Venezia 1600.
Il convento dei frati cappuccini del Redentore, dove la giornata รจ scandita da preghiera, orto e aiuto ai poveri
Venezia, 14 luglio 2021 โย ร un legame stretto quello che lega i frati cappuccini del convento del Redentore agli abitanti della Giudecca. Un legame storico, che affonda le sue radici nel 1500, quando i frati giร allโepoca curavano gli ammalati e assistevano i bisognosi. Un legame che si rinnovรฒ quando Napoleone spazzรฒ via lโordine i frati vennero accolti con amore nelle case dei giudecchini. Sono passati 500 anni ma poco รจ cambiato, perchรฉ i frati cappuccini, oggi come allora, sono sempre al servizio di quel lembo di terra che sembra proteggere, con la sua forma allungata, il โpesceโ Venezia.
Il tempio votivo del Redentore, cosรฌ come viene chiamato dai frati, รจ un simbolo per Giudecca e per tutta la cittร , che questโanno festeggia i 1600 anni dalla sua fondazione. E a pochi giorni dalle celebrazioni della liberazione dalla peste del 1575, i frati sono pronti a rinnovare, insieme a residenti e turisti, il voto del Senato della Repubblica.
โLa festa del Redentore รจ ancora molto sentita, non solo dai turisti ma anche dai veneziani. Lโanno scorso mi divertivo a chiedere alle persone in fila: โMa come mai รจ qui, da dove viene?โ โ racconta il superiore del convento, Padre Gianfranco Tinello โ e mi ricordo che venne un signore e disse: โSiamo qui ad esplicare il voto dei nostri aviโ. Non solo: ricordo con una certa emozione che venne anche un gruppo da Codogno, che era qui per ringraziare a chiedere aiuto al Signore per essere liberati dalla piaga del Covid 19. Tra pochi giorni si celebra la festa del Redentore e noi frati siamo depositari di questo incontro tra lโimpegno religioso, sociale e la fede. Il nostro messaggio di speranza รจ che ora e per sempre ci sia questa integrazione, questo incontro tra le varie forze della nostra societร , chi รจ piรน impegnato sul territorio, chi nella vita spirituale, affinchรฉ possiamo ripartire con forzaโ.ย
I frati cappuccini, che si ispirano alla regola di San Francesco, sono al Redentore dal 1535.
โNel 1535 i frati arrivano qui e si dedicano alla predicazione, ma soprattutto erano importanti perchรฉ in Giudecca venivano mandati i vari ammalati delle epidemie veneziane โ continua Padre Gianfranco โ i frati si prendevano cura degli appestati, ecco perchรฉ nel 1576 la chiesa del Redentore fu data a loroโ.ย
I frati cappuccini nascono come una riforma francescana che va alla ricerca della sobrietร e della povertร : la prima chiesetta originaria si trova alle spalle del maestoso tempio del Redentore e fu costruita nel 1535: era la chiesa di Santa Maria degli Angeli.ย
โQuando i frati videro crescere questa chiesa meravigliosa del Redentore, maestosa e gigantesca per le misure minime della riforma povera cappuccina, presero paura e volevano andarsene โ dice Padre Gianfranco โ il compromesso fra il Palladio e i frati fu questo: la chiesa poteva essere costruita in stile neoclassico maestoso, con linee meravigliose e pulite, ma il coro sarebbe dovuto essere molto semplice: infatti il coro รจ semplice, con 5 finestre e un intonaco bianco. Anche le sedie del coro in legno non sono intarsiate, come invece si possono vedere in altri cori meravigliosi di Venezia, ma sono estremamente sempliciโ.
E cosรฌ, come viene riportato allโingresso del tempio votivo, nel 1576 il Senato della Repubblica delibera il voto per la costruzione del Redentore per ringraziare di aver liberato Venezia dalla pestilenza.
โร proprio un tempio votivo perchรฉ lo sguardo non si perde nelle cappelle laterali, che pur sono arricchite dalle opere di importanti artisti, ma tutto porta a guardare il Redentore, colui che liberรฒ Venezia dalla peste โ spiega il superiore โ e nel giorno in cui si festeggiava il Redentore, nelle due cappelle che affiancano lโabside da una parte sedeva il Doge e dallโaltra il Patriarca, che assistevano e presenziavano la cerimoniaโ.ย
Il complesso del Redentore รจ tutta una scoperta: ci sono i chiostri, ci sono le testimonianze delle travi lignee su cui รจ costruito il tempio, cโรจ lโantica farmacia perchรฉ quando cโerano le pestilenze le magistrature veneziane davano dei โticket gratuitiโ alle persone povere per usufruire dei medicamenti a base di erbe fatte dai frati cappuccini e dai monaci di San Giorgio. โIn realtร รจ una cosa piuttosto singolare per i frati cappuccini, perchรฉ nelle costituzioni, cioรจ nelle regole, cโera il divieto di preparare medicine per i laici, ma qui a Venezia cโera una derogaโ racconta Padre Gianfranco.ย E poi ci sono gli orti e i giardini che da sempre servono alla sussistenza dei frati, dove la vista si perde oltre le isole di San Clemente, di Sacca Sessola e delle Grazie. Ci sono alberi da frutto, un boschetto di ulivi da cui i frati ricavano lโolio, viti con uva da tavola, ortaggi, erbe aromatiche, perfino carciofi. Cโรจ una cavana con una caorlina dellโ800 che da sempre accompagna i frati nelle loro attivitร quotidiane, compresa quella di accompagnare i fratelli defunti al cimitero di San Michele. โMa questa caorlina potete vederla anche quando cโรจ la Vogalonga perchรฉ noi vi partecipiamo โ sorrideย Padre Gianfranco โ Sembra che questa caorlina sia arrivata alla fine dellโ800 e che sia la piรน antica barca veneziana ancora in acqua. E poi abbiamo un mototopo che usiamo anche per le nostre opere caritatevoli, ad esempio per la distribuzione delle borse alimentariโ.
La giornata รจ scandita dal lavoro e dalla preghiera, dalla scuola di teologia, dalle attivitร di manutenzione dellโenorme complesso fino alla cura dellโorto.
โSiamo impegnati nel mantenere il convento e poi cโรจ lโassistenza spirituale e quella materiale โ conclude Padre Gianfranco โย in tempo di Covid i frati si sono uniti alle altre associazioni dellโisola per aiutare i bisognosi, siamo arrivati a picchi di 130 nuclei familiari per un totale di oltre 300 persone. Abbiamo questa speranza: che il Covid passi e che, come in altre situazioni, questi momenti di difficoltร possano attivare alcune sensibilitร profonde e che alcune delle persone che hanno beneficiato dei nostri aiuti possano tornare a fare i volontari o essere a loro volta benefattori per le persone che attualmente sono in difficoltร โ. ย