Vangelo del giorno – sabato 4 Agosto 2018 – don Luigi Maria Epicoco

La triste storia della decapitazione di Giovanni Battista sembra tratta da una di quelle storie di cronaca che sentiamo o leggiamo quotidianamente. C’è sempre un potente di turno che non sopporta che qualcuno gli ricordi che non è Dio e che prima o poi bisogna fare i conti con la propria coscienza.

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C’è anche da dire che quando si vuol fare il mestiere di Giovanni Battista bisogna imparare a vivere una vita coerente come la sua perché oltre ai potenti strafottenti siamo pieni anche di moralizzatori spocchiosi, sempre pronti a denunciare il male degli altri e mai a rendersi conto che Giovanni Battista non provava nessuna soddisfazione a denunciare Erode, ma esercitava nei suoi confronti una dura carità: la carità della verità.

Lo stile della sua vita era sobrio, il suo vestire dimesso e le sue parole chiare e credibili perché erano le parole di un uomo che viveva in prima persona ciò che proclamava. Solitamente chi fa il mestiere del Giovanni Battista finisce quasi sempre come lui: morto. E se non viene ucciso viene comunque messo fuori dai circuiti che contano.

Eppure la forza che viene fuori da testimoni del genere dura più dell’arroganza dei potenti di turno. Tanto è vero che quei potenti possono ammazzare ma mai liberarsi della Verità, ne sono perseguitati come Erode che sentendo parlare Gesù disse: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Dobbiamo però essere sinceri e renderci conto che noi non siamo personaggi neutrali. Dentro di noi c’è una porzione di Erode e una di Giovanni battista. In noi si fanno la lotta continuamente pensieri e desideri di bene, e pensieri e desideri di male. La logica del dono e quella dell’egoismo ci spingono interiormente e continuamente a dover scegliere.

Ecco perché i profeti, come la voce della coscienza, sono sempre scomodi, perché ci ricordano costantemente che dobbiamo fare una scelta e che non scegliere è anch’essa una scelta. Anzi, certe volte è proprio la mancanza di scelte forti che ci fa diventare i peggiori.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 14, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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