Vangelo del giorno โ€“ 8 ottobre 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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AMATI E CURATI DA DIO NELLA CHIESA PER DARE A CRISTO E AL MONDO I FRUTTI DELLA SUA PASQUA

XXVII Domenica del Tempo Ordinario. Anno A

La parabola di questa domenica illumina la nostra vita. Un โ€œpadroneโ€, immagine di Dio, ha โ€œpiantatoโ€ per noi una โ€œvignaโ€ nella storia come un anticipo del Paradiso che abbiamo perduto, anchโ€™esso โ€œpiantatoโ€ da Dio per amore dellโ€™uomo. Nellโ€™Antico Testamento, infatti, la โ€œvignaโ€ indicava Israele, il Popolo scelto per annunciare che Dio non si era dimenticato dellโ€™uomo.

Sulla sua radice รจ cresciuta la Chiesa, la โ€œvignaโ€ nella quale ciascuno di noi รจ chiamato, generato, custodito e formato per ritornare ad essere lโ€™opera molto buona di Dio; in essa sono riportate alla luce lโ€™immagine e la somiglianza di Dio, per dare i โ€œsuoiโ€ frutti nella nostra vita.

Sono le opere del suo amore, non si ottengono con lo sforzo. Cโ€™รจ un cammino da fare, fatto di ascolto e obbedienza. Solo chi, nella โ€œvignaโ€, รจ cresciuto nella fede ed รจ diventato figlio di Dio puรฒ riconsegnarGli i โ€œfruttiโ€ che la sua Grazia ha generato e fatto maturare in lui.

Per questo nella Chiesa i cristiani crescono alla Luce della Parola di Dio che, come una โ€œsiepeโ€ (immagine della Torah) protegge il cammino e indica le orme della volontร  di Dio; si nutrono del succo vivificante spremuto nel โ€œtorchioโ€, lโ€™altare della Croce sulla quale il Signore ha pigiato da solo per fare giustizia di ogni nemico dellโ€™anima. E nella โ€œtorreโ€, deposito, luogo di ricovero dei vignaioli e immagine biblica del Tempio, celebrano in comunione e gioia le liturgie nelle quali assaporano le primizie del Cielo.

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I โ€œserviโ€ del Padrone non sono sempre nella โ€œvignaโ€, la visitano solo nei tempi favorevoli alla raccolta dei frutti. La Chiesa non lava il cervello, non ripete slogan come le ideologie mondane. Ci lascia liberi, sempre; รจ una madre che ci ama sino in fondo, correndo il rischio di vederci usare la libertร  come i โ€œvignaioliโ€, contro Dio e contro noi stessi.

Non siamo teleguidati da un joystick, perchรฉ la vigna non รจ una console di videogiochi. Infatti prima o poi i โ€œserviโ€ arrivano, in carne, ossa, e parola. Forse si vestono con la crisi della moglie, o con i macelli combinati dal figlio, con le debolezze degli altri che implorano da noi un frutto dโ€™amore per scampare alla morte. Di certo arrivano attraverso la liturgia di questa domenica, e ci chiedono i frutti, come facevano i pastori e i catechisti con i catecumeni, per saggiarne i progressi sul cammino per diventare cristiani.

Se li abbiamo, allora โ€œnon ci stiamo angustiandoโ€, anche se abbiamo un mucchio di problemi, ma viviamo โ€œcon il cuore e i pensieri custoditi nella pace di Dio che sorpassa ogni intelligenzaโ€. Se invece non siamo sereni, se stiamo mormorando insoddisfatti, significa che non abbiamo frutti.

Soffriamo perchรฉ siamo nel peccato, che in ebraico si dice โ€œchetโ€, e significa โ€œmancare il bersaglioโ€. Chi non dร  i frutti sta fallendo, ovvero sta peccando, qualsiasi cosa pensi, dica o faccia, come i โ€œvignaioliโ€ della Parabola. Il Padrone aveva preparato tutto, dovevano solo custodire e coltivare la vigna per consegnare i frutti a suo tempo. Ma volevano di piรน.

Non gli bastava essere lรฌ, amministratori dei beni del Padrone. Il veleno dellโ€™orgoglio li aveva accecati, come รจ accaduto a noi. Non ci basta essere nella Chiesa, noi che dovremmo essere allโ€™inferno per tutto il male che abbiamo pensato e compiuto. Non ci basta essere un riverbero dellโ€™amore di Dio nella famiglia che ci ha donato e salvato mille volte; non ci basta esserlo per la moglie, il marito, i figli, al lavoro, nel ministero.

Come Adamo ed Eva vogliamo quel โ€œfruttoโ€ lรฌ, che ci farebbe diventare come Dio. Io โ€œvignaioloโ€? Ma per caritร โ€ฆ Mica la mia vita sarร  sempre obbedire, e consegnare me stesso e i frutti del mio lavoro. Io voglio essere lโ€™erede, cioรจ il Padrone della Vigna.

Pensi che sia esagerato? Quindi a te non interessa il potere; a casa o in ufficio, non ti curi che ti vengano riconosciuti i tuoi diritti, lโ€™onore, il rispetto, il prestigio, la stimaโ€ฆ Illuso. Sรฌ che lo vuoi, come tutti. E per questo ti svegli e fai ogni cosa.

