Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 15 Dicembre 2019

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Incatenati al termosifone; desiderando che il caldo torni al piรน presto; bagnati da giorni e giorni di fredda pioggia, attendiamo con โ€œfrenesiaโ€ (dalla radice โ€œbhuratiโ€, che ha il senso del โ€œmuoversiโ€) lโ€™arrivo del Natale.
Che gioia nei Cieli per tutto questo nostro โ€œfermentoโ€.
Peccato perรฒ che il gaudio Celeste, il quale ogni anno confida nel nostro โ€œfremitoโ€, rimanga costantemente deluso: lโ€™agitazione รจ โ€œfervorosaโ€ attesa dei regali, non di Gesรน; lโ€™ โ€œeffervescenzaโ€ degli animi non bolle per la venuta del Signore, bensรฌ di ansia compulsiva, e convulsiva, da acquisti.
Ma se โ€œNataleโ€ vuol dire โ€œNascitaโ€ (se lo sarร  mai domandato qualcuno cosa volesse dire?), sโ€™รจ fermato mai taluno, fra tutta lโ€™abbondanza sprecona che ci gonfia (il ventre e lo spirito), a chiedersi chi รจ che nasce?
Colui che scrive รจ a svelare una strabiliante rivelazione: a nascere รจ nostro Signore Gesรน Cristo!

Nondimeno, si offrono doni a tutti, tranne che a Lui (eppure non cโ€™รจ da temere per il proprio conto in banca: non gli interessa mica lo smartphone!); si apparecchiano grasse tavolate per le ingorde fauci, senza lasciare neanche un angolo per accogliere Lui (eppure non ci si deve preoccupare di andare a fare la spesa: non ha mica fame di capponi o di abbacchi!); si proclamano auguri a bocca larga a destra e a manca, tranne che rivolgersi a Lui (eppure non cโ€™รจ pericolo che non risponda: non fa che attendere anche un nostro timido sguardo).
Ma forse ha ragione un caro amico dello scrivente quando dice: โ€œLa colpa รจ della stella cometa che sta sopra il centro commerciale: ci confondeโ€ฆโ€.

Possa lo Spirito Santo soffiare sulla nostra vita.

Lโ€™estratto matteano che la Liturgia ci offre questa domenica รจ molto lineare, nel suo contenuto e nel suo messaggio, nonchรฉ nel suo lessico; e data questa (apparente) semplicitร , anche lo scrivente si cimenterร  nellโ€™estrarre dalla pericope una parola (in apparenza) altrettanto ordinaria: CARCERE.
Usualmente, quando un concetto deve prevalere entro uno scritto, oppure allโ€™interno di un dialogo, o lo si ripete quasi ampollosamente, oppure si adoperano sinonimi ovvero circonlocuzioni affini.
Essendo il vocabolo โ€œcarcereโ€ (v.2), non solo un termine per nulla altisonante, ma presente una sola volta nella traccia evangelica odierna, cosa mai potrร  veicolare di cosรฌ rilevante, da essere menzionato nella Parola di Dio?
Come ci รจ solito, andiamo a leggere il greco originale: ma se la scorsa volta abbiamo percorso un cammino โ€œlineareโ€, questโ€™oggi il tragitto richiede un continuo approccio di incroci.

Primo bivio
Il lemma usato per โ€œcarcereโ€ รจ โ€œdesmotรจrionโ€.
Questo sostantivo รจ composto dal nome โ€œdesmรฒsโ€ che vale โ€œlegaccio/catenaโ€, e dal verbo โ€œterรจoโ€ che intende โ€œcustodire/tenere_in_guardiaโ€.
Tuttavia, il senso profondo di โ€œcarcereโ€ รจ maggiormente veicolato da โ€œdesmรฒsโ€, il quale anche da solo arriva a significare โ€œprigioneโ€. รˆ per questo che il filo rosso del nostro discorso deve seguire il tracciato segnato da questo vocabolo.

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Secondo bivio
Il sostantivo โ€œdesmรฒsโ€ viene dal verbo โ€œdรจoโ€, il quale ha due polmoni: il primo inspira la radice โ€œdeโ€, che ha il senso proprio di โ€œlegareโ€ (da cui il latino โ€œredimioโ€ [coronare] e lโ€™italiano โ€œdiademaโ€), mentre nellโ€™altro riposa la radice โ€œdev/defโ€ che veicola il senso del โ€œmancare/avere_bisognoโ€.
La prosecuzione del tracciato cade su questo secondo aspetto, poichรฉ il โ€œcarcereโ€ รจ un โ€œlaccio_che_privaโ€, non un โ€œserto_che_incoronaโ€.
Per sviluppare meglio tale punto, รจ bene notare che da questa seconda radice (โ€œdev/defโ€) deriva il sostantivo โ€œdรจesisโ€, che significa โ€œnecessitร /bisognoโ€: molto strano come a tutti noi sia stato sempre insegnato che lโ€™etimologia di โ€œdesiderioโ€ provenga dal latino โ€œde-sidusโ€ (โ€œottenere_dalle_stelleโ€), quando invece รจ indubbio, secondo lo scrivente, che tale parola derivi chiaramente da โ€œdรจesisโ€, ovvero dalla radice โ€œdev/defโ€ del verbo โ€œdรจoโ€. A supporto di ciรฒ รจ pure il fatto che โ€œdรจesisโ€ si traduce anche con โ€œpreghiera/supplicaโ€.
Ma come se non bastasse, dalla medesima radice โ€œdev/defโ€ viene un sostantivo latino che non occorre tradurre: โ€œdeusโ€.
In questโ€™ultimo termine (โ€œdeusโ€) troviamo sintetizzato tutto il cammino sin ora percorso: non รจ forse Dio(Figlio), il cordone ombelicale che ci tiene legati alla Vita Eterna? Non รจ forse Dio, Colui al quale ci rivolgiamo (soloโ€ฆ) nel momento del bisogno? Non รจ forse Dio, il destinatario delle nostre suppliche e preghiere; Colui al quale chiediamo lโ€™esaudimento dei nostri desideri?

(Come non annusare immediatamente il viscido e fetido alito demoniaco, che non manca mai di scimmiottare il Signore [tanto รจ vero che in ciascun commento non possiamo fare altro che richiamarlo ogni volta: altro che lโ€™inferno e il demonio non esistono!]. Il sussurrio del maligno รจ subdolo, ma sempre vivace: โ€œMa quale cordone ombelicale: Dio รจ il capestro che impicca e strozza ogni felicitร . Ma quale supporto nel momento del bisogno: Dio รจ la mancanza di godimento. Ma quale soddisfacimento delle suppliche: Dio รจ il desiderio inappagato, il piacere inesauditoโ€)

Ma se โ€œdeusโ€ rappresenta un punto di arrivo, al contempo esso รจ anche punto di partenza per scendere ancora piรน in profonditร .
Per procedere nel ragionamento, diamo uno sguardo alla Prima Lettura (Is 35,1-6.8.10), la quale inizia con: โ€œSi rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppaโ€.
E a ciรฒ fa seguito la Seconda Lettura (Gc 5,7-10), nella quale รจ scritto: โ€œGuardate lโ€™agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finchรฉ abbia ricevuto le prime e le ultime pioggeโ€.
Di solito il contenuto della Prima e della Seconda Lettura รจ definito e chiarito, o meglio รจ compiuto, nel Vangelo conseguente; tuttavia nella pericope matteana proposta, a parte un fugace cenno al โ€œdesertoโ€ (v. 7), nullโ€™altro si trova delle due letture: dove sta la fioritura della steppa; dove i frutti; ma soprattutto, dove la pioggia, ovvero ciรฒ che โ€œbagnaโ€ la terra e la rende feconda?
A seguito di questa osservazione, ritorniamo al nostro percorso.

Terzo bivio
Il sostantivo โ€œdeusโ€ (quindi il nome โ€œdรจesisโ€, quindi la radice โ€œdev/defโ€, quindi il verbo โ€œdรจoโ€, quindi il nome โ€œdesmรฒsโ€) fa richiamo ad un altro verbo greco, ovvero โ€œdรจuoโ€.
Ed anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una radice bipartita.
Da un primo ventricolo, โ€œdรจuoโ€ pulsa il medesimo verbo โ€œdรจoโ€ (quindi โ€œmancareโ€); mentre dal secondo vibra un significato (apparentemente) disconnesso: โ€œbagnare/innaffiare/impregnareโ€.
I riferimenti alle Letture di cui sopra, non fanno altro che spingerci per questa seconda direzione, affinchรฉ si possa andare avanti.

