VOLTO DI CRISTO,
VOLTO DELL’UOMO
MEDITAZIONI di S.E. Mons. Giancarlo Maria BREGANTINI,
Arcivescovo di Campobasso-Boiano
INTRODUZIONE
ยซChi ha visto ne dร testimonianza e la sua testimonianza รจ vera ed egli sa di dire il vero, perchรฉ anche voi crediate. Questo infatti avvenne perchรฉ si adempisse la Scrittura: โNon gli sarร spezzato alcun ossoโ. Ed un altro passo della Scrittura dice, ancora: โVolgeranno lo sguardo a colui che hanno trafittoโยปย (Gv 19,35-37).
Amabile Gesรน,
salisti al Golgota senza esitare, compimento dโamore,
e ti lasciasti crocifiggere senza lamenti.
Umile Figlio di Maria,
prendesti il carico della nostra notte
per mostrarci di quanta luce
volevi dilatarci il cuore.
Nei tuoi dolori, รจ la nostra redenzione,
nelle tue lacrime si dipinge โlโOraโ
dello svelamento dellโAmore gratuito di Dio.
Sette volte perdonati,
nei tuoi ultimi sospiri di Uomo tra gli uomini,
ci riporti tutti al cuore del Padre,
per indicarci, nelle tue ultime parole,
la via della redenzione per ogni nostro dolore.
Tu, il Tutto Incarnato, ti annienti sulla Croce,
compreso solamente da Colei, madre,
che fedelmente โstavaโ sotto quel patibolo.
La tua sete รจ fonte di speranza sempre accesa,
mano tesa anche per il malfattore pentito,
che oggi, grazie a te, dolce Gesรน, entra in paradiso.
A tutti noi, Signore Gesรน Crocifisso,
concedi la tua infinita Misericordia,
profumo di Betania sul mondo,
gemito di vita per lโumanitร .
E, finalmente abbandonati alle mani del Padre tuo,
aprici la porta della Vita che non muore! Amen.
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I STAZIONE
Gesรน condannato a morte
Il dito puntato che accusa
ยซPilato parlรฒ loro di nuovo, perchรฉ voleva rimettere in libertร Gesรน. Ma essi urlavano: โCrocifiggilo, crocifiggilo!โ. Ed egli, per la terza volta, disse loro: โMa che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Dunque lo punirรฒ e poi lo rilascerรฒโ. Ma essi insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato, allora, decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rimise in libertร colui che era stato messo in carcere per rivolta e omicidio e che essi richiedevano e consegnรฒ Gesรน al loro volereยปย (Lc 23,20-25).
Un Pilato impaurito che non cerca la veritร , il dito puntato di accusa ed il grido crescente della folla inferocita sono i primi passi del morire di Gesรน. Innocente, come un agnello, il cui sangue salva il suo popolo. Quel Gesรน che รจ passato tra noi, sanando e benedicendo, ora viene condannato alla pena capitale. Nessuna parola di gratitudine dalla folla, che sceglie invece Barabba. Per Pilato, diventa un caso imbarazzante. Lo scarica alla folla e se ne lava le mani, tutto attaccato al suo potere. Lo consegna, perchรฉ sia crocifisso! Non vuole piรน sapere nulla di lui. Per lui, il caso รจ chiuso!
La condanna sbrigativa di Gesรน raccoglie cosi le facili accuse, i giudizi superficiali tra la gente, le insinuazioni ed i preconcetti che chiudono il cuore e si fanno cultura razzista, di esclusione e di โscartoโ, con le lettere anonime e le orribili calunnie. Accusati, si รจ subito sbattuti in prima pagina; scagionati, si finisce in ultima!
E noi? Sapremo avere una coscienza retta e responsabile, trasparente, che non volga mai le spalle allโinnocente, ma si schieri, con coraggio, in difesa dei deboli, resistendo allโingiustizia e difendendo ovunque la veritร violata?
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
ci sono mani che sostengono
e ci sono mani che firmano ingiuste condanne.
Faโ che, sostenuti dalla tua grazia, non scartiamo nessuno.
Difendici dalle calunnie e dalla menzogna.
Aiutaci a cercare sempre la veritร ,
e a stare dalla parte dei deboli,
capaci di accompagnare il loro cammino.
E dona la tua luce a chi deve, per missione, giudicare in tribunale,
perchรฉ emetta sempre sentenze giuste e vere. Amen.
II STAZIONE
Gesรน รจ caricato della croce
Il pesante legno della crisi
ยซGesรน portรฒ i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, perchรฉ non vivendo piรน per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue ferite siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre animeยปย (1 Pt 2,24-25).
Pesa quel legno della croce, perchรฉ su di esso Gesรน porta i peccati di tutti noi. Barcolla sotto quel peso, troppo grande per un uomo solo (Gvย 19,17).
Eโ anche il peso di tutte le ingiustizie che hanno prodotto la crisi economica, con le sue gravi conseguenze sociali: precarietร , disoccupazione, licenziamenti, un denaro che governa invece di servire, la speculazione finanziaria, i suicidi degli imprenditori, la corruzione e lโusura, con le aziende che lasciano il proprio paese.
Questa รจ la croce pesante del mondo del lavoro, lโingiustizia posta sulle spalle dei lavoratori. Gesรน la prende sulle sue e ci insegna a non vivere piรน nellโingiustizia, ma capaci, con il suo aiuto, di creare ponti di solidarietร e di speranza, per non essere pecore erranti nรฉ smarrite in questa crisi.
Ritorniamo perciรฒ al Cristo, Pastore e Custode delle nostre anime. Lottiamo insieme per il lavoro in reciprocitร , vincendo la paura e lโisolamento, ricuperando la stima per la politica, e cercando di uscire insieme dai problemi.
La croce, allora, si farร piรน leggera, se portata con Gesรน e sollevata tutti insieme, perchรฉ dalle sue ferite โ fatte feritoie โ siamo stati guariti (cfrย 1 Ptย 2,24).
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PREGHIERA
Signore Gesรน sempre piรน fitta รจ la nostra notte!
La povertร prende lโaspetto della miseria.
Non abbiamo pane da offrire ai figli e le nostre reti sono vuote.
Incerto il nostro futuro. Provvedi al lavoro che manca.
Suscita in noi lโardore per la giustizia,
perchรฉ la vita che conduciamo non sia trascinata,
ma vissuta in dignitร ! Amen.
III STAZIONE
Gesรน cade per la prima volta
La fragilitร che ci apre allโaccoglienza
ยซEgli si รจ caricato delle nostre sofferenze, si รจ addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio ed umiliato. Egli รจ stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquitร . Il castigo che ci dร salvezza si รจ abbattuto su di lui!ยปย (Is 53,4-5).
Eโ un Gesรน fragile, umanissimo, quello che contempliamo con stupore in questa stazione di grande dolore. Ma รจ proprio questo suo cadere, nella polvere, che rivela ancora di piรน il suo immenso amore. Eโ pressato dalla folla, stordito dalle grida dei soldati, bruciante per le piaghe della flagellazione, colmo di amarezza interiore per lโimmensa ingratitudine umana. E cade. Cade per terra!
Ma in questa caduta, in questo cedere al peso e alla fatica, Gesรน si fa ancora una volta Maestro di vita. Ci insegna ad accettare le nostre fragilitร , a non scoraggiarci per i nostri fallimenti, a riconoscere con lealtร i nostri limiti: ยซCโรจ in me il desiderio del bene โย dice san Paolo โย ma non la capacitร di attuarloยป (Rmย 7,18).
Con questa forza interiore che gli viene dal Padre, Gesรน ci aiuta anche ad accogliere la fragilitร degli altri; a non infierire su chi รจ caduto, a non essere indifferenti verso chi cade. E ci dร la forza di non chiudere la porta a chi bussa alle nostre case, chiedendo asilo, dignitร e patria. Consapevoli della nostra fragilitร , accoglieremo tra noi la fragilitร degli immigrati, perchรฉ trovino sicurezza e speranza.
Eโ infatti nellโacqua sporca del catino del Cenacolo, cioรจ nella nostra fragilitร , che si specchia il vero volto del nostro Dio! Perciรฒ, ยซogni spirito che riconosce Gesรน Cristo, venuto nella carne, รจ da Dioยป (1 Gvย 4,2).
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
che ti sei fatto umile per riscattare le nostre fragilitร ,
rendici capaci di entrare in vera comunione
con i nostri fratelli piรน poveri.
Strappaci dal cuore ogni radice di paura e di comoda indifferenza,
che ci impedisce di riconoscerti nei migranti,
per testimoniare che la tua Chiesa รจ senza frontiere,
vera madre di tutti! Amen.
IV STAZIONE
Gesรน incontra la Madre
Le lacrime solidali
ยซSimeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: โEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerร lโanimaโยปย (Lc 2,34-35).ย ยซPiangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti, gli uni verso gli altriยปย (Rm 12,15-16).
