Viaggio Apostolico in Bulgaria: Santa Messa e Omlia nella Piazza Knyaz Alexander I โ€“ Sofia, 5 maggio 2019

Data:

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITร€ FRANCESCO
IN BULGARIA E MACEDONIA DEL NORD

[5-7 MAGGIO 2019]

SANTA MESSA

OMELIA DEL SANTO PADRE

Piazza Knyaz Alexander I (Sofia)
Domenica, 5 maggio 2019

Pope Francis - Sofia - Holy Mass 2019-05-05

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Cari fratelli e sorelle, Cristo รจ risorto! Christos vozkrese!

รˆ meraviglioso il saluto con il quale i cristiani nel vostro Paese si scambiano la gioia del Risorto in questo tempo pasquale.

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Tutto lโ€™episodio che abbiamo ascoltato, narrato alla fine dei Vangeli, ci permette di immergerci in questa gioia che il Signore ci invita a โ€œcontagiareโ€ ricordandoci tre realtร  stupende che segnano la nostra vita di discepoli: Dio chiama, Dio sorprende, Dio ama.

Dio chiama. Tutto avviene sulle rive del lago di Galilea, lร  dove Gesรน aveva chiamato Pietro. Lo aveva chiamato a lasciare il mestiere di pescatore per diventare pescatore di uomini (cfr Lc 5,4-11). Ora, dopo tutto il cammino, dopo lโ€™esperienza di veder morire il Maestro e nonostante lโ€™annuncio della sua risurrezione, Pietro torna alla vita di prima: ยซIo vado a pescareยป, dice. E gli altri discepoli non sono da meno: ยซVeniamo anche noi con teยป (Gv 21,3). Sembrano fare un passo indietro; Pietro riprende in mano le reti a cui aveva rinunciato per Gesรน. Il peso della sofferenza, della delusione, perfino del tradimento era diventato una pietra difficile da rimuovere nel cuore dei discepoli; erano ancora feriti sotto il peso del dolore e della colpa e la buona notizia della Risurrezione non aveva messo radici nel loro cuore. Il Signore sa quanto รจ forte per noi la tentazione di tornare alle cose di prima. Le reti di Pietro, come le cipolle dโ€™Egitto, sono nella Bibbia simbolo della tentazione della nostalgia del passato, di voler indietro qualcosa di quanto si era voluto lasciare. Davanti alle esperienze di fallimento, di dolore e persino del fatto che le cose non risultino come si sperava, appare sempre una sottile e pericolosa tentazione che invita allo scoraggiamento e a lasciarsi cadere le braccia. รˆ la psicologia del sepolcro che tinge tutto di rassegnazione, facendoci affezionare a una tristezza dolciastra che come una tarma corrode ogni speranza. Cosรฌ si sviluppa la piรน grande minaccia che puรฒ radicarsi in seno a una comunitร : il grigio pragmatismo della vita, nella quale apparentemente tutto procede con normalitร , ma in realtร  la fede si va esaurendo e degenerando in meschinitร  (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 83).

Ma proprio lรฌ, nel fallimento di Pietro, arriva Gesรน, ricomincia da capo e con pazienza esce ad incontrarlo e gli dice ยซSimoneยป (v. 15): era il nome della prima chiamata. Il Signore non aspetta situazioni o stati dโ€™animo ideali, li crea. Non aspetta di incontrarsi con persone senza problemi, senza delusioni, senza peccati o limitazioni. Egli stesso ha affrontato il peccato e la delusione per andare incontro ad ogni vivente e invitarlo a camminare. Fratelli, il Signore non si stanca di chiamare. รˆ la forza dellโ€™Amore che ha ribaltato ogni pronostico e sa ricominciare. In Gesรน, Dio cerca di dare sempre una possibilitร . Fa cosรฌ anche con noi: ci chiama ogni giorno a rivivere la nostra storia dโ€™amore con Lui, a rifondarci nella novitร  che รจ Lui. Tutte le mattine, ci cerca lรฌ dove siamo e ci invita ยซad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le bassezze della morteยป, e ci invita a non cercare ยซtra i morti Colui che รจ vivoยป (Omelia nella Veglia Pasquale, 20 aprile 2019). Quando lo accogliamo, saliamo piรน in alto, abbracciamo il nostro futuro piรน bello non come una possibilitร  ma come una realtร . Quando รจ la chiamata di Gesรน a orientare la vita, il cuore ringiovanisce.

