Cosa dice la Parola/Gesรน
Siamo giunti alla V domenica, tappa che precede la Domenica della Passione, detta delle Palme, portale della Settimana Santa, quando mediteremo sugli ultimi giorni della vita di Gesรน.
Il brano odierno รจ tratto dal vangelo di Giovanni: Gesรน si trova nel tempio di Gerusalemme a insegnare al po- polo. Il testo รจ introdotto da un brano tratto dal libro di Isaia, che allโinizio fa memoria di quanto Dio ha com- piuto nel deserto โ โAprรฌ una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti, che fece uscire carri e cavalliโ, chiaro richiamo allโEsodo (cfr Es 13,17ss) โ ma subito invitando a non fermarsi al passato, ma a guardare alle cose piรน grandi che Dio รจ pronto a fare:
โNon ricordate piรน le cose passate, non pensate piรน alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?โ. Quella โcosa nuovaโ รจ la Pasqua di Gesรน, che apre una strada nel deserto dellโesistenza per introdurci nella Terra Promessa del paradiso. Questo porterร a cantare con le parole del salmo: โGrandi cose ha fatto il Signore per noiโ. Con questa chiave di lettura, accostiamoci al testo del vangelo.
Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: โMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adulte- rio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?โ. Dicevano que- sto per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesรน si chinรฒ e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichรฉ insistevano nellโinterrogarlo, si alzรฒ e disse loro: โChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiโ. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era lร in mezzo. Allora Gesรน si alzรฒ e le disse: โDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?โ. Ed ella rispose: โNessuno, Signoreโ. E Gesรน disse: โNeanchโio ti condanno; vaโ e dโora in poi non peccare piรนโ.
Lโevangelista descrive la scena mostrando Gesรน seduto nel tempio circondato dalla folla, come fa- ceva Mosรจ, il quale stava seduto nellโaccampamento per risolvere le questioni che la gente gli poneva (cfr Es 18,13ss). Scribi e farisei giungono davanti a Gesรน con un interrogativo riguardo una donna scoperta in adulterio. Non cercano tante risposte quanto, come sottolinea il testo, un motivo per accusarlo (v. 6). Se Gesรน non con- ferma la condanna e non approva lโesecuzione, puรฒ essere accusato di trasgredire la Legge di Dio; se, al con- trario, decide a favore della Legge, perchรฉ allora accoglie i peccatori e mangia con loro (cf. Mc 2,15-16 e par.; Lc 15,1- 2)?
Fermiamoci un istante sulla donna e notiamo alcuni atteggiamenti degli scribi e dei farisei. La pongono nel mezzo (Gv 8,3), umiliandola di fronte a tutti; dicono pubblicamente la sua colpa (8,4) e la chiamano โuna donna come questaโ (Gv 8,5). Da queste brevi pennellate, cogliamo che scribi e farisei non ritengono che la donna abbia semplicemente commesso un peccato, ma che sia lei stessa โpeccatoโ (una scena che ricorda e in parte rimanda allโespe- rienza di Susanna, Dn 13,14ss). Seconda la Legge la condanna รจ corretta, ma in questo caso รจ parziale, perchรฉ la Legge dice che la lapidazione รจ per entrambe gli adulteri, non solo per la donna, e qui manca lโuomo complice! (cf. Lv 20,10 e Dt 22,22). Giร questo dato mostra che la questione รจ manipolata. E mentre scribi e farisei sono im- pegnati nellโumiliare la donna fissandola con malignitร e urlando il suo peccato, Gesรน tace e scrive sulla polvere (un gesto ancora oggi non compreso: tra i tanti significati, puรฒ richiamare il gesto con cui Dio scrisse le Dieci parole: โโฆQuando il Signore ebbe finito di parlare con Mosรจ sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dioโ, Es 31,18), senza mettere nessuno in imbarazzo.
Solo di fronte alla loro insistenza โ โPoichรฉ insistevanoโฆโ (v. 8) โ Gesรน prende la parola. Ma il suo intervenire prende tutti in contropiede. Infatti scribi e farisei hanno posto al centro la donna, quasi a volersi distanziare dalla sua condotta di vita e quindi dal suo peccato. Gesรน, invece, coinvolge tutti: โChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiโ (Gv 8,7b). La Legge stessa chiedeva che anche il testimone doveva essere senza peccato (cfr Dt 20,16ss). I primi ad andarsene sono i piรน anziani che comprendono che Gesรน ha ragione! Di fronte tale pronunciamento, ciascuno รจ stato costretto a misurarsi dentro con se stesso, ad ammettere che davanti a Dio tutti indistintamente si รจ peccatori.
