignitร , limitandosi ad azioni assistenzialistiche verso il migrante. Cosa imprescindibile, ma insufficiente. ร necessario che voi migranti vi sentiate i primi protagonisti e gestori in tutto questo processo.
Questi quattro verbi possono aiutare a realizzare alleanze capaci di riscattare spazi in cui accogliere, proteggere, promuovere e integrare. In definitiva, spazi in cui dare dignitร .
ยซConsiderando lo scenario attuale, accogliere significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilitร piรน ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazioneยป (Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018). Lโampliamento dei canali migratori regolari รจ di fatto uno degli obiettivi principali del Patto mondiale. Questo impegno comune รจ necessario per non accordare nuovi spazi ai โmercanti di carne umanaโ che speculano sui sogni e sui bisogni dei migranti. Finchรฉ questo impegno non sarร pienamente realizzato, si dovrร affrontare la pressante realtร dei flussi irregolari con giustizia, solidarietร e misericordia. Le forme di espulsione collettiva, che non permettono una corretta gestione dei casi particolari, non devono essere accettate. Dโaltra parte, i percorsi di regolarizzazione straordinari, soprattutto nei casi di famiglie e di minori, devono essere incoraggiati e semplificati.
Proteggere vuol dire assicurare la difesa ยซdei diritti e della dignitร dei migranti e dei rifugiati, indipendentemente dal loro status migratorioยป (ibid.). Guardando la realtร di questa regione, la protezione va assicurata anzitutto lungo le vie migratorie, che sono spesso, purtroppo, teatri di violenza, sfruttamento e abusi di ogni genere. Qui sembra anche necessario rivolgere una particolare attenzione ai migranti in situazione di grande vulnerabilitร , ai numerosi minori non accompagnati e alle donne. ร essenziale poter garantire a tutti unโassistenza medica, psicologica e sociale adeguata per ridare dignitร a chi lโha perduta lungo il cammino, come fanno con dedizione gli operatori di questa struttura. E tra voi, ce ne sono alcuni che possono testimoniare quanto sono importanti questi servizi di protezione, per dare speranza, per il tempo in cui sono ospitati nei Paesi che li hanno accolti.
Promuovere significa assicurare a tutti, migranti e locali, la possibilitร di trovare un ambiente sicuro dove realizzarsi integralmente. Tale promozione comincia col riconoscimento che nessuno รจ uno scarto umano, ma รจ portatore di una ricchezza personale, culturale e professionale che puรฒ recare molto valore lร dove si trova. Le societร di accoglienza ne saranno arricchite se sanno valorizzare al meglio il contributo dei migranti, prevenendo ogni tipo di discriminazione e ogni sentimento xenofobo. Lโapprendimento della lingua locale, come veicolo essenziale di comunicazione interculturale, sarร vivamente incoraggiato, cosรฌ come ogni forma positiva di responsabilizzazione dei migranti verso la societร che li accoglie, imparando a rispettarne le persone e i legami sociali, le leggi e la cultura, per offrire cosรฌ un contributo rafforzato allo sviluppo umano integrale di tutti.
Ma non dimentichiamo che la promozione umana dei migranti e delle loro famiglie inizia anche dalle comunitร di origine, lร dove devโessere garantito, insieme al diritto di emigrare, anche quello di non essere costretti a emigrare, cioรจ il diritto di trovare in patria condizioni che permettano una vita degna. Apprezzo e incoraggio gli sforzi dei programmi di cooperazione internazionale e di sviluppo transnazionale svincolati da interessi di parte, in cui i migranti sono coinvolti come i principali protagonisti (cfr Discorso ai partecipanti al foro internazionale su โmigrazione e paceโ, 21 febbraio 2017).
Integrare vuol dire impegnarsi in un processo che valorizzi al tempo stesso il patrimonio culturale della comunitร che accoglie e quello dei migranti, costruendo cosรฌ una societร interculturale e aperta. Sappiamo che non รจ per nulla facile entrare in una cultura che ci รจ estranea โ tanto per chi arriva, quanto per chi accoglie โ, metterci nei panni di persone tanto diverse da noi, comprendere i loro pensieri e le loro esperienze. Cosรฌ, spesso, rinunciamo allโincontro con lโaltro e innalziamo barriere per difenderci (cfr Omelia nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 14 gennaio 2018). Integrare richiede dunque di non lasciarsi condizionare dalle paure e dallโignoranza.
Qui cโรจ un cammino da fare insieme, come veri compagni di viaggio, un viaggio che impegna tutti, migranti e locali, nellโedificazione di cittร accoglienti, plurali e attente ai processi interculturali, cittร capaci di valorizzare la ricchezza delle differenze nellโincontro con lโaltro. E anche in questo caso molti di voi possono testimoniare personalmente quanto un simile impegno sia essenziale.
Cari amici migranti, la Chiesa riconosce le sofferenze che segnano il vostro cammino e ne soffre con voi. Raggiungendovi nelle vostre situazioni cosรฌ diverse, essa tiene a ricordare che Dio vuole fare di tutti noi dei viventi. Essa desidera stare al vostro fianco per costruire con voi ciรฒ che รจ il meglio per la vostra vita. Perchรฉ ogni uomo ha diritto alla vita, ogni uomo ha il diritto di avere dei sogni e di poter trovare il suo giusto posto nella nostra โcasa comuneโ! Ogni persona ha diritto al futuro.
Vorrei esprimere ancora la mia gratitudine a tutte le persone che si sono poste al servizio dei migranti e dei rifugiati nel mondo intero, e oggi particolarmente a voi, operatori della Caritas, che avete lโonore di manifestare lโamore misericordioso di Dio a tanti nostri fratelli e sorelle a nome di tutta la Chiesa, come pure a tutte le associazioni partner. Voi sapete bene e sperimentate che per il cristiano โnon si tratta solo di migrantiโ, ma รจ Cristo stesso che bussa alle nostre porte.
Il Signore, che durante la sua esistenza terrena visse nella propria carne la sofferenza dellโesilio, benedica ciascuno di voi, vi dia la forza necessaria per non scoraggiarvi e per essere gli uni per gli altri โporto sicuroโ di accoglienza.
Grazie!
[1] Discorso di S.M. il Re del Marocco alla Conferenza Intergovernativa sulle migrazioni, Marrakech, 10 dicembre 2018.