Commento al Vangelo di domenica 28 Novembre 2021 – don Andrea Vena

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Iniziamo un nuovo Anno liturgico e un nuovo ciclo di Lectio divina. Mi sono confrontato con piรน persone per capire se continuare o meno, se ridurre i tempi o meno. Sono giunto a questa conclusione: questa riflessione non รจ unโ€™omelia, che รจ giusto resti dentro determinati tempi, anche mediatici, quindi 7/8 minuti. Questa รจ una proposta di Lectio divina, che comporta un impegno in piรน sia da parte mia, che la propongo, sia da parte di chi desidera porsi in ascolto. Comunque prima di tutto questo รจ per me un esercizio di preghiera e di meditazione per meglio prepararmi alla Domenica. Sapendo perรฒ che lo faccio anche per voi, questo mi porta a cercare il meglio a tal punto da poter far mie le parole di papa san Gregorio Magno: ยซPer causa vostra imparo ciรฒ che a voi insegno; perchรฉ, ve lo confesso candidamente, il piรน delle volte con voi ascolto quello che a voi dicoยป. E aggiungeva: ยซSo infatti che molte cose nelle Sante Scritture che da solo non riuscivo a comprendere, le ho capite quando mi sono trovato in mezzo ai miei fratelliยป.

La lectio segue dopo il video di don Andrea.

Con questa I domenica di Avvento iniziamo un nuovo Anno Liturgico. Eh sรฌ, perchรฉ se lโ€™anno civile inizia il 1ยฐ gennaio, il โ€œNuovo annoโ€ per i cristiani inizia con la preparazione al Natale di Gesรน, alla sua venuta in mezzo a noi. Con Lui cambia anche il calendario della storia in โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€ Cristo, come uno spartiacque. Per prepararci bene a questo Avvenimento, abbiamo le 4 domeniche dโ€™Avvento che ci educano a fissare lo sguardo su ciรฒ che veramente conta.

Questa prima domenica non punta tanto sul Natale, la โ€œprimaโ€ venuta di Gesรน, quanto sul traguardo, la meta, la โ€œsecondaโ€ venuta del Signore, che a nessuno รจ dato conoscere se non al Padre (cfr Mt 24,36). La parola โ€œavventoโ€ significa โ€œvenutaโ€ o โ€œpresenzaโ€. Nel mondo antico indicava la visita del re o dellโ€™imperatore in una provincia; nel linguaggio cristiano รจ riferita alla venuta di Dio, alla sua presenza nel mondo. Lโ€™Avvento si rivela come un tempo di preparazione, di discernimento per non lasciarci stordire dalle โ€œluci del mondoโ€ che alla fine si rivelano โ€œstelle cadentiโ€, per fissare invece lo sguardo verso Colui che deve tornare, โ€La luce del mondoโ€ (cfr Gv 8,12), come siamo soliti cantare dopo la consacrazione: โ€œAnnunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโ€™attesa della tua venutaโ€.

Un secondo aspetto da considerare, รจ tener sempre presente che lโ€™Anno liturgico si rivela come la nostra vita โ€œin scalaโ€: vivere questa esperienza ci aiuta a dare senso e significato allo snodarsi della nostra esistenza quotidiana. Nella liturgia prendiamo coscienza che la nostra piccola e fragile storia รจ inserita nella grande storia di Dio, dunque รจ storia sacra. E sarร  proprio la Parola di Dio la โ€œcifraโ€/il metro attraverso il quale imparare a leggere e interpretare la nostra vita/storia.

Con oggi iniziamo lโ€™anno liturgico โ€œCโ€ e iniziamo a leggere il vangelo di Luca (Anno โ€œAโ€ vangelo di Matteo; anno โ€œBโ€ vangelo di Marco). Forse noi ci aspettiamo di iniziare la lettura del vangelo dal capitolo 1ยฐ, invece la liturgia inizia con il capitolo 21ยฐ. Questo perchรฉ la liturgia desidera fin dai primi passi proiettarci verso la meta. Un viaggio si inizia sapendo verso dove andiamo, attraverso quali strade, e quindi con quale โ€œattrezzaturaโ€ equipaggiarsi. Unโ€™esperienza che ci suggerisce che non siamo โ€œnomadiโ€, ma โ€œpellegriniโ€. I primi si muovono senza meta e orizzonte, i secondi invece, sanno verso Chi stanno muovendo i loro passi: il Signore Gesรน. Il โ€œnomadeโ€ vive il viaggio da โ€œspettatoreโ€. Guarda alle cose e alla vita come da una platea, stupito, interessato: potremo dire che il suo sguardo รจ โ€œleggeroโ€, sempre pronto a lasciarsi infiammare dalle emozioni del momento. Il โ€œpellegrinoโ€, invece, fissa lo sguardo sulla Meta, non รจ mosso dalla curiositร , non cerca tanto di guardare, ma di lasciarsi guardare da Colui che cerca. Ecco perchรฉ il โ€œpellegrinoโ€ รจ interessato non solo alla meta, ma a tutto il viaggio, perchรฉ sa che lungo tutto il percorso il Signore gli parla e lo guarda attraverso tutto quello che incontra. Desidera arrivare a Lui per unirsi a Lui e diventare come Lui, e in questo modo, mentre il โ€œpellegrinoโ€ traccia la strada verso la Meta, ne segna una verso il proprio centro interiore.