Dio sorprende. รˆ il Signore delle sorprese che invita non solo a sorprendersi, ma a realizzare cose sorprendenti. Il Signore chiama e, incontrando i discepoli con le reti vuote, propone loro qualcosa di insolito: pescare di giorno, cosa piuttosto strana su quel lago. Ridร  loro fiducia mettendoli in movimento e spingendoli di nuovo a rischiare, a non dare nulla e specialmente nessuno per perso. รˆ il Signore della sorpresa che rompe le chiusure paralizzanti restituendo lโ€™audacia capace di superare il sospetto, la sfiducia e il timore che si nasconde dietro il โ€œsi รจ sempre fatto cosรฌโ€. Dio sorprende quando chiama e invita a gettare non solo le reti, ma noi stessi al largo nella storia e a guardare la vita, a guardare gli altri e anche noi stessi con i suoi stessi occhi che ยซnel peccato, vede figli da rialzare; nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare. Non temere, dunque: il Signore ama questa tua vita, anche quando hai paura di guardarla e prenderla in manoยป (ibid.).

Giungiamo cosรฌ alla terza certezza di oggi. Dio chiama, Dio sorprende perchรฉ Dio ama. Lโ€™amore รจ il suo linguaggio. Perciรฒ chiede a Pietro e a noi di sintonizzarsi sulla stessa lingua: ยซMi ami?ยป. Pietro accoglie lโ€™invito e, dopo tanto tempo passato con Gesรน, capisce che amare vuol dire smettere di stare al centro. Adesso non parte piรน da sรฉ, ma da Gesรน: ยซTu conosci tuttoยป (Gv 21,18), risponde. Si riconosce fragile, capisce che non puรฒ andare avanti solo con le sue forze. E si fonda sul Signore, sulla forza del suo amore, fino alla fine. Questa รจ la nostra forza che ogni giorno siamo invitati a rinnovare: il Signore ci ama. Essere cristiano รจ una chiamata ad avere fiducia che lโ€™Amore di Dio รจ piรน grande di ogni limite o peccato. Uno dei grandi dolori e ostacoli che sperimentiamo oggi non nasce tanto nel comprendere che Dio sia amore, ma nel fatto che siamo arrivati ad annunciarlo e testimoniarlo in modo tale che per molti questo non รจ il suo nome. Dio รจ amore, un amore che si dona, chiama e sorprende.

Ecco il miracolo di Dio, che fa delle nostre vite opere dโ€™arte se ci lasciamo guidare dal suo amore. Tanti testimoni della Pasqua in questa terra benedetta hanno realizzato capolavori magnifici, ispirati da una fede semplice e da un amore grande. Offrendo la vita, sono stati segni viventi del Signore, sapendo superare con coraggio lโ€™apatia e offrendo una risposta cristiana alle preoccupazioni che si presentavano loro (cfr Esort. ap. pstsin. Christus vivit, 174). Oggi siamo invitati a guardare e scoprire quello che il Signore ha fatto nel passato per lanciarci con Lui verso il futuro, sapendo che, nel successo e negli errori, tornerร  sempre a chiamarci per invitarci a gettare le reti. Quello che ho detto ai giovani nellโ€™Esortazione che recentemente ho scritto, desidero dirlo anche a voi. Una Chiesa giovane, una persona giovane, non per lโ€™etร  ma per la forza dello Spirito, ci invita a testimoniare lโ€™amore di Cristo, un amore che incalza e ci porta ad essere pronti a lottare per il bene comune, servitori dei poveri, protagonisti della rivoluzione della caritร  e del servizio, capaci di resistere alle patologie dellโ€™individualismo consumista e superficiale. Innamorati di Cristo, testimoni vivi del Vangelo in ogni angolo di questa cittร  (cfr ibid., 174-175). Non abbiate paura di essere i santi di cui questa terra ha bisogno, una santitร  che non vi toglierร  forza, non vi toglierร  vita o gioia; anzi, proprio al contrario, perchรฉ giungerete voi e i figli di questa terra ad essere quello che il Padre sognรฒ quando vi creรฒ (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 32).

Chiamati, sorpresi e inviati per amore!

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