“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Dovremmo ripeterci questi versetti fino al punto da ripulirli di tutta la melassa poetica che immediatamente gli mettiamo addosso, e lasciare che sprigionino tutta la vera vertigine e paura che è giusto avere quando si ha consapevolezza che si è come un agnello di fronte a un branco di lupi famelici.
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Ma sarebbe troppo comodo pensare che noi siamo i buoni e gli altri (chi?) sono i cattivi, i lupi. Il primo lupo che ci minaccia è il nostro io. Non ci sono nemici fuori e basta.
Abbiamo tanti nemici dentro. E per vincere questi nemici fuori e dentro non bisogna diventare come loro. Non bisogna travestirsi da lupi per vincere i lupi. Gesù che non è uno sprovveduto ci dà una ricetta che non dobbiamo mai dimenticare: “siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.
Vorrei partire dalla semplicità, che non dobbiamo confondere con l’ingenuità. I semplici sono quelli che non complicano le cose ma che sanno andare alla parte più essenziale delle cose.
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Chi ha un cuore semplice va al cuore delle cose, non perde tempo a contorcere la realtà. Chiama le cose per nome. Non si scompone troppo. Non si traveste da sapientone ma sa che la vera intelligenza è saper intuire ciò che conta. I semplici non discutono, affrontano.
I prudenti sono quelli che credono nel bene, e proprio per questo sanno che esiste il male. E proprio perché vogliono difendere il bene dal male cercano sempre di capire che strategia è meglio avere affinché il male non prevalga, non prenda il sopravvento. Chi non è prudente reagisce. La prudenza sa aspettare. Chi non è prudente fa le cose di pancia. Chi è prudente diffida sempre della prima cosa che gli passa per la testa. Chi non è prudente confonde il cuore con l’emotività e pensa che siccome “sente” così allora è giusto così. Il prudente sa bene che deve difendersi da se stesso innanzitutto e poi decidere.
Insomma agnelli si, ma non sprovveduti.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 10, 16-23
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.