Se facciamo attenzione, il brano di Luca che ascoltiamo oggi รจ il testo parallelo del brano di Marco che abbiamo ascoltato due domeniche fa, avente come tema โ€œlo spegnersi delle sicurezzeโ€ quale segno che tutto sta per finire: sole, luna, stelle (cfr Mc 13,24-32). Puรฒ sembrare una ripetizione, ma se teniamo presente quanto appena accennato, le ultime due domeniche dellโ€™Anno liturgico ci hanno presentato il โ€œfinaleโ€ della storia, cosรฌ come preannunciato nella I domenica di Avvento, che รจ questa. Questo spiega il โ€œsovrapporsiโ€ della tematica, ma mentre in queste ultime due domeniche abbiamo meditato il โ€œgiorno ultimoโ€, oggi siamo invitati a meditare il viaggio della vita โ€“ attraverso la liturgia โ€“ cogliendo il percorso dโ€™insieme.

Lโ€™odierno brano del vangelo (capitolo 21) precede il racconto della Passione (capitolo 22). Il dato non รจ banale. Se ricordiamo, anche il testo della Trasfigurazione (Lc 9,28ss) precede lโ€™annuncio della Passione (Lc 9,43ss). Pedagogia di Gesรน: presentare lโ€™evento di luce e di salvezza per aiutare ad affrontare e comprendere gli inevitabili tempi bui della vita. Anche se le โ€œluciโ€ del cielo si spengono, la Passione e morte non spegneranno Gesรน, Luce del mondo. Allโ€™inizio del nostro pellegrinaggio, quindi, ci viene suggerito che lโ€™intero arco della vita, il nostro pellegrinaggio verso la Casa del Padre, va letto e interpretato alla luce della Pasqua, della vittoria di Gesรน sulla morte (โ€œLe anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherร . Agli occhi degli stolti parve che morisseroโ€ฆNel giorno del loro giudizio risplenderanno come scintille nella stoppiaโ€ (Sap 3,1-3)

A questa logica di vita i profeti hanno cercato di educare il popolo lungo la storia. E oggi la liturgia ha scelto di far risuonare la voce di Geremia per educarci a questo stile di Dio. Lโ€™invito รจ alzare il capo, รจ non lasciarci rubare la speranza, la nostra identitร  preferendo inseguire gli idoli del momento, perchรฉ questi si spegneranno! Dio รจ fedele alle sue promesse, โ€œFarร  germogliare per Davide un germoglio giustoโ€, dice Geremia (33,14-15). Una certezza che si fa risposta nel canto del salmo: โ€œA Te Signore innalzo lโ€™anima mia, in te confidoโ€ (salmo), imparando a โ€œrendere saldi i nostri cuori e irreprensibili nella santitร โ€, come scrive san Paolo ai Tessalonicesi (II lettura) (Indico anche la II lettura perchรฉ nei tempi forti (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua) anche la II lettura รจ inserita a โ€œtemaโ€ del vangelo. Il cuore del vangelo si comprende alla luce della I lettura che ne svela la chiave di lettura e che si fa risposta nel canto del salmo; la II lettura mira a suggerire come vivere concretamente oggi il messaggio sviluppato tra vangelo e I lettura). Con questo essenziale bagaglio di comprensione, entriamo nel testo.

vv. 25-28: โ€œVi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciรฒ che dovrร  accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicina”.

