Il commento al Vangelo di domenica 27 novembre 2016, prima di Avvento, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
VEGLIATE
L’avvento è il tempo dell’attesa del Messia. Ci prepara a celebrare il Na- tale, la sua prima venuta, ma ci ricorda anche che il mondo aspetta la redenzione che si compirà nell’ultimo giorno quando Gesù, il Figlio dell’uomo, tornerà nella gloria. Di questo ci parla la prima lettura, che descrive il tempio di Gerusalemme come una calamita che, nel giorno dell’avvento del Messia, attirerà a se tutti gli uomini: un fiume che, anziché scendere, sale sul monte.
Il regno sarà di pace e prosperità, non si costruiranno più armi, ma aratri per seminare e falci per mietere. Tutto il mondo camminerà nella sua luce. È una visione meravigliosa che dà senso e speranza alla nostra attesa. Non conosciamo il momento in cui questo avverrà, per cui bisogna essere pronti come chi fa la guardia. Il diluvio, come tutte le calamità, è piombato sugli uomini ignari, solo Noè e la sua famiglia si sono potuti salvare. Ognuno conduceva la sua vita di sempre, un giorno dopo l’altro, senza pensare.
Non facciamo così anche noi? Tutti facciamo dei programmi per il futuro, ma il vero futuro è l’eternità, a questo bisogna essere pronti. I contemporanei di Noè lo prendevano in giro perché costruiva una barca in mezzo al deserto. Spesso si trovano persone che considerano la preghiera, e la vita spirituale in genere, come delle attività assolutamente inutili, proprio come se si stesse fabbricando una barca dove non c’è acqua; ma la vita non è solo mangiare e bere, prendere moglie e marito, questo ci dice Noè.
Svegliatevi dal sonno ci ammonisce San Paolo. Chi va avanti giorno dopo giorno, rincorrendo una felicità solo materiale, è come un sonnambulo che non distingue il sogno dalla realtà. Vale la pena che ci prepariamo, non tanto a una catastrofe, quanto a un bellissimo incontro. Ecco il senso dell’Avvento, fare di tutto per essere quello dei due che viene preso, piuttosto che essere lasciato.
Preparare con cura un luogo dove il Signore possa fermarsi e stare con noi, non come un nemico, un ladro che ci sorprende, ma come un ospite atteso e desiderato.
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Prima domenica di Avvento
- Colore liturgico: viola
- Is 2, 1-5; Sal. 121; Rm 13, 11-14; Mt 24, 37-44
Mt 24, 37-44
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 27 Novembre – 03 Dicembre 2016
- Tempo di Avvento I, Colore viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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