Eโ carico di emozione e di lacrime struggenti questo incontro di Gesรน con la sua mamma Maria. Vi รจ espressa lโinvincibile forza dellโamore materno che supera ogni ostacolo e sa aprire ogni strada. Ma ancora piรน vivo รจ lo sguardo solidale di Maria, che condivide e dona forza al Figlio. Si riempie cosรฌ di stupore il nostro cuore, nel contemplare la grandezza di Maria, in quel suo farsi, proprio lei creatura, โprossimaโ con il suo Dio e per il suo Signore.
Raccoglie tutte le lacrime di ogni mamma per i figli lontani, per i giovani condannati a morte, trucidati o partiti per la guerra, specie i bambini-soldato. Vi sentiamo il lamento straziante delle madri per i loro figli, morenti a causa dei tumori prodotti dagli incendi dei rifiuti tossici.
Lacrime amarissime! Solidale condivisione dello strazio dei figli! Mamme vigilanti nella notte con le lampade accese, trepidanti per i giovani travolti dalla precarietร o inghiottiti dalla droga e dallโalcol, specie il sabato notte!
Attorno a Maria, non saremo mai un popolo orfano! Mai dimenticati. Come a san Juan Diego, Maria offre anche a noi la carezza della sua consolazione materna e ci dice: ยซNon si turbi il vostro cuore … non ci sono qui io, che sono tua Madre?ยป (Esort. ap.ย Evangelii gaudium, 286).
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PREGHIERA
Ave Madre mia,
dammi la tua santa benedizione.
Benedici me e tutta la mia casa.
Degnati di offrire a Dio quanto oggi ho da fare e patire,
in unione dei meriti tuoi e del tuo santissimo Figlio.
Ti offro e dedico tutto me stesso e tutte le cose mie al tuo servizio,
ponendomi tutto sotto il tuo manto.
Impetrami, Signora mia, puritร di mente e di corpo
e faโ che, in questo giorno,
non faccia cosa che dispiaccia a Dio.
Te lo chiedo per la tua immacolata Concezione
e la tua illibata verginitร . Amen.
(San Gaspare Bertoni)
V STAZIONE
Gesรน รจ aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce
La mano amica che solleva
ยซCostrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufoยปย (Mc 15,21).
Per caso, passa Simone di Cirene. Ma diventa un incontro decisivo nella sua vita. Tornava dai campi. Uomo di fatica e di vigore. Per questo รจ stato costretto a portare la croce di Gesรน, condannato a una morte infame (cfrย Filย 2,8).
Ma da casuale, quellโincontro si trasformerร in una sequela decisiva e vitale dietro a Gesรน, portando ogni giorno la sua croce, rinnegando se stesso (cfrย Mtย 16,24-25). Simone, infatti, รจ ricordato da Marco come il padre di due cristiani conosciuti nella comunitร di Roma: Alessandro e Rufo. Un padre che ha di certo impresso nel cuore dei figli la forza della croce di Gesรน. Perchรฉ la vita, se te la tieni troppo stretta, ammuffisce e si secca. Ma se la offri, fiorisce e si fa spiga di grano, per te e per tutta la comunitร !
Qui sta la vera guarigione dal nostro egoismo, sempre in agguato. La relazione con gli altri ci risana e genera una fraternitร mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere, aggrappandosi allโamore di Dio. Solo aprendo il cuore allโamore divino, sono spinto a cercare la felicitร degli altri nei tanti gesti del volontariato: una notte in ospedale, un prestito senza interessi, una lacrima asciugata in famiglia, la gratuitร sincera, lโimpegno lungimirante del bene comune, la condivisione del pane e del lavoro, vincendo ogni forma di gelosia e di invidia.
Eโ Gesรน stesso che ce lo ricorda: ยซTutto quello cheย avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lo avete fatto a me!ยปย (Mtย 25,40).
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
nellโamico Cireneo vibra il cuore della tua Chiesa,
che si fa tetto di amore per quanti hanno sete di te.
Lโaiuto fraterno รจ la chiave per varcare, insieme, la porta della Vita.
Non permettere che il nostro egoismo ci faccia passare oltre,
ma aiutaci a versare lโolio della consolazione sulle altrui ferite,
per farci leali compagni di strada,
senza fughe e senza mai stancarci di scegliere la fraternitร . Amen.ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
VI STAZIONE
Veronica asciuga il volto di Gesรน
La tenerezza femminile
ยซIl mio cuore ripete il tuo invito: โCercate il mio volto!โ. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezzaยปย (Sal 27,8-9).