Lโ€™evangelista Luca descrive i โ€œsegniโ€ che indicano la fine del tempo, attingendo dal linguaggio profetico di Gioele (2,10: โ€œLa terra trema, il cielo si scuote, il sole la luna si oscuranoโ€), e del profeta Daniele (cfr โ€œEcco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio dโ€™uomoโ€, Daniele 7,13). Un linguaggio dal tono profetico, per invitare a preparare lโ€™ultima venuta del Signore, Re e Giudice del mondo (solennitร  festeggiata domenica scorsa: ed ecco che inizio e fine si โ€œtoccanoโ€). Gli elementi โ€œsole, luna, stelleโ€ (che troviamo fin dal libro della Genesi), scompariranno, e resterร  il Figlio dellโ€™Uomo che verrร  su una nube (cfr Gesร , il nuovo Elia, 2Re 2,11): un modo per svegliare il popolo e aiutarlo a scegliere ciรฒ che veramente dura in eterno. Nulla resisterร  cosรฌ comโ€™รจ di ciรฒ che รจ stato creato (Che sia il sole, la luna, le stelle, ma ogni Trono, Dominazione, Principato, Potenzaโ€ฆcfr Col 2,15).

vv. 34-36: โ€œState attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterร  sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perchรฉ abbiate la forza di sfuggire a tutto ciรฒ che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”.

Una venuta che chiede di essere preparata, facendoci trovare pronti. Si tratta di vivere โ€œvigilandoโ€ nellโ€™attesa, restando saldi nella Parola di Dio, unica ร ncora di salvezza: โ€œIl cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoโ€ (Lc 21,33).

1. Cosa dice a me oggi la Parola/Gesรน

Iniziamo dunque questo nuovo cammino: vorrei che lo vedessimo tutti come quellโ€™opportunitร  che il Si- gnore ci offre per darci maggiore tempo per convertirci, imparando a far sรฌ che Lui prenda sempre piรน spazio

in noi, permettendoGli di amarci sempre piรน, e cosรฌ imparare ad amarci gli uni gli altri come Lui. Compreso in questo modo, lโ€™Anno liturgico si rivela come โ€œScuola di vita e di Comunitร โ€, cammino di crescita.

Nel muovere i primi passi di questo nuovo Anno Liturgico, la liturgia โ€“ da buona Guida โ€“ ci indica la Meta (lโ€™incontro con il Signore), ci tratteggia il percorso (la vita), ci suggerisce gli atteggiamenti di fondo da colti- vare strada facendo (vivere il vangelo di Gesรน), ci โ€œriempieโ€ lo zaino di ciรฒ che รจ essenziale per il cammino (Parola di Dio, sacramenti, fraternitร ).

Innanzitutto fin dallโ€™inizio ci viene detta la veritร : a noi che siamo abituati a volere tutto e subito, non รจ dato di sapere il tempo della realizzazione di queste affermazioni; non si tratta di un cammino semplice, perchรฉ sarร  sempre accompagnato da piccoli o grandi sconvolgimenti, ci ha ricordato lโ€™evangelista Luca. Mi e ci viene segnalato che nel percorso ci saranno tante โ€œsireneโ€ pronte a illuminarci pur di distrarci โ€“ e quanto difficile non lasciarsi incantare – ma una sola รจ La Luce che conta, Gesรน.

Dettagli che suggeriscono che il Signore Gesรน sa quanto siamo deboli, provvisori, di grandi ambizioni ma di passi incompiuti. Segni che ci suggeriscono che la vita รจ un continuo divenire. Un continuo mettere โ€œa fuocoโ€ ciรฒ che veramente conta. Oggi il Signore, nostra Guida del cammino, ci suggerisce di fissare lo sguardo in Lui. Ci chiede di fidarci di Lui, perchรฉ solo Lui ha vinto la morte. Lui solo รจ andato al Padre e tornerร  per prenderci con sรฉ.

Lโ€™Anno liturgico ci aiuta a capire che la mia e nostra piccola, preziosa e fragile storia รจ inserita nella grande storia di Dio. Non va verso il nulla, il caos, il vuoto, ma va verso una direzione bella, chiara, viva: verso il Signore Gesรน e, con Lui, verso il Padre del cielo. E mentre noi andiamo verso Lui, il Signore viene a noi in- contro (cfr Lc 21,27), entra nella nostra storia quotidiana. Lo ha fatto un tempo, facendosi uomo, e lo rifarร  al termine della storia.

Questo fatto dovrebbe cosรฌ spingerci a fuggire da una vita superficiale e banale, affinchรฉ la venuta del Si- gnore non sia vissuta o percepita come un โ€œlaccioโ€ (Lc 21,35), ossia come un evento dโ€™inciampo sui miei/nostri programmi giร  stabiliti. Si tratta di accogliere il Signore come unโ€™esperienza di โ€œliberazioneโ€ (21,28), proprio come quando, libero dalle incombenze del mondo, puoi dedicarti totalmente ed esclusivamente a Lui. Espe- rienza che avverrร  solo nellโ€™ultimo giorno, quando il Signore tornerร  nella gloria.

