MORIRE PER RISORGERE
Giovanni Vannucciย
Nelle ultime tre domeniche del โsacramento quaresimaleโ vengono presentati alla nostra riflessione alcuni singoli, sui quali รจ bene soffermarsi se vogliamo comprendere il significato religioso e le implicazioni umane della redenzione. Essi ci vengono offerti dalle letture tratte dal Vangelo di Giovanni: il tempio e la sua distruzione (3a domenica); il serpente di bronzo innalzato da Mosรจ per risanare il popolo dal veleno delle serpi (4a domenica); il seme di grano che deve morire nel solco se vuole dare i suoi frutti di vita (5a domenica).
IL TEMPIO
Ogni espressione della religiositร umana, da quella piรน elementare a quella piรน raffinata, ha costruito dei templi, dei centri destinati a esprimere e trasmettere le veritร , le speranze, i riti, le forme organizzate che nascono da una visione particolare del destino dellโuomo. Il tempio non รจ soltanto lโedificio architettonico, ma anche lโinsieme ideologico, culturale derivante da una esperienza religiosa originale.
La parola โtempioโ include tutto lโinsieme di dottrine, di leggi, di riti, di organizzazione che caratterizzano una religione storica, e che danno un corpo visibile allโinvisibile Parola discesa dallโalto. Ora, per una ricorrente e fatale legge ciclica, le forme esteriori, con lโandar del tempo, perdono il loro legame con la Parola invisibile, si induriscono nelle loro espressioni razionali e in mano di uomini, non piรน collegati con la vivezza originaria della Parola, si trasformano in strumento di dominio.
Il tempio diventa allora la โTorre di Babeleโ che, pur avendo lโintenzione di ricollegare la terra con il cielo, di raggiungere la cima che arriva fino al cielo, non vi riesce per lโincapacitร dei costruttori a intendersi: hanno perduto la Parola! Ma nonostante lโincapacitร umana dei costruttori, nonostante lโinsufficienza e la temporaneitร dei templi edificati, la Parola eterna continua la sua costruzione di un tempio non edificato da mano dโuomo. Ogni volta che la casa del Padre si trasforma in piazza di mercato, egli la distrugge per crearne una piรน corrispondente alla veritร e grandezza della coscienza umana che, pur vivendo nel tempo, รจ chiamata a vivere nellโeternitร . Lโepisodio della purificazione del tempio nella lettura della terza domenica di quaresima รจ emblematico di quello che i credenti sono chiamati a compiere e nel loro tempio personale prima, e in quello comunitario dopo. ยซDistruggete questo tempio e Io lo ricostruirรฒ in tre giorniยป (Giovanni 2,19).
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Poniamoci davanti al nostro tempio: le nostre convinzioni, lo stato della nostra coscienza, le nostre piรน segrete ambizioni, le nostre chiusure di mente e di cuore, abbattiamo quanto in noi nasce dalla carne e dal sangue. In mezzo alle macerie vedremo la mano di Cristo eliminare quanto รจ stato manipolato dallโuomo e sostituirlo con nuovi materiali che Lui solo edifica. In questa ricongiunzione del nostro essere personale con la parola eterna che costruisce il suo tempio tra i figli dellโuomo, vivremo, sperimentandole nella nostra carne, le energie del Risorto.