Il commento al Vangelo di domenica 12 febbraio 2017 – sesta domenica del Tempo Ordinario, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
LO SPIRITO DELLA LEGGE
La legge morale è una guida alla felicità. Essere felici significa vivere pienamente la propria umanità avendo un giusto equilibrio con sé stessi e nelle relazioni. Una norma indirizza la persona e la invita a osservare un certo comportamento per evitare di provocare sofferenze a sé stesso e agli altri. Questo è il modo positivo di vivere la legge, di intenderla cioè come qualcosa che migliora la vita.
In senso negativo invece si può pensare che una norma sia una limitazione e che si possa cercare di osservarla formalmente, cercando però un modo per aggirarla. Gesù invita a vivere la legge in senso positivo, comprendendone lo spirito e non solo fermandosi alla lettera.
Avete inteso che fu detto “non uccidere”. La lettera della prescrizione è chiara nel vietare l’omicidio. In generale questa norma è rispettata, non capita spesso di sentire persone che si accusino di aver ucciso, anzi è frequente sentir dire: non ho mai ammazzato nessuno. Se ci si ferma a questo siamo tutti a posto.
Lo spirito della prescrizione è però più ampio. A questo ci richiama il Maestro. Ogni forma di violenza è in qualche modo un omicidio mascherato. La violenza verbale tradisce quello che uno ha in cuore. L’odio è desiderare l’annientamento dell’altro, in qualche modo la sua morte.
Coltivare un rancore può condurre a esercitare la violenza dalle parole fino ai fatti. Ogni azione si concepisce prima nella mente e poi la si realizza. Alimentare un rancore porta a pensieri violenti che in qualche caso possono diventare concretamente omicidio.
L’adulterio, allo stesso modo, non è solo l’atto in sé. Anch’esso si coltiva prima nei pensieri. Il desiderio è disordinato quando porta a pensare all’altro solo come oggetto del proprio piacere. In questo caso non si pensa al benessere della propria famiglia e di quella altrui, non si considerano le conseguenze, ma si cerca solo la propria soddisfazione. Da dove origina un desiderio disordinato?
Dal modo in cui noi guardiamo e da come educhiamo il nostro sguardo. Il pudore è conservare la purezza dei propri pensieri ed evitare comportamenti e atteggiamenti che possano suscitare negli altri appetiti smodati. Ecco perché il Maestro provocatoriamente dice che è meglio buttare via un occhio o una mano piuttosto che il corpo intero. È questo il senso del fuggire le occasioni prossime di peccato.
La prevenzione è sempre meglio della cura! L’indissolubilità del matrimonio garantisce gli sposi della rettitudine delle proprie intenzioni e fa pensare allo stare insieme come a un progetto che abbraccia tutta la loro vita e quella dei figli. Quando si cerca la verità e il bene del prossimo non serve nemmeno giurare.
Non è la paura del castigo che deve portare ad osservare la legge, ma deve esserlo il desiderio di essere uomini e donne autentici, che cercano di vivere in pienezza la loro vita, liberandola dal male e aprendola alla verità.
[toggle title=”Leggi il brano del Vangelo” state=”close”]
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 12 Febbraio 2017 anche qui.
VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: verde
- Sir 15, 16-21; Sal. 118; 1Cor 2, 6-10; Mt 5, 17-37
Mt 5, 17-37
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 – 18 Febbraio 2017
- Tempo Ordinario VI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO
[/toggle]