Gesรน si trascina a stento, ansimando. Ma la luce sul suo volto resta intatta. Non cโรจ offesa che possa opporsi alla sua bellezza. Gli sputi non lโhanno oscurata. Gli schiaffi non sono riusciti a spegnerla. Quel volto appare come un roveto ardente che, piรน viene oltraggiato, piรน riesce ad emanare una luce di salvezza. Scendono lacrime silenziose dagli occhi del Maestro. Porta il peso dellโabbandono. Eppure, Gesรน avanza, non si ferma, non torna indietro. Affronta lโoppressione. Eโ turbato dalla crudeltร , ma Lui sa che il suo morire non sarร vano!
Gesรน allora si ferma di fronte ad una donna che gli viene incontro senza nessuna esitazione. Eโ la Veronica, vera immagine femminile della tenerezza!
Il Signore qui incarna il nostro bisogno di gratuitร amorevole, di sentirci amati e protetti da gesti di premura e di cura. Le carezze di questa creatura si bagnano del sangue prezioso di Gesรน e sembrano togliere via gli atti di profanazione che ha ricevuto in quelle ore di torture. La Veronica riesce a toccare il dolce Gesรน, a sfiorarne il candore. Non solo per alleviare ma per partecipare al suo soffrire. In Gesรน, riconosce ogni prossimo da consolare, con tocco di tenerezza, per giungere al gemito di dolore di quanti oggi non ricevono assistenza nรฉ calore di compassione. E muoiono di solitudine.
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
come pesa il distacco da chi pensavamo
ci stesse accanto nei giorni della desolazione!
Ma tu, avvolgici con quel panno
che porta impresso il sangue tuo prezioso,
che hai versato lungo la via dellโabbandono,
che anche tu patisti ingiustamente.
Senza di te, non abbiamo
nรฉ possiamo dare alcun sollievo. Amen.
VII STAZIONE
Gesรน cade per la seconda volta
Lโangoscia del carcere e della tortura
ยซMi hanno accerchiato โฆ Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore le ho distrutte. Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore รจ stato il mio aiuto. Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morteยป (Sal 118,11.12-13.18 ).
Veramente in Gesรน si compiono le antiche profezie del Servo umile e obbediente, che prende sulle sue spalle tutta la nostra storia di dolore. E cosรฌ Gesรน, spinto avanti a forza, si accascia, sotto la fatica e lโoppressione, accerchiato, circondato dalla violenza, privo ormai di forze. Sempre piรน solo, sempre piรน nelle tenebre! Lacerato nella carne, fiaccato nelle ossa.
Riconosciamo in Lui lโamara esperienza dei detenuti di ogni carcere, con tutte le sue disumane contraddizioni. Circondati e accerchiati, โspinti con forza per cadereโ. Il carcere, oggi, รจ ancora troppo tenuto lontano, dimenticato, ripudiato dalla societร civile. Ci sono le assurditร della burocrazia, le lentezze della giustizia. Doppia pena รจ poi il sovraffollamento: รจ un dolore aggravato, unโingiusta oppressione, che consuma la carne e le ossa. Alcuni โ troppi! โ non ce la fanno… E anche quando un nostro fratello esce, lo consideriamo ancora un โex-detenutoโ, chiudendogli cosรฌ le porte del riscatto sociale e lavorativo.
Ma piรน grave รจ la pratica della tortura, purtroppo ancora diffusa in varie parti della terra, in molteplici modi. Come รจ stato per Gesรน: anche Lui percosso, umiliato dalla soldataglia, torturato con la corona di spine, flagellato con crudeltร .
Come sentiamo vera, oggi, davanti a questa caduta, la parola di Gesรน: ยซEro in carcere e siete venuti a trovarmiยป (Mtย 25,36). In ogni carcere, accanto ad ogni torturato, cโรจ sempre Lui, il Cristo sofferente, carcerato e torturato. Anche se provati duramente, รจ Lui il nostro aiuto, per non essere consegnati alla paura. Ci si rialza solo insieme, accompagnati da validi operatori, sostenuti dalla mano fraterna dei volontari e sollevati da una societร civile, che fa sue le tante ingiustizie dentro le mura di un carcere.
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
una commozione senza confini mi afferra
nel vederti cadere a terra per me.
Nessun merito, una moltitudine di peccati, di incongruenze, di debolezze.
Quale Amore di predilezione in risposta!
Fuori della societร , uccisi dal giudizio,
tu ci hai per sempre benedetti.
Beati noi se oggi siamo qui, a terra, con Te, riscattati dalla condanna.