Con questo sguardo, la vita si rivela come il tempo propizio per imparare lโ€™arte di attendere il Signore, sa- pendolo riconoscere โ€œqui ed oraโ€ come Lui stesso ci ha insegnato: prima in un Bimbo adagiato in una man- giatoiaโ€ (cfr Lc 2,16); strada facendo in quanti incontriamo nel cammino: โ€œAvevo fame, e mi avete dato da mangiare; avevo seteโ€ฆero forestieroโ€ฆโ€ (Mt 25). E alla fine, quando Lui tornerร  nella gloria.

Lโ€™esperienza che permetterร  di vivere tutto questo come una โ€œgioiaโ€ e non come un โ€œlaccioโ€ รจ lโ€™amore. รˆ lo sguardo incantato dellโ€™innamorata che attende alla finestra lโ€™arrivo dello sposo. Atteggiamento che chiede di essere coltivato e custodito nella preghiera (cfr 21,35), perchรฉ se non si prega, ci si addormenta, come gli apostoli nel Getzemani (cfr Lc 22,45).

La preghiera รจ saper vivere alla presenza di Lui, รจ uno stare nella vita da protagonisti, imparando a stare dritti, a tenere la testa alta, ossia sapendo scrollarci di dosso quanto appesantisce e annebbia la vita: โ€œDissi- pazioni, ubriachezze, affanni della vitaโ€ฆโ€ (21,34). Termini che richiamano la parabola dei terreni, commentata direttamente da Gesรน (Una parte del seme cadde lungo la strada, una sulla pietra, una in mezzo ai rovi, unโ€™altra nel terreno buono, Lc 8,4-15). Lโ€™ubriachezza, alla quale fa riferimento lโ€™evangelista, non รจ solo questione di alcool, ma di tutto ciรฒ che ci crea dipendenza, che spesso solletica i sensi e che porta a intontirsi di fronte ai confort, alle curiositร  inutili, a perdite di tempoโ€ฆPreoccupazioni del mondo, ossia lo stress, gli affanni, il ritrovarsi im- mersi in ritmi disordinati e discordanti tra loro, incapaci di scegliere โ€œla parte miglioreโ€, ossia di darsi una chiara prioritร , sapendo che la parte migliore โ€œnon sarร  mai toltaโ€ (Lc 10,38-42).

Allโ€™inizio del cammino di questo nuovo anno lasciamoci riaccendere la speranza, la gioia che la vita รจ un cammino che conduce allโ€™incontro con il Padre; accettiamo che sia il Signore a indicarci la Via per giungervi, perchรฉ Lui solo รจ La Veritร  che conduce alla Vita vera. Accogliamo gli strumenti essenziali e necessari che ci sono stati presentati per percorrere con fiducia il cammino (Parola, Sacramenti, Fraternitร ). Ricchi e mo- tivati di tutto questo, mettiamoci in marcia, in cammino. Non sottraiamoci da questo invito, non riteniamoci inadatti. Il Signore sa, ed รจ quanto basta. รˆ Lui che ci chiama ogni giorno a stare dietro a Lui. E allora in marcia! E per non lasciarci prendere dallo smarrimento, non dimentichiamo che Gesรน, il Figlio di Dio, รจ giร  venuto in mezzo a noi per indicarci la Via per tornare al Cielo. Quindi, smettiamola con le lamentele! Impa- riamo ad uscire da noi stessi e andiamo incontro a Lui, cosรฌ come siamo, perchรฉ Lui per primo ci ama cosรฌ come siamo. E guardando a Lui, impareremo a vivere come Lui, come piace al Padre.

Intanto, il Signore Dio ci aiuti a desiderarLo e a invocarLo come nostro Liberatore: โ€œMarana thaโ€ (cfr 1Cor 16,22), โ€œVieni Signore Gesรน, vieni presto!โ€ (cfr Ap 22,20).

II. Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน

Colletta (anno C)

Padre Santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dellโ€™umanitร  oppressa dal male e apri i nostri cuori alla speranza, perchรฉ attendiamo vigilanti la venuta gloriosa di Cristo, giudice e salvatore.

In marcia. A inizio del nuovo anno liturgico

รˆ tempo di partire, Signore, di metterci in strada.

รˆ tempo di alzare lo sguardo e fissare la Meta.

รˆ tempo di porci in ascolto e farti spazio nel cuore.

รˆ tempo di scegliere

e di incamminarci dietro a Te.

Lungo la strada della vita, Signore,

faโ€™ che io sappia cercarti desiderandoti ti desideri cercandoti,

ti trovi amandoti

e ti ami trovandoti.

Marana tha!

Vieni, Signore Gesรน, vieni presto. In marcia: รจ tempo di partire.


Il commento al Vangelo di domenica 28 novembre 2021 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.