«Il mio amore per te non è stato una barzelletta». Mi fecero venire i brividi queste parole di Gesù a Sant’Angela da Foligno quando le lessi per la prima volta.
Eppure parlano di una cosa che conosco bene. Una cosa che abbiamo sempre sotto gli occhi come cristiani, appesa a un muro oppure al collo. È sotto gli occhi ma quei occhi si abituano e non mandano più segnali e scossoni al cuore più intimo. La festa di oggi, l’esaltazione della santa croce, vuole ravvivare questo ricordo-presente.
Non esaltiamo il dolore, esaltiamo l’amore che ha sopportato il dolore e persino la morte umiliante di croce pur di non smentirsi. È tutto qui. Tutto il resto è commento. È tutto qui. Guarda a Colui che hanno trafitto.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 3, 13-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net