DIO COMPIE IN NOI L’IMPOSSIBILE UMILTA’ DI RICONOSCERCI FIGLI
Il giovane è immagine di ciascuno di noi che desideriamo avere la vita eterna, ovvero la certezza del Cielo per camminare sicuri sulla terra. Per questo era giunto sino a Cristo, ma, nel racconto, resta senza nome; “un tale” appunto, perché solo chi riemerge dalle acque del battesimo ed è colmato di Spirito Santo riceve un nome nuovo, segno della nuova natura ricevuta. Essere cristiani, infatti, significa essere “salvati” dal peccato e dalla morte, e avere “vita eterna” dentro, la vita di Cristo risuscitato che si fa carne in opere che superano la natura umana, “impossibili all’uomo ma non presso Dio”.
Un cristiano segue Cristo sulla via della Croce, pronto a donarsi senza riserve anche al nemico. Ma per diventare cristiani abbiamo bisogno di scoprire che di fronte all’occasione per amare, scappiamo impauriti, come il giovane che alle parole di Gesù se n’è tornato triste alla sua vita di sempre. Chiama buono Gesù, ma nel fondo non gli riconosce l’autorità riservata a Dio, il solo buono. E’ ancora del mondo, schiavo delle ricchezze, immagine del proprio io superbo, che gli impediscono di ascoltare, credere, e seguire Gesù. Anche noi con la preghiera, la messa, il volontariato e il nostro gruppo diciamo a Gesù che è buono, ma nel fondo pensiamo il contrario, perché, ingannati dal demonio, pensiamo che con i suoi comandamenti irrealizzabili, Dio ci vuole limitare impedendoci la libertà e la felicità. Per questo Gesù, accanto alla Vita eterna che desideriamo, ci mostra i Dieci Comandamenti, iniziando però ad elencarli con quello di “non uccidere”.
Lo fa di proposito per nascondere la prima parte del Decalogo, che fonda e genera ogni comandamento: “Io sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dall’Egitto”. Ci riporta cioè alla fonte di ogni comandamento che è l’iniziativa di Dio, il miracolo d’amore che ha liberato il Popolo dalla schiavitù. Solo dall’esperienza che solo Dio ha avuto il potere di salvare senza esigere nulla, sorge l’amore a Lui con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze che si realizza attraverso i comandamenti. Come amare mammona se mi ha dato solo sofferenza? Amerò chi mi ha amato davvero. Pensare di compiere la Legge e diventare cristiani senza aver conosciuto l’amore di Dio, il perdono e la liberazione dai peccati è pura illusione, quella che Gesù smaschera nel giovane ricco. Quando gli presenta la perfezione dell’amore il tale si spaventa e si rattrista, perché si rende conto che, in realtà, non aveva compiuto nessun comandamento. E’ uno shock: quel giovane sbatte violentemente contro se stesso, e si scopre usurpatore, seduto nel posto riservato a Dio. Ha il cuore inceppato nei desideri della carne che lo riempiono di tristezza poiché aveva molti beni, molti dei che esigevano il suo cuore, la sua mente e le sue forze.
Non era mai uscito dall’Egitto dove continuava a fare mattoni, opere di buona fattura, ma impiegate per costruire una piramide al faraone, immagine del demonio che seduce e schiavizza le persone. La stessa che sperimentiamo anche noi nel matrimonio, nel fidanzamento, nel lavoro, che il demonio ha trasformato in idoli tiranni che ci tengono al guinzaglio. Ma coraggio, perché Gesù ci sta fissando con amore. Ci conosce e non ci lascia nell’illusione. Non scandalizzarti di te stesso, è lo sguardo d’amore di Gesù che ti sta illuminando! Una sola cosa ci manca, ed è essere cristiani, cioè persone compiute a immagine e somiglianza del Padre che ci ha creati. Nella Chiesa possiamo diventare perfetti, cioè senza mancare di nulla. Come? Innanzitutto sperimentando l’amore di Dio che ci perdona e riscatta dalla schiavitù al peccato; Lui solo, dove tutti hanno fallito.
Per avere questa certezza la Chiesa ci invita a vendere tutti i nostri beni per avere un tesoro in Cielo. Dallo stupore e dal terrore che provocano queste parole, possiamo comprendere quanto siamo lontani dalla fede, come gli apostoli. Ma capiamo anche che, senza questo passo decisivo, è impossibile diventare cristiani. Ma non a Dio. Non a chi, stanco della sterilità nella quale spende i suoi giorni, chiede a Lui di rivelarsi come un Padre buono che sa di cosa hanno bisogno i suoi figli. Hai bisogno di perdonare tuo marito o tua moglie perché altrimenti non vivi più? Vorresti aiutare tuo figlio senza nevrosi e isterismi per condurlo alla fonte della vita vera e non ai tuoi schemi? Vuoi entrare nel Regno di Dio e amare? Allora lasciati ammaestrare da Gesù e pensa a cosa possiedi oggi che, al solo pensare di darlo via, ti intristisci. Quel progetto? Quella relazione morbosa? Ecco, oggi è il giorno buono per venderli, e lo puoi fare attraverso un’elemosina seria, che faccia male al portafoglio e al cuore. Il denaro, infatti, è l’immagine di ogni idolo che ci impedisce di seguire Gesù.
Cominciamo dal denaro allora. Non temere, Dio sa che sei troppo ricco di te stesso e di beni, anche se non ce la fai ad arrivare alla fine del mese; spesso succede che, come i ricchi, anche i poveri sono attaccati a quel poco che hanno illudendosi che possa dare loro la vita. Per questo ti offre la possibilità di sperimentare che Lui può compiere l’impossibile di cambiare il tuo cuore e renderti felice. Non ti ha già perdonato laddove né tu né nessuno vi era riuscito? Allora, una sola cosa ti manca per essere figlio del Regno, obbedire a questa Parola di Gesù, e sperimenterai quello che basta al tuo cuore, vedere il Padre che ti ama donandoti il centuplo insieme alla fede e allo Spirito Santo per mezzo dei quali potrai entrare nella vita da persona libera, anche quando ti presenterà le persecuzioni che ti chiameranno ad amare il nemico.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 10, 17-27
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.