Concedici di non fuggire dalle nostre responsabilitร ,
donaci di abitare nella tua umiliazione al sicuro da ogni pretesa di onnipotenza
per rinascere a vita nuova come creature fatte per il Cielo. Amen.
VIII STAZIONE
ย Gesรน incontra le donne di Gerusalemme
Condivisione e non commiserazione
ยซFiglie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figliยป(Lc 23,28).
Come fiaccole accese si presentano le figure femminili lungo la via del dolore. Donne di fedeltร e di coraggio, che non si lasciano intimorire dalle guardie nรฉ scandalizzare dalle piaghe del Buon Maestro. Sono pronte a incontrarlo e a consolarlo. Gesรน รจ lรฌ davanti a loro. Cโรจ chi lo calpesta mentre si accascia a terra sfinito. Ma le donne sono lรฌ, pronte a donargli quel palpito caldo che il cuore non puรฒ piรน frenare. Esse lo guardano prima da lontano, ma poi si fanno vicine, come fa ogni amico, ogni fratello o sorella, quando si accorge della difficoltร che vive la persona amata.
Gesรน รจ scosso dal loro pianto amaro, ma le esorta a non consumare il cuore nel vederlo martoriato, per essere donne non piรน piangenti, ma credenti! Chiede un dolore condiviso e non una commiserazione sterile e piagnucolosa. Non piรน lamenti ma voglia di rinascere, di guardare avanti, di procedere con fede e speranza verso quellโaurora di luce che sorgerร ancora piรน accecante sul capo di quanti camminano rivolti a Dio. Piangiamo su noi stessi se ancora non crediamo in quel Gesรน che ci ha annunciato il Regno della salvezza. Piangiamo sui nostri peccati non confessati.
E ancora, piangiamo su quegli uomini che scaricano sulle donne la violenza che hanno dentro. Piangiamo sulle donne schiavizzate dalla paura e dallo sfruttamento. Ma non basta battersi il petto e provare compassione. Gesรน รจ piรน esigente. Le donne vanno rassicurate come fece Lui, vanno amate come un dono inviolabile per tutta lโumanitร . Per la crescita dei nostri figli, in dignitร e speranza.
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
ferma la mano di chi percuote le donne!
Solleva il loro cuore dallโabisso della disperazione
quando diventano preda di violenza.
Visita il loro pianto quando si trovano sole.
Ed apri il nostro cuore alla condivisione di ogni dolore,
in sinceritร e fedeltร ,
oltre la naturale compassione,
per renderci strumenti di vera liberazione. Amen.
IX STAZIONE
Gesรน cade per la terza volta
Vincere la cattiva nostalgia
ยซChi ci separerร dallโamore di Cristo? Forse la tribolazione, lโangoscia, la persecuzione, la fame, la nuditร , il pericolo, la spada? โฆ Ma in tutte queste cose, noi siamo piรน che vincitori, per virtรน di colui che ci ha amati!ยป(Rm 8,35.37).
San Paolo elenca le sue prove, ma sa che prima di lui ci รจ passato Gesรน, il quale sulla via del Golgota cadde una, due, tre volte. Distrutto dalle tribolazioni, dalla persecuzione, dalla spada, oppresso dal legno della croce. Stremato! Sembra dire, come noi, in tanti momenti bui:ย Non ce la faccio piรน!
Eโ il grido dei perseguitati, dei morenti, dei malati terminali, degli oppressi sotto il giogo.
Ma in Gesรน, รจ anche visibile la sua forza: ยซSe affligge, avrร anche pietร ยป (Lamย 3,32). Ci indica che cโรจ sempre, nellโafflizione, la sua consolazione, un โoltreโ da intravedere nella speranza. Come la potatura sugli alberi che il Padre celeste, con sapienza, fa proprio sui tralci che producono frutto (cfrย Gvย 15,8). Mai per la stroncatura, ma sempre per la rifioritura. Come una madre quando giunge la sua ora: รจ afflitta, geme, soffre nel parto. Ma sa che sono le doglie della vita nuova, della primavera in fiore, proprio per quella potatura.
Ci aiuti la contemplazione di Gesรน accasciato, ma capace di alzarsi, a saper vincere le chiusure che la paura del domani imprime nel nostro cuore, specie in questo tempo di crisi. Superiamo la cattiva nostalgia del passato, la comoditร dellโimmobilismo, del โsi รจ sempre fatto cosรฌ!โ. Quel Gesรน che barcolla e cade, ma poi si rialza, รจ la certezza di una speranza, che, alimentata dalla preghiera intensa, nasce proprio dentro la prova e non dopo la prova nรฉ senza la prova!
