Vangelo di domenica 25 settembre 2016 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 25 settembre 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

UN ABISSO INVALICABILE

[ads2]Gesù è un narratore eccezionale. In pochi tratti, delinea storia e personaggi in modo vivissimo. La porpora e il bisso degli abiti preziosi del ricco si contrappongono alle piaghe che ricoprono il poveretto. I lauti banchetti si oppongono alla fame e ai cani che leccano la pelle ulcerata. Due colpi di pennello e abbiamo già il quadro. La brevità di questa prima parte è anche un’immagine di come la vita sia un soffio. La vicenda si svolge soprattutto nell’aldilà. Ancora una volta Gesù propone il confronto tra ricchezza e povertà.

Il premio del povero e la condanna del ricco, non hanno niente a che vedere con il tenore di vita dei protagonisti, altrimenti ci potremmo aspettare che nel giudizio finale ci venga esaminato il reddito anziché la coscienza. Oltretutto Lazzaro viene portato da Abramo, il quale in vita era un uomo ricchissimo. Il punto cruciale è l’atteggiamento dell’uno e dell’altro. Il ricco è inconsapevole ed egoista. Mangia e beve e nemmeno si accorge che sotto la sua tavola c’è chi muore di fame. Sembra che non gli manchi nulla, né si dà pensiero per nulla, ubriaco dei suoi piaceri.

È la figura dell’uomo pieno di sé, che pensa di bastare a sé stesso, mentre Lazzaro, al contrario, è l’immagine di chi sa di essere bisognoso di tutto e incapace di darsi la salvezza da solo. È figlio di Abramo perché, come il patriarca, non fa conto su di sé, ma si affida in tutto. Così merita di essere portato in cielo dagli angeli, mentre il ricco va sotto terra a continuare la sua corruzione. L’inferno che lo tormenta è così atroce che il pensiero di una sola goccia d’acqua è un sollievo enorme, ma l’abisso è invalicabile.

Sembra una giustizia spietata e crudele, ma non si tratta di una condanna, è in realtà la conseguenza delle libere scelte del ricco che ha creduto di poter avere tutto e comprare tutto. Questo è il punto, la libertà. Il Signore vuole essere scelto liberamente e non costringerci a farlo. Per questo Abramo rifiuta di avvertire i fratelli del dannato. Abbiamo la Rivelazione e molti segni, se vogliamo vederli. L’uomo che si fida solo delle sue forze è però come accecato, è questo il vero pericolo e il vero peccato.

La povertà non è un valore in sé, è un’attitudine, una disposizione. Il povero è umile, non ha pretese, sa di non avere risorse e si affida. Per questo, da sempre, chi vuole progredire nella via spirituale, rifiuta la pretesa della ricchezza.

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

[ads2]Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Settembre – 01 Ottobre 2016
  • Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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