Vangelo di domenica 1 Luglio 2018 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 1 Luglio 2018, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

Il Signore ci raggiunge attraverso circostanze e persone che sono una mediazione della Sua presenza. Anche noi possiamo essere tramiti di questo incontro.

IL LEMBO DEL MANTELLO

Il vangelo di oggi ci propone il resoconto di due miracoli intrecciati tra loro. Mentre infatti Gesù sta andando a guarire la figlia di Giairo, incontra la donna che da dodici anni ha perdite di sangue. Un disturbo umiliante perché la costringeva in uno stato di impurità legale continuo, dato che una donna nel suo periodo era considerata intoccabile. Questo episodio mostra che le capacità taumaturgiche di Gesù sono come una forza fisica incontenibile, tanto che il Maestro opera la guarigione senza quasi volerlo e si accorge che è avvenuta perché sente un’energia uscire da lui.

Come in altre circostanze la folla sembra impedire l’incontro. È il simbolo delle tante distrazioni che ci allontanano da Gesù e anche dell’impressione che erroneamente abbiamo di una distanza quasi incolmabile che ci separa da Lui. La donna però riesce a raggiungere il lembo del suo mantello e questo le basta. Quel piccolo brandello di stoffa che appare e scompare tra la gente che lo segue è come un trasmettitore della forza salvifica di Cristo. Come dire che nella confusione della nostra vita, spesso ammalata di superficialità, abbiamo bisogno di qualcosa che ci ricolleghi al Signore. Non serve avere delle speciali esperienze mistiche per incontrare Gesù, egli può raggiungerci con la mediazione di qualcosa di molto povero e comune.

Bisogna avere la fede di quella donna, credendo fermamente nella potenza del Signore e cercarlo tra le pieghe della nostra esistenza di ogni giorno. Inoltre ciascuno di noi può essere il lembo del mantello di Gesù, permettendo agli altri di sentire la sua presenza per nostro tramite. Nel frattempo la figlia di Giairo muore e quelli che gli portano la notizia pensano che tutto sia finito. Continua ad avere fede, gli raccomanda il Maestro, la bambina non è morta ma dorme. Non credo che Gesù volesse cercare di minimizzare, come quando ai bambini si dice: non è niente. Piuttosto ha voluto dare una visione corretta della morte. Spesso i morti vengono pianti come se la loro fosse una scomparsa definitiva e irreparabile come fa la gente che piange e urla forte vicino alla piccola salma della bambina, ma l’anima sopravvive al corpo e, cosa ancor più importante, è destinata alla resurrezione.

Il distacco è certo doloroso, ma è solo per lo spazio che ci separa dalla nostra morte. Il Signore ci raccomanda di guardare la vita non dalla prospettiva umana e provvisoria, ma dal punto di vista dell’eternità, che ci aiuta a dare la giusta importanza alle cose materiali.

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XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Mc 5, 21-432
Dal Vangelo secondo Marco

21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Giugno 2018
  • Tempo Ordinario XI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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