Saremo piรน che vincitori, per virtรน del suo amore!
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
solleva, ti preghiamo, dalla polvere il misero,
rialza i poveri dalle immondizie, falli sedere con i capi del popolo
ed assegna loro un seggio di gloria.
Spezza lโarco dei forti e rivesti di vigore i deboli,
poichรฉ solo tu ci fai ricchi proprio con la tua povertร (cfr 1 Sam 2,4-8; 2 Cor 8,9).
Amen.
X STAZIONE
Gesรน รจ spogliato delle vesti
Lโunitร e la dignitร
ยซI soldati, poi, quando ebbero crocifisso Gesรน, presero i suoi vestiti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta dโun pezzo da cima a fondo. Perciรฒ dissero tra loro: โnon stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi toccaโ. Cosรฌ si compiva la Scrittura: Si sono spartiti tra loro i miei vestiti e sulla mia tunica hanno tirato la sorte. Ed i soldati fecero cosรฌ!ยป(Gv 19,23-24).
Neanche un pezzetto di stoffa lasciarono che coprisse il corpo di Gesรน. Lo denudarono. Non aveva mantello nรฉ tunica, non veste alcuna. Lo denudarono come atto di estrema umiliazione. Ciรฒ che lo copriva era solo il sangue, che usciva a fiotti dalle sue vaste ferite.
La tunica resta intatta, simbolo dellโunitร della Chiesa, unโunitร da ritrovare in un cammino paziente, in una pace artigianale, costruita ogni giorno, in un tessuto ricomposto con i fili dโoro della fraternitร , nella riconciliazione e nel perdono reciproco.
In Gesรน, innocente, denudato e torturato, riconosciamo la dignitร violata di tutti gli innocenti, specialmente dei piccoli. Dio non ha impedito che il suo corpo, spogliato, fosse esposto sulla croce. Lo ha fatto per riscattare ogni abuso, ingiustamente coperto e dimostrare che Lui, Dio, รจ irrevocabilmente e senza mezzi termini dalla parte delle vittime.
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
vogliamo tornare ad essere innocenti come bambini,
per poter entrare nel regno dei cieli,
purificati dalle nostre sozzure e dai nostri idoli.
Togli dal nostro petto il cuore di pietra delle divisioni,
che rendono poco credibile la tua Chiesa.
Donaci un cuore nuovo ed uno spirito nuovo,
per vivere secondo i tuoi precetti
ed osservare e mettere in pratica le tue leggi. Amen.
XI STAZIONE
ย Gesรน รจ crocifisso
Al letto degli ammalati
ยซPoi lo crocifissero e si spartirono i suo vestiti, tirando a sorte su di essi ciรฒ che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino, quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: โIl re dei Giudei!โ. Con lui crocifissero anche due banditi, uno a destra ed uno alla sua sinistra. E si compรฌ la Scrittura che dice: โEโ stato messo tra i malfattori!โยป (Mc 15,24-28).
E lo crocifissero!ย La pena degli infami, dei traditori, degli schiavi ribelli. Questa รจ la condanna riservata al nostro Signore Gesรน: ruvidi chiodi, dolore lancinante, lo strazio della madre, la vergogna di essere accomunato a due banditi, le vesti spartite come bottino tra i soldati, le beffe crudeli dei passanti: ยซHa salvato gli altri, e non puรฒ salvare se stesso! Scenda dalla croce e crederemo in lui!ยป (Mtย 27,42).
E lo crocifissero! Gesรน non scende, non abbandona la croce. Resta, obbediente fino in fondo alla volontร del Padre. Ama e perdona.
Anche oggi, come Gesรน, molti nostri fratelli e sorelle sono inchiodati ad un letto di dolore, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle nostre famiglie. Eโ il tempo della prova, in amari giorni di solitudine e anche di disperazione: ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป (Mtย 27,46).
La nostra mano non sia mai per trafiggere, ma sempre per avvicinare, consolare ed accompagnare gli infermi, rialzandoli dal loro letto di dolore. La malattia non chiede permesso. Giunge sempre inattesa. A volte sconvolge, limita gli orizzonti, mette a dura prova la speranza. Amaro รจ il suo fiele. Solo se troviamo, accanto a noi, qualcuno che ci ascolta, ci sta vicino, si siede sul nostro letto โฆ allora la malattia puรฒ diventare una grande scuola di sapienza, incontro col Dio Paziente. Quando qualcuno prende su di sรฉ le nostre infermitร , per amore, anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale del Cristo crocifisso e risorto. Quella che umanamente รจ una condanna, puรฒ trasformarsi in unโoblazione redentrice, per il bene delle nostre comunitร e famiglie. Sullโesempio dei santi.