Per diventare come Dio vai perfino a messa, anche questa domenica; probabilmente ci sei andato da sempre con il cuore doppio dei โ€œvignaioliโ€. Lo stesso dei โ€œsacerdoti e degli anziani del popoloโ€.

Sapevano a memoria la Scrittura, celebravano le liturgie alla perfezione, ma non conoscevano il Dio che si illudevano di servire.

Il demonio aveva rubato dal loro cuore il suo amore, la storia e i miracoli, la gratuitร  dellโ€™elezione. Il compimento era lรฌ, offerto gratuitamente, ma non potevano credere; il โ€œfruttoโ€ che il Padrone attendeva era proprio Gesรน, da accogliere come il Messia, e invece lo volevano uccidere.

Ma il Padrone conosceva quel cuore indurito, era quello del suo Popolo, che aveva amato senza misura, inviando tante volte i profeti a cercare invano di ammorbidirlo. Cosรฌ era giunta la pienezza dei tempi, il โ€œkairosโ€ nel quale Israele, senza merito, avrebbe potuto offrire il โ€œfruttoโ€ preparato da tutta la sua storia.

Lo avrebbe dato alla luce una Vergine, senza conoscere uomo. Era, infatti, un frutto della Grazia e non dello sforzo, del moralismo e del legalismo; un dono di Dio nel seno della Figlia di Sion, la โ€œvignaโ€ illibata e feconda che Dio aveva preparato da sempre per salvare ogni uomo.

Ma i sacerdoti e gli anziani erano cosรฌ pieni di se stessi e della loro pretesa giustizia, da sostituirsi al Messia; certo a parole erano lรฌ ad attenderlo, ma lo avevano โ€œscartatoโ€ come un usurpatore, e nel cuore lo avevano giร  ucciso, nellโ€™illusione di appropriarsi con le proprie forze dellโ€™ereditร , del Regno dei Cieli. Per questo la parabola era dolorosamente profetica. Sarebbe avvenuto proprio cosรฌ: avrebbero โ€œcacciato e ucciso fuori dalla Vignaโ€ il Messia.

Ma il Padre, come nella Parabola, sarebbe rimasto vivo, e loro non sarebbero diventati gli eredi, anzi. Avrebbero perduto anche la โ€œvignaโ€, data invece a un Popolo Nuovo, il resto di Israele che avrebbe accolto umilmente Gesรน e il Vangelo. I piccoli, i poveri, i maledetti che non conoscevano la Legge come i capi.

In loro, โ€œscartatiโ€ dal Popolo come i โ€œcostruttori scartavano le pietreโ€ fallate e inadatte alla costruzione del Tempio, il Signore diviene la โ€œPietra angolareโ€ del Nuovo Tempio, il suo corpo risorto e vivo nella storia. In loro si rivela la vittoria della pazienza infinita di Dio su ogni criterio religioso o mondano di giustizia.

Chi poteva pensare che quellโ€™Uomo ucciso sulla Croce fuori da Gerusalemme, come nel giorno di Yom Kippur si gettava da un dirupo nel deserto il capro espiatorio, era il Messia che avrebbe salvato ogni peccatore?

La tradizione ebraica vede in Yom Kippur il giorno in cui Dio ha accettato il pentimento del Popolo dopo aver rigettato Dio fabbricandosi un vitello dโ€™oro. E per questo consegna di nuovo a Mosรจ le tavole della Legge. โ€œLa pietraโ€ sulla quale Dio aveva scritto per Israele il cammino della vita, โ€œscartataโ€ dal peccato, era ora riconsegnata come fondamento di Israele.

Ma anche questo era profezia di un nuovo e definitivo compimento. Di quando cioรจ, la Legge scritta sulla โ€œpietraโ€ e scartata di nuovo da un Popolo che non ha potuto compierla, sarebbe stata impressa nel cuore di un resto che le sarebbe stato fedele.

Oggi ci รจ offerta ancora la possibilitร  di far parte di questo โ€œrestoโ€. Basta accettare dโ€™essere senza frutti, come Pietro sulle sponde del Lago di Galilea; riconoscere che non abbiamo obbedito alla Parola e allโ€™annuncio della Chiesa e dei suoi ministri. Anzi, li abbiamo โ€œbastonatiโ€ con i giudizi, โ€œlapidatiโ€ con le parole usate per giustificarci, โ€œuccisiโ€ nel nostro cuore per non ascoltarli.

Ma nella Chiesa puรฒ avvenire lโ€™impossibile. Che cioรจ โ€œil regno di Dio sia strappatoโ€ al nostro uomo vecchio per โ€œessere consegnatoโ€ allโ€™uomo nuovo, povero per accogliere con stupore e gratitudine il perdono, umile per obbedire alla Chiesa. Santo perchรฉ unito a Cristo, il frutto che siamo chiamati ad offrire al mondo.

don Antonello Iapicca

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondo Matteo

33Ascoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโ€™angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i frutti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 โ€“ 14 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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