Vangelo del giorno – 9 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Maria ha scelto la parte migliore

L’evangelista Luca pone immediatamente dopo la parabola del buon samaritano l’episodio di Marta e Maria. Perché questa scelta? Perché la parabola del buon samaritano sta ad indicare l’amore per i poveri, gli ultimi, mentre l’episodio di queste due donne indica l’ascolto della Parola di Gesù. L’amore per i poveri e l’ascolto della Parola sono i due atteggiamenti fondamentali del cristiano. Nella Chiesa non ci sono gli esperti della carità da una parte e gli esperti della preghiera dall’altra. Ogni cristiano è chiamato ad amare i poveri e a pregare. Non è possibile dividere la preghiera dalla carità.

Il Vangelo ci fa comprendere la preghiera come ascolto della Parola di Dio. Maria, che è ai piedi di Gesù, rappresenta l’immagine di ogni discepolo. Il cristiano, infatti, è anzitutto colui che ascolta la Parola del Maestro e la custodisce nel proprio cuore. Il cristiano, dunque, deve somigliare a Maria. Marta, purtroppo, si lascia trascinare da un attivismo che l’allontana dall’ascolto della Parola e quindi il suo cuore si indurisce, anzi, possiamo dire che si incattivisce al punto da rimproverare persino Gesù: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Il Maestro non risparmia parole schiette a Marta. Infatti le dice: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». In queste poche parole troviamo tanti spunti di riflessione. Quante volte ci capita di affannarci per comprare un regalo, per preparare cose gradite a qualcuno che amiamo, per non far mancare nulla alle persone che ci stanno a cuore? Poi, però, non abbiamo tempo per stare con chi ci è caro, per parlare, ascoltare, magari confortare. Lo stesso accade quando siamo presi da mille faccende con il desiderio che tutto sia perfetto in casa, in parrocchia, in un gruppo caritativo o di preghiera. Il nostro attivismo, molte volte, ci fa allontanare dal Signore.

Spesso diciamo che non abbiamo tempo per andare in Chiesa perché abbiamo da fare; dedichiamo pochissimo tempo alla preghiera perché impegnati in altre faccende. Questo nostro comportamento è sbagliato! Fermiamoci durante la giornata e preghiamo il Signore ringraziandolo dei numerosi doni che ci concede ogni giorno.

Nella preghiera, dice Papa Francesco, impariamo ad amare il Signore e il prossimo. L’amore, afferma il Papa, non nasce da noi, dal nostro carattere o dalle nostre doti naturali. L’amore è un dono che viene dall’alto; è lo stesso Spirito di Dio che viene riversato nei nostri cuori mentre ci mettiamo con umiltà e disponibilità davanti al Padre nostro che sta nei cieli.

Lasciamo che Maria ci sia di esempio ed imitiamola cercando di calmare il cuore e di affidare i nostri affanni e le nostre preoccupazioni a Gesù.

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 10, 38-42
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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