Commento al Vangelo del 26 Aprile 2020 โ€“ p. Ermes Ronchi

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Il viandante di Emmaus che si ferma a casa nostra

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 19 aprile 2020.

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Gesรน si avvicinรฒ e camminava con loro. Dio si avvicina sempre, viandante dei secoli e dei giorni, e muove tutta la storia. Cammina con noi, non per correggere il nostro passo o dettare il ritmo. Non comanda nessun passo, prende il nostro. Nulla di obbligato. Ogni camminare gli va. Purchรฉ uno cammini.

Gli basta il passo del momento. Gesรน raggiunge i due viandanti, li guarda li vede tristi, rallenta: che cosa sono questi discorsi? Ed essi gli raccontano la sua storia: una illusione naufragata nel sangue sulla collina. Lo hanno seguito, lo hanno amato: noi speravamo fosse luiโ€ฆ Unica volta che nei Vangeli ricorre il termine speranza, ma solo come rimpianto e nostalgia, mentre essa รจ ยซil presente del futuroยป (san Tommaso); come rammarico per le attese di potere tramontate. Per questo ยซnon possono riconoscereยป quel Gesรน che aveva capovolto al sole e allโ€™aria le radici stesse del potere.

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FUOCO NEL PANE

Questo vangelo si snoda, come una grande liturgia, in tre momenti: la liturgia della strada, della parola e del pane.
La liturgia della strada.

Emmaus dista undici chilometri da Gerusalemme, tre ore di cammino trascorse a parlare del sogno in cui avevano sperato, poi naufragato nel sangue. Emmaus รจ casa mia quando torno nel mio piccolo angolo, scappo dagli altri, chiuso, ferito; finito il sogno in cui tanto avevo sperato.
Ma la liturgia della strada apre a quella della speranza: quanto speravamo che fosse lui! E dicono di una storia capita male, di un amore sfociato nellโ€™illusione.
I due amici camminano, turbati, ma benedetti dal salmo 84: beato lโ€™uomo che ha sentieri nel cuore.

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Non รจ piรน qui hanno detto gli angeli. Quando sulla mia fede scende la sera, egli รจ per le strade a cercarmi, e rallenta i suoi passi nella polvere.
Ed ecco, Gesรน si avvicinรฒ e camminava con loro. Un Dio sparpagliato pere tutta lโ€™umanitร  che non comanda nessun passo, prende il mio. Nulla di obbligato. Ogni camminare gli va bene purchรฉ uno cammini. Gli basta il passo del momento, quello quotidiano.
La liturgia della parola.
Spiegava loro le scritture. Diceva che il Messia doveva soffrire, leggeva la vita con la Parola di Dio.

Gesรน spiega loro che la Croce non รจ un incidente, ma la pienezza dellโ€™amore che cambia la comprensione di Dio e della vita. Ora lโ€™anima dei due camminanti comincia a rasserenarsi, perchรฉ la mano di Dio si posa lร  proprio dove sembrava assurdo e impossibile: sulla croce. E i due camminatori scoprono lโ€™immensa veritร : vedono Dio, cosรฌ nascosto da sembrare assente, tessere il filo dโ€™oro nella tela del mondo, tesserlo dal punto piรน basso che รจ la croce.
Ce ne dimentichiamo sempre: piรน la mano di Dio sembra nascosta, piรน รจ potente. Piรน รจ silenziosa, piรน si rivela efficace.
La liturgia del pane.

Resta con noi, perchรฉ si fa sera. Ed egli rimase con loro. Da allora Cristo rimane sempre, ma solo se lo desidero. Entra e mi trasforma, cambiandomi il cuore, gli occhi, il cammino.
Lo riconobbero nel pane spezzato e donato. Lui che non ha mai spezzato nessuno, spezza se stesso. Lui che non chiede nulla, offre tutto di sรฉ.
E proprio in quel momento scompare. Il Vangelo dice letteralmente: divenne invisibile. Non se nโ€™รจ andato altrove. Eโ€™ invisibile, ma lรฌ con loro. Scomparso alla vista, ma presente nel gesto.
La parola e il pane cambiano il senso di ogni cosa: partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. Partire verso i fratelli, partire come se la notte non dovesse venire piรน, partire con il sole dentro. Un miracolo.

Ma il primo miracolo รจ stato un altro: non ci bruciava forse il cuore mentre per via ci spiegava il senso delle Scritture e della vita?
Efrem il Siro presta a Gesรน queste parole: chi mangia me, mangia il fuoco! Abbiamo mangiato il fuoco nel pane. (Inni sulla fede โ€“ IV sec.)

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AUTORE: p. Ermes Ronchi
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