Il commento al Vangelo di domenica 18 Agosto 2019, a cura di don Mauro Pozzi.
Essere cristiani vuol dire seguire la Verità e non sempre per farlo si trova la pace.
FUOCO CHE PURIFICA
Il profeta è colui che parla a nome di Dio. Non predice semplicemente il futuro, ma giudica gli eventi alla luce della Parola e prevede gli esiti dell’azione umana. Certamente i profeti più popolari sono quelli che ci promettono un futuro roseo, ma la verità non sempre è gradevole e questo ha reso molti di loro nemici al popolo.
Geremia viveva in un tempo di prosperità, ma ammoniva il popolo e il re che la persistente infedeltà all’alleanza li avrebbe condotti alla punizione da parte del Signore, cioè all’invasione dei popoli del nord, i babilonesi. Naturalmente nessuno voleva ascoltare simili minacce e quando l’esercito babilonese assedia Gerusalemme, anziché ammettere le proprie colpe, i capi lo gettano in una cisterna vuota.
Questa storia ricorda molto da vicino quella di Gesù. Egli porta il fuoco sulla terra, cioè la purificazione e il giudizio. Il fuoco purifica i metalli dalle scorie o elimina i germi sterilizzando, ma decisamente brucia. Ecco perché divide: separa il buono dal cattivo. San Paolo definisce la Parola di Dio una spada a doppio taglio, che penetra profondamente. È questo che vuole dire Gesù, di fronte al fuoco della verità non si può evitare che il bene e il male si scontrino e si combattano.
Anche oggi assistiamo alla levata di scudi contro la chiesa accusata di ingerenza nella vita politica e sociale. Da che parte sta il vero? Il Signore ci chiede di prendere posizione in modo coraggioso: è meglio affrontare il giudizio dei contemporanei che quello di Dio! Questo significa anche guardare avanti e prevedere dove ci porteranno determinate scelte, così come sappiamo capire guardando il cielo se pioverà o farà bello. Oggi sta crescendo una forte coscienza ecologica, ci chiedono di risparmiare energia e di rispettare l’ambiente perché ci si rende conto che stiamo spendendo più di quello che guadagniamo.
Se abbattiamo più alberi di quanti ne crescano o sporchiamo più di quanto possiamo pulire, presto moriremo in un deserto di immondizia. Un comportamento virtuoso è allora quello di cominciare dal basso a cambiare abitudini e essere più parsimoniosi e rispettosi dell’ambiente. Ci sono però altri temi altrettanto pressanti ma molto meno popolari. Se la famiglia è la base della società e noi andiamo avanti distruggendola, col divorzio, con l’aborto, con l’immoralità, in che mondo vivranno i nostri figli? Non sono sempre gli altri che devono cambiare, anche noi siamo chiamati a fare delle scelte coerenti. Basta andare a messa la domenica per essere cristiani?
Letture della
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.8-10
In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 39 (40)
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.
Seconda Lettura
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
Parola di Dio
Vangelo
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore