AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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La storia del miracolo raccontata nel Vangelo di oggi non รจ semplicemente la narrazione di un fatto di cronaca registrato dal Vangelo, ma forse anche unโindicazione importante per la rilettura della nostra vita.
Lโuomo coinvolto non รจ solo un uomo afflitto da un problema, ma un uomo afflitto da un problema carico di grande valore simbolico: โCondussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le maniโ.
Il problema di questโuomo รจ un problema di comunicazione. Quando si ammala la nostra comunicazione siamo costretti allโisolamento. Uno dei sintomi del male della nostra vita รจ proprio lโisolamento. Soprattutto lโisolamento dalla realtร e dagli altri. Ci si rinchiude dentro la nostra testa, i nostri ragionamenti, le nostre autopsie celebrali e si confonde la realtร con ciรฒ che invece รจ solo dentro la nostra testa.
La cosa peggiore, poi, รจ quando non riusciamo nemmeno piรน a chiedere aiuto, a farci aiutare per venir fuori da questo isolamento. Il Vangelo di oggi parla esattamente di questo. Gesรน riapre i sensi. Riapre, cioรจ, le vie di comunicazione con la realtร . Ci fa tornare con i piedi per terra. Ridร valore alle cose che esistono e non alle nostre elucumbrazioni mentali che sono la prima benzina delle nostre depressioni.
Oggi Gesรน pronuncia โEffataโ cioรจ โApritiโ su tutte le nostre chiusure e isolamenti. E lo fa con una fisicitร estrema: โEgli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; poi, alzando gli occhi al cielo, sospirรฒ e gli disse: ยซEffatร !ยป che vuol dire: ยซApriti!ยปโ. Dita, saliva, lingua, toccare, sono cose di una concretezza estrema.
ร il contatto concreto della vita lโoccasione che molto spesso il Signore ci dร per guarire. Non i ragionamenti ma il lasciarsi โtoccareโ concretamente nelle cose, รจ lรฌ che troviamo anche guarigione. Non basta riordinare le idee a volte abbiamo bisogno dellโincontro/scontro con la concretezza della realtร .
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Uno dei sintomi del male della nostra vita รจ proprio lโisolamento. Soprattutto lโisolamento dalla realtร e dagli altri. Ci si rinchiude dentro la nostra testa, i nostri ragionamenti, le nostre autopsie celebrali e si confonde la realtร con ciรฒ che invece รจ solo dentro la nostra testa. La cosa peggiore, poi, รจ quando non riusciamo nemmeno piรน a chiedere aiuto, a farci aiutare per venir fuori da questo isolamento. Il Vangelo di oggi parla esattamente di questo.
La storia di questo sordomuto non รจ semplicemente la guarigione fisica di un uomo, ma bensรฌ il segno racchiuso proprio in esso. Gesรน riapre i sensi. Riapre, cioรจ, le vie di comunicazione con la realtร . Ci fa tornare con i piedi per terra. Ridร valore alle cose che esistono e non alle nostre elucubrazioni mentali che sono la prima benzina delle nostre depressioni.
Oggi Gesรน pronuncia โEffataโ cioรจ โApritiโ su tutte le nostre chiusure e isolamenti. E lo fa con una fisicitร estrema: โE portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: ยซEffatร ยป cioรจ: ยซApriti!ยป.โ. Dita, saliva, lingua, toccare, sono cose di una concretezza estrema.
ร il contatto concreto della vita lโoccasione che molto spesso il Signore ci dร per guarire. Non i ragionamenti ma il lasciarsi โtoccareโ concretamente nelle cose, รจ lรฌ che troviamo anche guarigione. Non basta riordinare le idee a volte abbiamo bisogno dellโincontro/scontro con la concretezza della realtร .