Vangelo di domenica 17 Marzo 2019 โ€“ don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo di domenica 17 Marzo 2019, a cura di don Mauro Pozzi.

Se la difettosa umanitร  dei discepoli puรฒ incontrare Gesรน, abbiamo buone speranze di riuscirci anche noi.

UOMO E DIO

La figura di Gesรน รจ molto affascinante. La sua umanitร , il suo essere controcorrente, la coerenza e la non violenza, hanno un effetto seducente. Molti sono gli ammiratori, non solo credenti, ma anche atei e non cristiani. Spesso viene descritto come un grande personaggio, un meraviglioso rivoluzionario.

La storia cerca di classificarlo cosรฌ, un grande uomo, come altri grandi, Buddha, Maometto, Gandhi. Anche i suoi discepoli potevano cadere in questo equivoco ed era necessario prepararli e istruirli. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni hanno avuto il privilegio di assistere alla trasfigurazione, ma la loro esperienza diventa la nostra, i loro occhi diventano i nostri e, attraverso di loro, anche noi possiamo partecipare. Gesรน li porta su un monte a pregare, รจ la condizione di partenza: se vogliamo avere accesso al divino dobbiamo fargli spazio, metterci in una condizione di silenzio e raccoglimento, altrimenti i rumori e le mille distrazioni della vita ci impediranno di incontrarlo. Davanti a loro si trasfigura, cioรจ permette agli occhi dei suoi discepoli di aprirsi e di vedere oltre lโ€™apparenza umana la luce divina che si nasconde ai distratti e ai superficiali.

Il mistero di Cristo รจ il contatto dellโ€™eternitร  con la storia, con un preciso istante. I tre testimoni comprendono che Gesรน รจ il Messia atteso da sempre, vedendo il passato, Mosรจ ed Elia cioรจ la Legge e i Profeti, che sono accanto a lui e parlano del futuro. Questo miracolo si ripropone nella vicenda di ciascuno di noi, Gesรน entra nella nostra vita e nel nostro tempo, dandoci accesso allโ€™eternitร , mostrandoci che nel piano infinito della Provvidenza, ci siamo anche noi, testimoni della sua divinitร  e suoi discepoli. I tre apostoli, poveri pescatori, uomini comuni, senza cultura o nobiltร , entrano a pieno titolo nel disegno dellโ€™Infinito.

Quegli uomini ci rappresentano, siamo noi che, proprio come loro, possiamo partecipare alla salvezza. Siamo da sempre nel cuore di Dio! รˆ una gioia travolgente. Ecco perchรฉ Pietro vorrebbe fermare quellโ€™istante: รจ bello per noi stare qui, facciamo tre tendeโ€ฆ ma il mistero che possiamo intuire e fuggevolmente contemplare, mentre si rivela, rimane inaccessibile: รจ una nube che avvolge. Lโ€™infinitร  di Dio mette paura, รจ troppo per noi. Allora il Padre, che ci vuole comunque permettere di abbracciarlo, si dona a noi nel Figlio: la nube si dilegua e rimane Gesรน solo. In lui possiamo contemplare il volto di Dio.

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รˆ mio figlio. Lโ€™umanitร  del Cristo rivela la premura del Padre che vuole esserci accanto, camminare con noi e permetterci di essere figli nel Figlio.

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