battesimo_giordano_masada_deserto_giuda_giudea_Qasr el Yahud
Qasr el Yahud (sito tradizionalmente ricondotto al Battesimo di Gesรน da parte di Giovanni il Battista) โ€“ Deserto di Giuda e Mar Morto (veduta da Masada)

-Ebbene, la prima osservazione che possiamo fare, riguarda il metodo del fedele.
Come per trovare il โ€œbagnatoโ€ si deve scavare nelle profonditร , cosรฌ occorre fare anche nella Scrittura: solo scavando nella Parola di Dio (come stiamo facendo), possiamo far sprizzare il senso pieno della Rivelazione; solo avanzando nella Parola di Dio, possiamo dissetarci con lโ€™ โ€œacqua vivaโ€, con Colui che รจ lโ€™Acqua di Vita Eterna (cfr. Gv 4, 7-15).

-Ma ritornando alla pericope odierna, siamo proprio sicuri che non cโ€™รจ alcun riferimento al โ€œbagnatoโ€?
In realtร , scrutando con attenzione, cโ€™รจ: ed รจ palese.
Al versetto 11 Gesรน chiama Giovanni (che รจ in โ€œcarcereโ€) il โ€œBattistaโ€. Il verbo greco da cui deriva questo epiteto รจ โ€œbร ptoโ€, e significa โ€œimmergereโ€: non รจ esattamente un sinonimo di โ€œdรจuoโ€ (โ€œbagnare/innaffiare/impregnareโ€), e quindi di โ€œdeusโ€, โ€œdรจesisโ€, โ€œdev/defโ€, โ€œdรจoโ€, ovvero di โ€œdesmรฒsโ€ (prigione), quindi di โ€œdesmotรจriรฒnโ€ (carcere)?

-Ma ancor piรฒ sottile, tuttavia enormemente poderoso, รจ un altro riferimento al โ€œbagnatoโ€.
Al versetto 5 si legge e si ascolta: โ€œi ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati (โ€œkatharรฌzontaiโ€ che letteralmente significa โ€œmondareโ€: non รจ forse un altro sinonimo di โ€œbagnareโ€?), i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri รจ annunciato il Vangeloโ€.
Tutto ciรฒ non รจ come una โ€œpioggia di grazieโ€ che fa โ€œrallegrare i deserti (i piagati) e fiorire le steppe (gli emarginati a causa delle infermitร )โ€? E questa โ€œPioggiaโ€ รจ Gesรน, Colui dal quale sgorga lโ€™Acqua di Vita Eterna (cfr. Gv 19, 34).
E se il riferimento al Cristo fosse troppo โ€œspiritualeโ€, ovvero โ€œforzatoโ€, basta ritornare ad un altro passo del profeta Isaia (dal quale รจ tratta la I Lettura odierna sopra citata), il quale recita: โ€œCome infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perchรฉ dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, cosรฌ sarร  della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerร  a me senza effetto, senza aver operato ciรฒ che desidero e senza aver compiuto ciรฒ per cui lโ€™ho mandataโ€ (Is 55, 10-11).
Non รจ forse Gesรน la โ€œParolaโ€ che feconda e fa germogliare la terra, Egli che รจ il โ€œLรฒgosโ€, il โ€œVerbumโ€ piovuto e fatto Carne (cfr. Gv 1, 1.14)?

-Orbene, ci eravamo detti allโ€™inizio, che nellโ€™estratto matteano odierno la parola โ€œcarcereโ€ รจ piantata lรฌ da sola, in modo (apparentemente) semplice ed ordinario: al contrario invece, da come abbiamo visto, non solo essa รจ ripetuta e richiamata costantemente nel Vangelo di oggi, con sinonimi e allusioni di senso; ma domina anche le altre due Letture domenicali.
E ancora di piรน: basterebbe la parola โ€œcarcereโ€ per contenere lโ€™intero movimento del brano evangelico.
Guardiamo assieme.

