Un โoltreโ cui affidare la nostra speranza
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 7 Febbraio 2021.
Allโinizio della vita pubblica Gesรน attraversa i luoghi dove piรน forte pulsa la vita: il lavoro (barche, reti, lago), la preghiera e le assemblee (la sinagoga), il luogo dei sentimenti e dellโaffettivitร (la casa di Simone). Gesรน, liberato un uomo dal suo spirito malato, esce dalla sinagoga e โsubitoโ, come incalzato da qualcosa, entra in casa di Simone e Andrea, dove โsubitoโ (bella di nuovo lโurgenza, la pressione degli affetti) gli parlano della suocera con la febbre.
Ospite inatteso, in una casa dove la responsabile dei servizi รจ malata, e lโambiente non รจ pronto, non รจ stato preparato al meglio, probabilmente รจ in disordine. Grande maestro, Gesรน, che non si preoccupa del disordine, di quanto di impreparato cโรจ in noi, di quel tanto di sporco, dellโaria un poโ chiusa delle nostre vite. E anche lei, donna ormai anziana, non si vergogna di farsi vedere da un estraneo, malata e febbricitante: lui รจ venuto proprio per i malati. Gesรน la prende per mano, la rialza, la โrisuscitaโ e quella casa dalla vita bloccata si rianima, e la donna, senza riservarsi un tempo, โsubitoโ, senza dire ยซho bisogno di un attimo, devo sistemarmi, riprendermiยป (A. Guida) si mette a servire, con il verbo degli angeli nel deserto.
Noi siamo abituati a pensare la nostra vita spirituale come a un qualcosa che si svolge nel salotto buono, e noi ben vestiti e ordinati davanti a Dio. [โฆ]
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Eโ questa la lieta notizia. Una mano ti accende la fretta dellโamore, e ti incalza: guarisci altri, e guarirร il tuo dolore.
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DOLORE ACCOVACCIATO ALLA PORTA
Marco delinea i tratti di Gesรน che, uscito dalla sinagoga, va a casa di Simone: รจ un uomo che guarisce, prega e annuncia: nella vita รจ datore di vita; nella notte, cerca Dio e gli fa memoria degli uomini; nel giorno, fa loro memoria di Dio.
Ricordati, supplica Giobbe, che la vita รจ un soffio amaro. Davanti a Dio non cโรจ altro merito che essere piccoli; un alito basta per essere amati.
Gesรน a Cafarnao รจ assediato dal soffio del male. Con un crescendo turbinoso di malattie e demoni, a sera la porta della cittร scoppia di folla e dolore. Ma lui si inventa spazi segreti per ristorare lโanima, spazi dove nulla sia piรน importante di Dio, dove dirgli: sto davanti a Te; per un tempo che non so, niente viene prima di Te.
Un giorno e una sera per pensare allโuomo, una notte e unโalba per pensare a Dio, in un equilibrio perfetto di bisogni e desideri.
La suocera di Simone era ammalata, e gli parlarono di lei. Gesรน ha un cuore che ascolta, quel cuore da re che Salomone aveva chiesto, incantando il Signore.
Il rabbi la prende per mano, e lei, non piรน imbrigliata nei suoi problemi, puรฒ occuparsi della felicitร degli altri. E li servivaโฆ come gli angeli con Gesรน nel deserto, dopo le tentazioni.
La donna, una nullitร , รจ assimilata agli angeli, i piรน vicini a Dio.
Eโ questa la lieta notizia. Una mano ti accende la fretta dellโamore, e ti incalza: guarisci altri, e guarirร il tuo dolore, perchรฉ se il Signore ti ha preso per mano e sollevato, devi solo a tua volta prendere unโaltra mano!
Questo racconto di un miracolo dimesso, cosรฌ poco vistoso, senza parole da parte di Gesรน, ci ispira a pensare che ogni limite umano รจ lo spazio di Dio, il luogo dove atterra la sua potenza.
Poi, dopo il tramonto, finito il sabato con i suoi 1521 divieti (proibito anche visitare gli ammalati) tutto il dolore di Cafarnao si riversa sulla porta di Simone. La cittร intera รจ riunita davanti a Gesรน, in piedi sulla soglia, in piedi tra la casa e la strada, tra la casa e la piazza.
Gesรน, polline di parole che ama porte e tetti spalancati, ad accogliere occhi e stelle, che ama il rischio della vita, del dolore, dellโamore che attende, รจ lรฌ con loro.
Ma quando era ancora buio, uscรฌ in segreto e pregava.
Tutta la cittร ti cerca, che fai qui? E lui: andiamo altrove, andiamo via.
Si sottrae, non cerca il bagno di folla. Cerca altri villaggi, un altro soffrire da curare. Cerca le frontiere del male per farle arretrare, cerca unโaltra donna da rialzare.
La vita ora si diramerร su altri dolori, a stringere altre mani; perchรฉ di questo Lui ha bisogno, non di onori, ma della stretta della mia mano, che ha cercato a lungo, altrove.
Uomo e Dio, lโInfinito e il mio nulla, padre e figlio cosรฌ: mano nella mano, a cui aggrapparmi forte, con fiducia di bambino.
Icona possente e mite della buona novella.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK