Il commento al Vangelo di domenica 25 dicembre 2016, Natale del Signore, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
LA LUCE
Questo è il periodo dell’anno in cui i giorni sono i più brevi e le notti lunghissime. Fa freddo e abbiamo nostalgia della luce e del calore del sole. Il fatto che il Natale si celebri adesso ha un valore simbolico importante. Da questi giorni in poi le giornate cominciano ad allungarsi, come in una nuova alba.
È la luce di Cristo che si affaccia all’orizzonte. Si dice che il Natale sia la festa delle luci. Luminarie, addobbi scintillanti, alberi luccicanti rischiarano e rallegrano, ma anche soffocano la Sua luce e distraggono. La storia non è cambiata, Gesù viene al mondo in silenzio, mentre i più sono impegnati in tante altre faccende.
Anche a Betlemme è andata così, solo pochi si sono accorti del fatto straordinario che stava avvenendo. Chi va ad adorare il Bambino sono i Pastori e i Magi. Due strane categorie. I Magi non sono neanche della stessa religione e i pastori non sono certo i dottori della legge o gli esperti della teologia del tempo.
Eppure i segni sono per loro, la stella e il coro degli angeli. Sta succedendo qualcosa di nuovo, di unico. Dio si fa uomo, una cosa impossibile da concepire per la mente umana. Per accogliere un evento così straordinario occorre una grande disponibilità.
I magi l’hanno dimostrata accettando di mettersi in viaggio seguendo un segno tanto evidente quanto vago. Il fatto che siano partiti senza sapere dove la stella li avrebbe condotti prova che non avevano aspettative. I pastori vegliavano tutta la notte a guardia del gregge, erano in silenzio sotto la maestosa volta del cielo e hanno accolto con fede l’annuncio degli angeli.
La Luce di Cristo è visibile da chi sa accoglierla. Nessuno la possiede, nessuno la può dare, se la si vuole incontrare bisogna solo aprire il cuore. Non è difficile sentirsi inteneriti da un bambino. Questo ci aiuta e ci fa capire che Dio non vuole spaventarci, giudicarci o condannarci, ma vuole condividere la strada con noi.
Lasciamoci conquistare da questa delicatezza e mettiamo da parte le nostre sicurezze, le nostre pretese, per incontrare nel silenzio questo Piccolino che è qui solo per amarci ed essere amato.
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- Colore liturgico: viola
- Is 9, 1-3. 5-6; Sal. 95; Tt 2, 11-14; Lc 2, 1-14
Lc 2, 1-14
Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.
Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 – 31 Dicembre 2016
- Tempo di Natale I, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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