1-Giovanni era in carcere
-(โ€œdesmotรจriรฒnโ€, โ€œdesmรฒsโ€)

2-egli aveva bisogno di conoscere chi fosse veramente il Cristo: la sua supplica รจ quasi come se fosse la richiesta di esaudimento del suo ultimo desiderio prima di morire
-(โ€œdรจoโ€, โ€œdev/defโ€, โ€œdรจesisโ€)

3-nella sua richiesta, Giovanni domanda a Gesรน se questโ€™ultimo sia โ€œcolui che deve venireโ€, ovvero il Messia, il Cristo (che significa โ€œUntoโ€, quindi sinonimo di โ€œbagnatoโ€œ)
-(โ€œdeusโ€)

4-la risposta che Gesรน offre a Giovanni non รจ solo la descrizione di una โ€œpioggia di grazieโ€, di un โ€œbagno di purificazioniโ€, ma il carcerato, dopo che saranno tornati a riferirgli la risposta del Cristo (v. 4), certamente sarร  stato inondato egli stesso della potenza del dettato di Gesรน: e Colui che era stato battezzato (cfr. Mt 3, 13-17), battezzerร  (bagnerร ) compiutamente il Battista (in carcere), il quale รจ il (piรน che un) profeta che nel deserto annunciava lโ€™imminente venuta dellโ€™Acqua della Salvezza (cfr, Mt 3, 1-3: guarda caso ancora si cita il profeta Isaia)
-(dรจuo)

(Notiamo ancora: non รจ forse anche โ€œdesertoโ€, ovvero luogo [materiale] o stato [morale] che incatena il germogliare della vita, un sinonimo di โ€œcarcereโ€? E questa sinonimia รจ piena, in quanto รจ altrettanto vero che il โ€œdesertoโ€ รจ il luogo per eccellenza dellโ€™incontro Dio, ovvero il luogo in cui si va per essere โ€œbagnatiโ€ dalla sua Parola. Molto interessante, a tal proposito, รจ come i rabbini scrutino nel termine โ€œdesertoโ€ [in ebraico โ€œMidbarโ€] un vocabolo che ha la stessa radice โ€œd_b_rโ€ ovvero โ€œDabarโ€, che significa โ€œParolaโ€. Ed รจ altrettanto degno di nota, ma ci limitiamo in tal caso solamente ad accennare, come Rabbi Akiva metta in connessione โ€œDioโ€ con โ€œPiscinaโ€)

Giunti con molta fatica al termine del nostro commento, non possiamo che continuare a sollecitare allโ€™accortezza, dinanzi allโ€™incessante inganno (โ€ฆbivio) a cui il demonio ci invita (non sbuffi il lettore; non minimizzi e ridicolizzi il maligno: esso รจ presente nella Scrittura; ed รจ la stessa Parola di Dio, รจ lo stesso Cristo che non fa altro che metterci in guardia da questo. Guai a ridurre la nostra fede al fare lโ€™elemosina; oppure ad una gradevole occasione per stare in compagnia): nostro Signore Gesรน รจ il carcere che ci impedisce di inzupparci nelle felicitร ; oppure Egli รจ Colui che impregna e feconda la nostra vita, anche se questa รจ nel carcere della prova?

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


Letture della
III DOMENICA DI AVVENTO โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA o ROSACEO

Prima Lettura

Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi.Dal libro del profeta Isaรฌa

Is 35,1-6a. 8a. 10

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sรฌ, canti con gioia e con giubilo.
Le รจ data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.

Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
ยซCoraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarviยป.

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterร  come un cervo,
griderร  di gioia la lingua del muto.
Ci sarร  un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicitร  perenne splenderร  sul loro capo;
gioia e felicitร  li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 145 (146)

R. Vieni, Signore, a salvarci.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dร  il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi รจ caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.ย 

Egli sostiene lโ€™orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.

Seconda Lettura

Rinfrancate i vostri cuori, perchรฉ la venuta del Signore รจ vicina.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,7-10

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate lโ€™agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finchรฉ abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perchรฉ la venuta del Signore รจ vicina.

Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice รจ alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Parola di Dio

Vangelo

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11ย 

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandรฒ a dirgli: ยซSei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?ยป. Gesรน rispose loro: ยซAndate e riferite a Giovanni ciรฒ che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri รจ annunciato il Vangelo. E beato รจ colui che non trova in me motivo di scandalo!ยป.

Mentre quelli se ne andavano, Gesรน si mise a parlare di Giovanni alle folle: ยซChe cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sรฌ, io vi dico, anzi, piรน che un profeta. Egli รจ colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerร  la tua via”.

In veritร  io vi dico: fra i nati da donna non รจ sorto alcuno piรน grande di Giovanni il Battista; ma il piรน piccolo nel regno dei cieli รจ piรน grande di luiยป.

Parola del Signore