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PREGHIERA
Signore Gesรน,
non stare lontano da me,
siediti sul mio letto di dolore e fammi compagnia.
Non mi lasciare solo, stendi la tua mano e sollevami!
Io credo che Tu sei lโAmore,
e credo che la tua volontร รจ lโespressione del tuo Amore;
perciรฒ mi affido alla tua volontร ,
perchรฉ mi affido al tuo Amore. Amen.
XII STAZIONE
Gesรน muore in croce
Il gemito delle sette parole
ยซDopo questo, Gesรน, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinchรฉ si compisse la Scrittura, disse: โHo seteโ. Vi era lรฌ un vaso pieno di aceto: posero perciรฒ una spugna imbevuta di aceto in cima ad una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso lโaceto, Gesรน disse. โEโ compiuto!โ. E chinato il capo, consegnรฒ lo spiritoยป (Gv 19,28-30).
Le sette parole di Gesรน sulla croce sono un capolavoro di speranza. Gesรน, lentamente, con passi che sono anche i nostri, attraversa tutto il buio della notte, per abbandonarsi, fiducioso, nelle braccia del Padre. Eโ il gemito dei morenti, il grido dei disperati, lโinvocazione dei perdenti. Eโ Gesรน!
ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป (Mtย 27,46). Eโ il grido di Giobbe, di ogni uomo colpito dalla sventura. E Dio tace. Tace perchรฉ la sua risposta รจ lรฌ, sulla croce: รจ Lui, Gesรน, la risposta di Dio, Parola eterna incarnata per amore.
ยซRicordati di meโฆยป (Lcย 23,42). Lโinvocazione fraterna del malfattore, fatto compagno di dolore, penetra nel cuore di Gesรน, che vi sente lโeco del suo stesso dolore. E Gesรน ascolta quella supplica: ยซOggi con me sarai nel paradisoยป. Sempre ci redime il dolore dellโaltro, perchรฉ ci fa uscire da noi stessi.
ยซDonna, ecco tuo figlio!โฆยป (Gvย 19,26). Ma รจ la sua Madre, Maria, che con Giovanniย stavasotto la croce, a spezzare la paura. La riempie di tenerezza e di speranza. Gesรน non si sente piรน solo. Come per noi, se accanto al letto del dolore cโรจ chi ci ama! Fedelmente. Fino in fondo.
ยซHo seteยป (Gvย 19,28). Come il bambino chiede da bere alla mamma; come il malato riarso dalla febbreโฆ Quella di Gesรน รจ la sete di tutti gli assetati di vita, di libertร , di giustizia. Ed รจ la sete del piรน grande assetato, Dio, che, infinitamente piรน di noi, ha sete della nostra salvezza.
ยซEโ compiuto!ยป (Gvย 19,30). Tutto: ogni parola, ogni gesto, ogni profezia, ogni attimo della vita di Gesรน. Lโarazzo รจ completato. I mille colori dellโamore ora rilucono in bellezza. Nulla รจ andato sprecato. Nulla gettato via. Tutto รจ diventato amore. Tutto consumato per me e per te! E allora, anche il morire ha un senso!
ยซPadre, perdona loro perchรฉ non sanno quello che fannoยป (Lcย 23,34). Ora, eroicamente, Gesรน esce dalla paura della morte. Perchรฉ se viviamo nellโamore gratuito, tutto รจ vita. Il perdono rinnova, risana, trasforma e consola! Crea un popolo nuovo. Ferma le guerre.
ยซPadre,ย nelle tue mani consegno il mio spiritoยป (Lcย 23,46). Non piรน la disperazione del nulla. Ma fiducia piena nelle sue mani di Padre, lโadagiarsi nel suo cuore. Perchรฉ in Dio, ogni frazione si compone, finalmente, in unitร !
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PREGHIERA
O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore
ci hai liberato dalla morte, ereditร dellโantico peccato,
trasmessa a tutto il genere umano,
rinnovaci ad immagine del tuo Figlio;
e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita,
lโimmagine dellโuomo terreno,
cosรฌ per lโazione del tuo Spirito
faโ che portiamo lโimmagine dellโuomo celeste.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
XIII STAZIONE
Gesรน deposto dalla croce
Lโamore รจ piรน forte della morte
ยซVenuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesรน. Questi si presentรฒ a Pilato e chiese il corpo di Gesรน. Pilato allora ordinรฒ che gli fosse consegnatoยป (Mt 27,57-58).
