โVegliate, cercate di capire, siate prontiโฆโ
Con la prima domenica di Avvento prende avvio un nuovo ciclo liturgico. Il ricominciamento non va per nulla colto come segno di monotona ripetitivitร , ma anzi, รจ buona notizia del ricominciamento sempre possibile al credente. Nella vita di fede noi siamo chiamati a ricominciare, quale che sia la situazione in cui ci troviamo, credendo maggiormente alla misericordia di Dio che allโevidenza della nostra debolezza e del nostro peccato. Lโinizio di un nuovo anno liturgico รจ poi sempre caratterizzato da una pagina evangelica che pone lโaccento sulla parusรญa, la venuta gloriosa del Figlio dellโuomo. Venuta che situa il credente nellโattesa. E lโattesa รจ un movimento umano e spirituale tuttโaltro che scontato. Nei tempi della velocizzazione e della produttivitร , lโattesa รจ sentita come tempo morto, perdita di tempo. Lโattesa invece รจ lavoro spirituale che prepara il futuro anticipandolo, sperandolo, invocandolo. Lโattesa รจ una soglia. Soglia tra ora e dopo, tra oggi e domani, tra tempo ed eternitร , tra storia e Regno di Dio. Nellโattesa il futuro, prossimo o remoto che sia, giร abita il presente almeno nel nostro spirito. Si tratti di attendere una persona cara che dovrebbe arrivare entro pochi minuti, o di attendere la fine di una guerra, o lโavvento del Regno di Dio, sempre lโattesa prepara il futuro intervenendo nel presente, operando mutazioni giร nel presente.
E la pagina evangelica di questa domenica dellโannata liturgica A, tratta dal Vangelo secondo Matteo, presenta un passo del discorso escatologico che Gesรน rivolge ai suoi discepoli, mostrando la dimensione giudiziale dellโannuncio della venuta del Signore e la sua capacitร di interpellare lโoggi del credente. In particolare, le parole di Gesรน portano un giudizio sullโincoscienza e sullโignoranza colpevoli con cui si anestetizzano gli uomini nel loro vivere il quotidiano.
Dopo aver annotato che nessuno conosce il giorno e lโora della venuta del Signore (cf. Mt 24,36), Gesรน sviluppa il tema dellโignoranza del quando della parusรญa, istituendo un parallelo tra ciรฒ che accadde alla generazione dei contemporanei di Noรจ, quando venne il diluvio, e ciรฒ che avverrร alla venuta del Figlio dellโuomo. Gesรน dunque si rifร alla narrazione presente in Gen 6,5-7,24. La generazione dei contemporanei di Noรจ non รจ descritta nรฉ come malvagia nรฉ come empia, ma semplicemente come incosciente, inconsapevole. I contemporanei di Noรจ โmangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano maritoโ e in questo non vi รจ nulla di reprensibile. E non vi รจ nemmeno se vi aggiungiamo ciรฒ che esplicita Luca nel passo parallelo: โcompravano, vendevano, piantavano, costruivanoโ (Lc 17,28). Si tratta della quotidianitร , delle attivitร vitali quotidiane di ogni persona. Il problema non รจ il che cosa, ma il come. Con il parallelo del diluvio, Gesรน mette in guardia a non annegare nella banalitร dei giorni, in un quotidiano divenuto orizzonte totalizzante di unโesistenza che cosรฌ diviene cieca, inconsapevole di sรฉ. Lโannotazione soltanto di Matteo, che i contemporanei di Noรจ โnon si accorsero di nullaโ (Mt 24,39), mette il dito sulla piaga: viene stigmatizzata la non vigilanza, e dunque lโirresponsabilitร .
Secondo i midrashim, cioรจ i commenti esegetici ebraici, che interpretano il racconto del diluvio, Noรจ era sbeffeggiato, deriso e giudicato pazzo dai suoi contemporanei perchรฉ compiva unโopera insensata. Si dice che essi ponevano domande irridenti a Noรจ chiedendogli che bisogno avesse di ciรฒ che stava costruendo e non si rendevano conto che erano loro stessi che ne avevano bisogno. Noรจ seppe discernere il suo presente e cosรฌ salvรฒ se stesso e il futuro: il discernimento dellโoggi salva il futuro: โPer mezzo di Noรจ un resto sopravvisse sulla terra quando venne il diluvioโ (Sir 44,17). Lo sguardo di Dio, di cui Noรจ รจ messo al corrente, vede ciรฒ che la situazione presente di benessere e di tranquillitร , prepara. Dio, e con lui Noรจ, vede al di lร del momentaneo. La follia, o il genio, o la santitร , o forse un poโ di tutte e tre queste cose, porta Noรจ a compiere un gesto coraggioso che salverร il futuro, ma che ha dovuto affrontare lโincomprensione e il dileggio. Come sempre avviene a chi vede al di lร del quotidiano, del presente, o vede ciรฒ che quel presente tiene in serbo per il futuro o vede in che cosa si convertirร quel presente.
