Vangelo di domenica 12 maggio 2016 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 12 maggio 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

AMORE E PERDONO

Il re Davide aveva commesso un peccato veramente odioso, oltre che grave. Si era invaghito della moglie di uno dei suoi ufficiali, in quel momento al fronte, così la fece portare a palazzo e la mise incinta. Per nascondere il malfatto, dapprima cercò di riportare a casa il marito di lei in modo che il nascituro fosse ritenuto figlio legittimo, ma visto che non ci riuscì, fece in modo che il fedele ufficiale venisse ucciso in guerra. Infine sposò la vedova. Nella prima lettura vediamo il profeta Natan, incaricato di smascherare la malefatta del re. La cosa che colpisce, a parte la dubbia moralità del re che ricorda le imprese dei nostri politici contemporanei, è che appena Davide ammette la colpa è immediatamente perdonato. Agli occhi di Dio non è il passato che ha valore, ma il presente che si manifesta nella disposizione del cuore.

[ads2]Nessuno può considerarsi giusto agli occhi del Signore, la chiave del perdono è l’umiltà e l’amore per Lui. Lo ha capito bene la peccatrice che lava con le lacrime i piedi del Maestro. Il padrone di casa è convinto di essere migliore di quella donna e dubita anche del suo ospite. Mostra verso Gesù la sua buona educazione, ma di certo non il suo affetto. Quello a cui si perdona poco ama poco. Potremmo interpretare in modo equivoco questa frase, pensando che allora vale la pena di essere dei grandi peccatori, ma in realtà, anche senza grossi sforzi, lo siamo già! Chi può dire di amare Dio con tutte le sue forze? Il fariseo Simone credeva semplicemente di essere meno peccatore, ma se pensiamo che nel confronto con una prostituta fa la figura peggiore, probabilmente non sapeva fare l’esame di coscienza. Infatti la scala dei valori proposta da Gesù è ben diversa, prima viene l’amore per Dio, poi tutto il resto. E noi lo amiamo Dio? Come si fa? Credo che la prima cosa sia la fiducia.

Se siamo convinti che Lui ci ami e vogliamo amarlo a nostra volta, dobbiamo fidarci, invece siamo sempre pronti a reclamare che Dio si è dimenticato di noi, perché vorremmo che le cose andassero come vogliamo noi. Poi amare non è solo pretendere, ma è anche dare. Cosa sappiamo dare a Dio? Faticosamente andiamo a messa, certi giorni ci dimentichiamo di dire anche una sola preghiera, l’attenzione al prossimo è condizionata da centomila cose… Immaginate di avere un amico che non ha mai tempo per voi, che si dedica a voi se proprio non ha altro da fare, se non piove, se non è stanco. A che paese lo mandereste? Gesù è una persona, non un concetto. Io lo amo se gli do il mio tempo, se mi sforzo di amare i miei fratelli come farebbe Lui e soprattutto se ho fede cioè fiducia.

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XI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 7, 36 – 8, 3
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 12 – 18 Giugno 2016
  • Tempo Ordinario XI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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