Prima di essere sepolto nella tomba, Gesรน viene consegnato finalmente a sua Madre. Eโ lโicona di un cuore strappato che ci dice che la morte non impedisce lโultimo bacio della madre al figlio suo. Prostrata sul corpo di Gesรน, Maria sโincatena in un abbraccio totale a Lui. Questa icona รจ chiamata semplicemente โPietร โ. Eโ straziante, ma mostra che la morte non spezza lโamore. Perchรฉ lโamore รจ piรน forte della morte! Lโamore puro รจ quello duraturo. La sera รจ giunta. La battaglia รจ vinta. Lโamore non รจ stato spezzato. Chi รจ pronto a sacrificare la sua vita per Cristo, la ritroverร . Trasfigurata, oltre la morte.
Lacrime e sangue sono mescolate in questa tragica consegna. Come la vita nelle nostre famiglie, che, a tratti, รจ travolta da perdite improvvise e dolorose, con un vuoto incolmabile, specie nella morte di un figlio.
Pietร allora significa farsi prossimi dei fratelli che sono nel lutto e non si danno pace. Eโ caritร grande prendersi cura di chi sta soffrendo nel corpo piagato, nella mente depressa, nellโanimo disperato. Amare fino alla fine รจ lโinsegnamento supremo lasciatoci da Gesรน e da Maria. Eโ la quotidiana fraterna missione di consolazione, che ci viene consegnata in questo fedele abbraccio tra Gesรน morto e la sua Madre Addolorata.
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PREGHIERA
O Vergine Addolorata,
tu nei nostri santuari ci mostri il tuo volto di luce,
mentre con gli occhi al cielo
e le mani aperte
offri al Padre, in segno di offerta sacerdotale,
la vittima redentrice del tuo Figlio Gesรน.
Rivelaci la dolcezza dellโultimo fedele abbraccio
e donaci la tua materna consolazione,
perchรฉ il dolore quotidiano
mai interrompa la speranza della vita oltre la morte. Amen.
XIV^ STAZIONE
Gesรน รจ posto nel sepolcro
Il giardino nuovo
ยซOra, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino vi era un sepolcro nuovo, in cui nessuno era stato ancora deposto. Lร deposero Gesรนยปย (Gv 19,41-42).
Quel giardino in cui si trova la tomba, dove viene sepolto Gesรน, ricorda un altro giardino: quello dellโEden. Un giardino che a causa della disobbedienza perse la sua bellezza e divenne desolazione, luogo di morte e non piรน di vita.
I rami selvatici che ci impediscono di respirare la volontร di Dio, come lโattaccamento al denaro, alla superbia, allo spreco della vita, vanno tagliati e innestati ora al legno della Croce. Eโ questo il nuovo giardino: la croce impiantata nella terra!
Da lassรน, Gesรน potrร ormai riportare tutto alla vita. Una volta ritornato dagli abissi infernali, dove Satana ha rinchiuso un gran numero di anime, avrร inizio il rinnovamento di tutte le cose. Quel sepolcro rappresenta la fine dellโuomo vecchio. E come per Gesรน, anche per noi Dio non ha permesso che i suoi figli fossero castigati dalla morte definitiva. Nella morte di Cristo decadono tutti i troni del male, basati sullโaviditร ย e la durezza del cuore.
La morte ci disarma, ci fa capire che siamo esposti ad unโesistenza terrena che ha un termine. Ma รจ davanti a quel corpo di Gesรน, deposto nel sepolcro, che prendiamo coscienza di chi siamo. Creature che, per non morire, hanno bisogno del loro Creatore.
Il silenzio che avvolge quel giardino ci permette di ascoltare il sussurro di una brezza leggera: ยซIo sono il Vivente e sono con voiยป (cfrย Esย 3,14). Il velo del tempio รจ squarciato. Finalmente vediamo il volto del nostro Signore. E conosciamo in pienezza il suo nome: misericordia e fedeltร , per non restare mai confusi, nemmeno davanti alla morte, perchรฉย il Figlio di Dio fu libero in mezzo ai morti(cfrย Salย 88,6 Vulg.).
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PREGHIERA
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Tu sei la mia parte di ereditร e mio calice,
nelle tue mani รจ la mia vita.
Ti pongo sempre davanti a me, come mio Signore,
stai alla mia destra, non potrรฒ vacillare.
Per questo, gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima,
anche il mio corpo riposa al sicuro.
Non abbandoni la mia vita negli inferi
nรฉ lasci che il tuo servo veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fina alla tua destra. Amen.
(cfr Sal 15)
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