La drammaticitร della situazione dei contemporanei di Noรจ consiste nel fatto che perirono e non si resero conto di nulla. Perirono due volte: fisicamente, perchรฉ spazzati via dal diluvio, ma anche spiritualmente, perchรฉ non capirono e non si resero conto di nulla quando ne avrebbero avuto la possibilitร . Cosรฌ lโevento calamitoso diviene giudizio sul modo di vivere precedente la calamitร . Matteo stigmatizza lโincoscienza, il vivere senza discernimento. Non perchรฉ questo eviti la calamitร . Noรจ non ha evitato il verificarsi del diluvio, ma ha potuto attraversarlo. Sรฌ, la nostra quotidianitร puรฒ trasformarsi in catastrofe. Non รจ forse nel banale scorrere dei giorni che spesso si preparano i nostri disastri esistenziali e relazionali? Non ci succede, di fronte allโincrinarsi e allo spezzarsi di una relazione coniugale, alla fine traumatica di unโamicizia, al suicidio di una persona cara, di ritrovarci a pensare, a un certo punto, e a dirci โavrei dovutoโ, โperchรฉ ho detto questo e non ho invece taciuto?โ, โperchรฉ ho agito cosรฌ e non in un altro modo?โ. Ripensiamo a dettagli, a un battere di ciglia, a un gesto o a una parola a cui al momento non abbiamo accordato importanza e che, ora, con il senno di poi, ci appare carico di presagi di ciรฒ che sarebbe poi successo. E magari ci colpevolizziamo. Anche lโineluttabile infatti, ha una storia, anche lโineluttabile รจ preparato nel quotidiano. Anche ciรฒ che quando avviene รจ ineluttabile, in veritร รจ stato preparato piรน o meno coscientemente dai nostri gesti, dai nostri comportamenti, dalle nostre parole o dalle nostre omissioni. Annunciando la venuta gloriosa Gesรน illumina il nostro oggi, il nostro quotidiano e ci avverte che รจ nella superficialitร che si annega, non nella profonditร .
- Pubblicitร -
Il discorso di Gesรน prosegue nei vv. 40-41 con lโesempio dei due uomini che lavorano nei campi e delle due donne che macinano alla mola, di cui uno viene preso, cioรจ salvato, e lโaltro lasciato, cioรจ abbandonato al disastro. Di nuovo Matteo presenta la portata giudiziale della parusรญa che mette in luce ciรฒ che prima poteva restare celato e smaschera ciรฒ che prima era invisibile. I due che erano insieme si trovano divisi, separati. Ciรฒ che era nascosto viene alla luce. โNon vi รจ nulla di nascosto che non sarร svelato nรฉ di segreto che non sarร conosciutoโ (Mt 10,26). Se i contemporanei di Noรจ โnon si accorsero di nulla, non capirono nullaโ, di questi uomini e di queste donne si puรฒ dire che โnon si conobberoโ. Nulla sembrava distinguerli, impegnati come erano nello stesso compito, lavorando accanto lโuno allโaltro; vivevano accanto ma erano profondamente distanti. Potremmo chiederci: Si conoscevano davvero? La venuta del Signore รจ momento di svelamento della veritร . La differenza si gioca nellโinvisibile interioritร , lร dove abita anche la veritร personale di ciascuno.
La parte finale del testo (vv. 42-44) รจ esortativa e con tre imperativi dice in che cosa consista la vigilanza: โvegliateโ, โcercate di capireโ (lett.: โsappiateโ), โsiate prontiโ. La motivazione, anchโessa tre volte ripetuta, รจ sempre lโignoranza del giorno e dellโora della parusรญa. Non essendovi scampo a tale ignoranza, lโunica sapienza รจ quella di tenere gli occhi ben aperti, di essere svegli, di non intontirsi e non cadere nellโottundimento dei sensi; รจ quella di cercare di essere pronti, attenti, dunque consapevoli e responsabili, non come i contemporanei di Noรจ. Sรฌ, il Figlio dellโuomo verrร come un ladro (โEcco, io vengo come un ladroโ: Ap 16,15; cf. 3,3): se il quando รจ incerto, la sua venuta รจ certezza. Si veglia, dunque, e ci si tiene pronti, e si attende una persona, cercando di ravvivare nellโoggi il desiderio della sua venuta. La vigilanza cristiana nasce in rapporto con la persona di Gesรน Cristo che รจ venuto e che verrร : รจ lโambito in cui avviene la relazione con il Signore, dunque lo spazio vitale della fede, della speranza e della caritร . Ma anche lo spazio di una umanitร desta, sveglia, attenta, luminosa. La vigilanza รจ atteggiamento globale dellโuomo di attenzione alla presenza del Signore, di tensione interiore per discernere la sua presenza e di apertura radicale di tutto lโessere alla sua venuta. Cosรฌ lโannuncio della venuta gloriosa del Signore proietta una luce che giudica e orienta anche il nostro modo di vivere il tempo, in particolare il quotidiano. Quel quotidiano fatto di gesti ripetuti, di relazioni consuete, di abitudini che necessitano di essere illuminati e vivificati per non divenire la tomba del nostro vivere, facendolo cadere nellโinerzia e nellโinsapore.
Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 2,1-5
Messaggio che Isaรฌa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarร saldo sulla cima dei monti
e sโinnalzerร sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
ยซVenite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perchรฉ ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieriยป.
Poichรฉ da Sion uscirร la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarร giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerร piรน la spada
contro unโaltra nazione,
non impareranno piรน lโarte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 121 (122)
R. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
ยซAndremo alla casa del Signore!ยป.
Giร sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
ร lร che salgono le tribรน,
le tribรน del Signore,
secondo la legge dโIsraele,
per lodare il nome del Signore.
Lร sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirรฒ: ยซSu di te sia pace!ยป.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederรฒ per te il bene. R.
Seconda Lettura
La nostra salvezza รจ piรน vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 13,11-14a
Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: รจ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perchรฉ adesso la nostra salvezza รจ piรน vicina di quando diventammo credenti.
La notte รจ avanzata, il giorno รจ vicino. Perciรฒ gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impuritร , non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesรน Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dellโuomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nellโarca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche la venuta del Figlio dellโuomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e lโaltro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e lโaltra lasciata.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
Parola del Signore