Alla fine, quando ormai tutti se ne sono andati, rimangono solo Gesรน e la donna. Gesรน si alza e con misericordia le rivolgela parola alla donna: โDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannato? (Gv 8,10). Non le rin- faccia il peccato, ciรฒ che ha fatto; non rivanga il suo passato, ma traccia per lei una via nuova (cfr Isaia I lettura:
โNon ricordate piรน le cose passate, non pensate piรน alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete). โDonnaโ! Eโ lo stesso appellativo che Gesรน ha rivolto a sua Madre (Gv 2,4), alla samaritana (Gv 4,21), alla Maddalena (Gv 20,15). Rivolgendosi a lei in questo modo, Gesรน le ridร dignitร : non una peccatrice, ma una donna, restituita alla sua vita. A lei Gesรน domanda: โDove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?โ. Ed ella rispondendo: โNessuno, Signore (Kรฝrie)โ, fa una grande confessione di fede in Gesรน, il Signore. SantโAgostino sintetizza magnificamente questa scena con lโespressione: โrimasero solo loro due, la misera e la misericordiaโ. Gesรน non rinfaccia a questa donna il suo peccato, ma offre a lei una nuova opportunitร , non la inchioda al suo passato, ma apre per lei una strada nuova, quella della speranza: โNon ricordate le cose passateโฆโ. Una spe- ranza sostenuta e incoraggiata dalle parole stesse di Gesรน: โNeanchโio ti condanno; vaโ e dโora in poi non peccare piรนโ. Cosรฌ scribi e farisei, i quali andandosene riconoscono di essere peccatori, se ne tornano a casa con il carico dei loro peccati, mentre questa donna se ne torna a casa perdonata!
Gesรน รจ venuto ad aprire la โstrada nuovaโ: strada di misericordia, di salvezza, di speranza, di vita. Lungo questa strada siamo invitati a procedere per fare della nostra vita una cosa nuova e grande con il Signore. E la cosa piรน grande che Gesรน ha portato รจ la vittoria sul peccato e sulla morte, tanto che agli occhi di Dio il nostro peccato รจ come una parola scritta sulla polvere, dura poco, basta un colpo di vento e scompare.
Lo spartiacque capace di cambiare il nostro modo di vedere le cose รจ lโincontro con Gesรน. Per gli accusatori, perchรฉ dโora in poi non potranno piรน accusare nessuno senza ricordarsi di essere ugualmente com- plici del male che vedono nellโaltro; per la donna, per la quale sembrava non esserci piรน futuro. Il futuro invece cโรจ, e nasce dallโincontro con un Uomo che lโha guardata con misericordia, trasformando la sua vita, aprendo strade nuove lรฌ dove sembrava che non ci fossero altre possibilitร , perchรฉ una sola รจ la premura di Dio, quella che il peccatore si converta e viva (cf. Ez 18,23; 33,11).
โVaโ, e dโora in poi non peccare piรนโ, dice Gesรน. Quel โVaโโ รจ verbo di missione: Gesรน non attende di vedere il cambiamento, la conversione. Lโha perdonata, lasciando alla sua libertร il tempo di cambiare. Questa รจ la giu- stizia che ha salvato anche Saulo di Tarso, trasformandolo in san Paolo, come ci ricorda la II lettura scelta per questa domenica (cfr Fil 3,8-14). Lโinvito di Gesรน alla donna, โva e dโora in poi non peccare piรนโ, รจ la stessa grazia che farร dire allโApostolo: โSo soltanto questo: dimenticando ciรฒ che mi sta alle spalle e proteso verso ciรฒ che mi sta di fronte, corro verso la mรจta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassรน, in Cristo Gesรนโ (Fil 3,14).
Come Gesรน ha fatto con gli scribi e farisei, cosรฌ oggi invita ciascuno di noi a compiere dei passi. Il primo, passare dalla โlegge da eseguireโ alla โlegge da assimilareโ come norma interiore che rimanda alla pro- pria responsabilitร personale: โChi di voi รจ senza peccato scagli la prima pietraโ. In secondo luogo, ricordarsi che il peccato non esiste perchรฉ ho disatteso un comandamento, ma per aver mancato verso il Signore Dio, buono e grande nellโamore, sempre pronto a venirci incontro pur di renderci partecipi della gioia della sua festa (cfr domenica scorsa, Lc 15), perchรฉ Lui sa di che pasta siamo fatti (ceneri). Dobbiamo stare quindi attenti a non diventare gli โscribi e i fariseiโ di oggi, fiscali nella legge ma incapaci di amare, di comprendere, di perdonare, di dare nuove opportunitร . Non siamo chiamati a divenire ambigui e fiscali come gli โscribi e i fariseiโ del vangelo, ma ad essere โMisericordiosi comโรจ misericordioso il Padre del cieloโ (cfr Lc 6,36ss). ร piรน facile e rassicurante essere fiscali con una legge certa (gli anziani saranno i primi ad andarsene via, perchรฉ consapevoli di non vivere quello che pretendono: (โcfr โโฆ scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perchรฉ dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un ditoโฆโ Mt 23,1-12, che aperti e disponibili alla fantasia della misericordia di Dio, capace a suggerire sentieri nuovi per sal- vare gli altri.
