Vangelo di domenica 7 maggio 2017 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 7 maggio 2017 – Quarta Domenica dopo Pasqua, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

IO SONO LA PORTA

Gesù, subito dopo aver ridato la vista al cieco nato, sta conducendo una disputa coi farisei che gli chiedono polemicamente: siamo forse ciechi anche noi? Usa la metafora del pastore per dire loro che sono degli impostori. Questa immagine è stata utilizzata dai profeti in passato e soprattutto da Ezechiele. L’ovile è recintato e custodito. Chiunque tenti di raggiungere il gregge scavalcando il recinto è un ladro, perché il guardiano apre solo al pastore. La chiesa svolge questo compito di custodia.

Non è assolutamente padrona del gregge e dell’ovile, ma vigila perché alle pecore arrivi solo chi può guidarle. Il papa e i vescovi devono garantire che il messaggio di Gesù non sia distorto o strumentalizzato, ma il vangelo non appartiene alla chiesa. I farisei sono additati come esempio negativo, in quanto, al contrario, si sentono padroni della legge e si preoccupano solo che sia osservata. Il pastore ha invece tutt’altro atteggiamento, egli chiama le pecore una a una. Il suo è un servizio perché ha a cuore il benessere del gregge, ma non tratta tutti allo stesso modo, perché conosce personalmente ciascuno.

Gesù ci conosce uno a uno. Altrove è detto che perfino il numero dei nostri capelli è contato. L’autorità va esercitata come un servizio, mentre spesso la ricerca del proprio interesse è anteposta al bene comune. Gesù si propone come capo e non si impone. Non usa violenza, ma prende su di sé in modo non violento i peccati e gli errori dell’umanità, pagando lui il prezzo. Per questo è il modello di tutti i pastori, ma è ancora di più: è la porta stessa. Se vogliamo arrivare a Dio dobbiamo passare attraverso di lui. Concretamente ciò significa fare ed essere come lui.

È quello che ci dice Pietro: se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio, dato che Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme. In questi tempi difficili il sentimento che prevale nell’opinione pubblica è l’indignazione. Non si fa fatica a trovare gente che punta il dito, denuncia e rimprovera. Difficilmente c’è qualcuno che si assume delle responsabilità, sembra sempre che sia colpa degli altri.

Non si può migliorare il mondo se non siamo noi a cominciare. E dunque, come gli uditori di Pietro negli Atti degli apostoli, dobbiamo chiedere: cosa dobbiamo fare? Comportarci da cristiani! Mettere in pratica la legge dell’amore. Solo l’Amore ci può salvare. Paolo insegna: l’amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l’amore, e incoraggia: rivestitevi di Cristo (Rm 13, 10.14).

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IV Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 10, 1-10
Dal Vangelo secondo Giovanni

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. 7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 – 13 Maggio 2017
  • Tempo di PasquaVII, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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