CRISTO E’ IL SEME CHE FECONDA MISTERIOSAMENTE LA NOSTRA VITA FACENDOCI SEMI CHE DIANO FRUTTI DI VITA ETERNA PER IL MONDO
Spesso il Vangelo ci trascina in un violento testacoda, come quando Gesรน parla del Regno di Dio, oggetto preferito delle confidenze sussurrate โin privatoโ ai suoi amici. Gli apostoli, infatti, hanno molto a che fare con esso.
Quando Gesรน afferma che โil Regno รจ come un uomo che getta il seme nella terraโ, oppure โcome un granellino di senapaโ, sta dicendo che il Regno di Dio non รจ un luogo circoscritto ma โsi puรฒ paragonareโ a un evento sempre in evoluzione.
Lo puรฒ โdescrivereโ solo una โparabolaโ che racconta una storia, ma allo stesso tempo รจ molto piรน di un semplice oggetto. Il Regno รจ come un uomo che semina, ma รจ anche come il seme, che โcresce e germogliaโ. Eโ una persona, ma รจ anche la sua vita.
Eโ un piccolo resto che distende le sue radici nella terra ma non resta fermo; come il popolo di Israele si muove nel buio dellโEgitto, buca la superficie della terra uscendo dalla schiavitรน, esce alla luce passando attraverso il mar Rosso, e continua a crescere nel deserto puntando il Cielo della terra promessa per diventare un popolo che, come un segno dellโamore di Dio, distende i suoi rami, โtanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombraโ.
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Il Regno di Dio รจ Cristo, che getta se stesso nella storia di ogni uomo, ma รจ anche il Popolo unito a Lui come la terra al seme. Egli ne assorbe le speranze e i fallimenti, le gioie e i dolori, anche i peccati, per trasformare tutto in un prodigio di amore robusto e fecondo.
Eโ un mistero, รจ il Mistero Pasquale nel quale il corpo esanime di Gesรน รจ trasformato in un corpo glorioso capace di dispensare vita senza fine.
Mette i brividi, eppure neanche lโuomo Gesรน โsapeva comeโ ciรฒ sarebbe potuto accadere. E lo si vede bene nel Getsemani, quando, prostrato nellโangoscia, chiede al Padre di risparmiargli il calice della Passione.
Quella notte Gesรน si trovava proprio come un contadino che getta il seme in terra: questi sa che lรฌ dentro accade qualcosa capace di trasformare quel puntino che teneva in mano in una pianta o in un albero, ma non sa come ciรฒ si realizza.
Il contadino, infatti, non รจ mai stato un seme, e per quanto le conoscenze scientifiche attuali ce lo sappiano spiegare, nessuno di noi ha mai vissuto lโesperienza di un seme gettato in terra.
Cosรฌ Gesรน รจ dovuto entrare nellโignoto, in quel passaggio doloroso e sconosciuto che il demonio ha colto a pretesto per tenerci schiavi tutta la vita.
Sapeva che lo avrebbero preso, insultato, deriso, flagellato e appeso alla croce; sapeva che sarebbe morto e risorto, ma come ciรฒ sarebbe accaduto non lo sapeva.
Era certo che il Padre non lo avrebbe abbandonato, ma doveva entrare senza mappe nรฉ istruzioni in quel pezzo di terra a forma di sepolcro; doveva, per essere il primogenito di molti fratelli, la primizia del Regno di Dio, il Capo che porta alla salvezza il suo Popolo.
Doveva perchรฉ in Lui tutti noi, scelti e chiamati a far parte del suo Corpo vivo nella storia, potessimo entrare nella terra buia che ci attende per uscirne vittoriosi come un albero che abbraccia nella salvezza le Nazioni pagane ancora schiave del demonio.
Ecco, le parabole di questa domenica annunciano il Regno di Dio come ilpassaggio dalla morte alla vita: lo profetizzano per Gesรน ma anche per ciascuno di noi; e anche per ogni uomo, per chi ci รจ accanto in ufficio e per il quale pensiamo non vi sia piรน speranza. Anche per tuo figlio o tuo cugino, anche per un pedofilo o un terrorista. Non sappiamo come possa accadere che anchโessi si salvino.
Certo sono liberi, possono rifiutare sino in fondo lโoccasione. Ma per tutti, misteriosamente, cโรจ un pezzo di terra dove Cristo si getta per morirvi con loro e cosรฌ strapparli alla dannazione unendoli a sรฉ nella risurrezione.
E quel pezzo di terra รจ proprio quel momento in cui la persona accanto รจ piรน indurita, ci aggredisce e ci insulta, ci rifiuta e disprezza; ci uccide dentro. Eโ il kairos, il momento favorevole in cui la terra si spacca, magari impercettibilmente, per accogliere il nostro amore, che significa la nostra morte.
Perchรฉ cosรฌ รจ accaduto a Gesรน, quando ha gettato se stesso nella terra della nostra vita che con i peccati lo ghermiva per ucciderlo.
No, non sappiamo che cosa succederร dopo, quanto tempo dovremo restare in quel sepolcro spalancato dai peccati dellโaltro.
Lo sa una moglie abbandonata da un marito? Lo sanno il padre e la madre di un figlio che li detesta e se ne va di casa? Lo sa chi รจ stato truffato e derubato, insultato e calunniato? Lo sa un missionario rifiutato e perseguitato?
No, nessun cristiano che offre la sua vita lo sa, ma ha la certezza che darร frutto, perchรฉ allo stesso modo lโamore di Cristo ha dato frutto in lui.
Nel Vangelo di Giovanni Gesรน invita gli apostoli a โguardare i campi โ tutto il mondo! -che giร biondeggiano per la mietituraโ; e nel brano di oggi, dove si legge di โmetter mano alla falceโ, lโoriginale greco ha apostellei, che significa โinviareโ, da cui deriva โapostoloโ.
La mietitura รจ dunque lโinvio degli apostoli, perchรฉ lโannuncio del Vangelo รจ giร lโinizio della raccolta dei frutti! Non รจ questione di โdormire o vegliareโ, perchรฉ โil chicco pieno nella spigaโ non dipende dagli apostoli, ma da Cristo.
Eโ Lui che ha giร dato la sua vita per tutti, ed รจ ancora Lui che parla e agisce nei cristiani. Per questo Egli vede anche nel piรน grande peccatore, anche nelle zone del mondo piรน pagane e indifferenti al vangelo, la salvezza che gli uomini non vedono perchรฉ non sanno:
Lui sa perchรฉ รจ entrato nella morte ed รจ risorto perchรฉ il suo mistero di Pasqua dia frutto in tutti.Cโรจ una โspontaneitร โ del bene piรน forte del male che รจ sempre innaturale.
Essa si sprigiona nellโuomo quando egli viene a contatto con lโorigine e il compimento del bene; quando cioรจ Cristo tocca il suo cuore e vi entra per risuscitare in lui e far crescere e fruttificare il seme divino che vi giace sin dalla creazione.
Eโ quanto accade come un segno di speranza in chi รจ accolto nella Chiesa attraverso un lungo cammino iniziato con la semina della Parola; in virtรน del suo potere, essa โcresce in lui spontaneamenteโ generando fede, speranza e caritร , i segni della vita nuova che estenderร i suoi rami per accogliere i peccatori nella misericordia.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Ez 17, 22-24; Sal 91; 2 Cor 5, 6-10; Mc 4, 26-34
Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondoย Marco
26Diceva: ยซCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.
30Diceva: ยซA che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31ร come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโorto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Giugno 2018
- Tempo Ordinario XI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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