Il testo odierno ci fa guardare con fiducia alla settimana santa ormai vicina: nessuno รจ escluso da questa esperienza di Amore misericordioso, nessuno! Forse cโรจ ancora chi รจ solo capace di inchiodarci al senso di colpa per i nostri peccati; chi si ferma a puntare il dito contro la pagliuzza che cโรจ nellโocchio del fratello e non si accorge della trave che cโรจ nel suo (cfr Lc 6)โฆ Non รจ lโobbedienza alla legge che mi dona la gioia di sentirmi amato, ma รจ il lasciarmi amare da Dio che infonderร in me la gioia di obbedire alla legge!
Rassicurati in questo, prepariamoci con veritร alla Settimana santa ormai vicina. Accostiamoci al sacramento della Riconciliazione con fiducia: รจ lโabbraccio del Padre che ci viene incontro, che ci accoglie, che ci abbracciaโฆ che cโinvita a partecipare alla sua festa, alla sua gioia. Non temiamo di gettare in Lui ogni nostra fatica, imba- razzo, vergognaโฆ portiamo tutto nel suo cuore misericordioso, gettando in Lui il peso del nostro male senza lasciarci incatenare dal dubbio, che รจ opera del diavolo. Dio desidera solo che nessuno vada perduto, ma tutti abbiano modo di convertirsi.
In fondo in quellโadultera ciascuno di noi puรฒ rivedersi. Tutte le volte che il maligno e/o il fariseo/scriba che รจ in me, mi illude che la realtร sia diversa da quello che รจ fino a farmi sentire sempre in colpa di fronte a Dio a tal punto da rintanarmi dietro i cespugli delle mie paure e vergogne (cfr Gn 3). Cosรฌ non avanzo piรน nella crescita interiore, non gusto piรน la vita, non mi assumo piรน impegni e responsabilitร โฆrestando bloccato. Invece oggi la Parola di Veritร mi ricorda che il mio cuore/la mia vita รจ piรน grande del mio peccato e anche se il mio cuore mi condanna, Dio รจ piรน grande del mio cuore e mi dice che mi ama (cfr 1Gv 3,10); mi dice che Lui mi offre sempre nuove opportunitร , mi apre sempre strade nuove: basta che impari ad accorgermene, anche con lโaiuto di chi ho accanto.
Ma anchโio a volte sono come gli scribi/farisei, pronto a puntare il dito, a innalzarmi a maestro e giudice, senza misericordia, come il figlio maggiore (cfr Lc 15, domenica scorsa). La prima vittima sulla quale sfogo la mia ingiustizia sono me stesso, quando non so darmi nuove possibilitร ; quando guardo solo negativo, quando non sono capace di dare giusto peso ai fatti della vita, anche sbagliati, quando permetto che il senso di colpa logora il mio cuore, non dandogli speranza e fiducia. E poi, punto il dito sugli altri, neanche fossi tanto migliore. Ma non รจ cosรฌ. Oggi la Parola mi e ci dice che cโรจ sempre una possibilitร nuova che si apre innanzi a me, a ciascuno di noi. Vorrei cosรฌ rileggere il cammino della Quaresima proprio alla luce della cifra/della categoria della Parola.
Lโascolto della Parola mi ricorda che anche se sono cenere, sono amato da Dio (ceneri). La forza della Parola mi ricorda che posso superare le tentazioni (I domenica).
La luce della Parola mi ricorda che cโรจ unโopera dโarte in me (II domenica).
La guida della Parola mi aiuta a comprendere che ogni attimo della vita custodisce altro (III domenica). Il ricordo della Parola mi aiuta a rientrare in me stesso e a tornare sui miei passi (IV domenica).
La veritร della Parola mi ricorda che io non sono peccato, ma commetto peccati (V domenica). E Dio si fece PAROLA e venne ad abitare in mezzo a noi (Natale).
Riprendo quanto detto sopra, perchรฉ รจ il cuore di tutto: con la forza e la gioia della Misericordia impareremo a cambiare. Lo dice la stessa Colletta (preghiera che il sacerdote recita dopo lโatto penitenziale, facendo sintesi del messaggio biblico: โDio di misericordia, che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa โ si noti, PERDONA -, perchรฉ rifiorisca nel cuore il canto della gratitudine e della gioiaโ: prima cโรจ il perdono, poi il canto di lode. Cioรจ, solo facendo prima esperienza dellโIn- contro con la Misericordia troveremo gioia e coraggio per intraprendere cammini nuovi, a tal punto da dire con san Paolo: โRitengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimitร della conoscenza di Cristo, mio Signoreโ.
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
FRAGILE davanti a Te
Signore Dio,
Tu solo sei grande nellโamore. Incoraggiato dal tuo gesto verso lโadultera, fiducioso innalzo la mia supplica.
Ravviva in me la gioia di essere accolto, per sentirmi ancora figlio;
ravviva in me la gioia di essere amato, per sentirmi perdonato;
ravviva in me la gioia di essere chiamato, per sentirmi ancora mandato.
Signore Dio,
il tuo infinito amore per me diventi amore per gli altri: solo cosรฌ la mia vita sarร canto dโamore per Te.
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Il commento al Vangelo di domenica 3 aprile 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.