Vangelo del giorno โ€“ 8 agosto 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

- Pubblicitร  -

DALLโ€™ABISSO DELLโ€™INCREDULITAโ€™ AL CIELO DELLA FEDE ADULTA

Martedรฌ della XVIII settimana del Tempo Ordinario

Pietro dร  oggi voce a ciascuno di noi: Se sei tuโ€ฆ come dire, chi sei Signore, puoi davvero camminare sulle acque con una carne simile alla mia? Sei un fantasma, unโ€™illusione, unโ€™invenzione? Eโ€™ la domanda che sorge prepotente di fronte agli eventi della storia, quelli che accolgono il cammino della Chiesa, come quelli che ci attendono nel dipanarsi dei giorni. Eโ€™ la domanda che risuona nei territori di missione, soprattutto dove lโ€™annuncio del Vangelo sembra sbattere contro un muro di indifferenza che spesso si fa ostilitร  e atroce persecuzione. Si tratta di una domanda seria, quella di una fidanzata innamorata che vuol conoscere il suo futuro sposo. Ma puรฒ nascondere la tentazione piรน grande, la stessa affiorata sulle labbra del tentatore, allโ€™inizio e al culmine della missione di Gesรน, tra il deserto e il Golgota: se sei Figlio di Dioโ€ฆ Se sei tuโ€ฆ Domanda ineludibile, crocevia fondamentale nel cammino della Chiesa e di ciascuno di noi. La conversione quotidiana a cui siamo chiamati, infatti, passa attraverso lo โ€œscrutinioโ€ di questa domanda. Rispondervi รจ questione di vita o di morte, per la Chiesa, per noi, per il mondo. Ma, per poterla porre con sinceritร  e non accademicamente, con il distacco e la superficialitร  dei sapienti di questo mondo, occorre avere obbedito con i discepoli allโ€™ordine di Gesรน, essere saliti sulla barca della Chiesa salpando verso il mare della storia e avere sentito in faccia le frustate del vento contrario. Occorre aver avuto paura per le onde che riempiono dโ€™acqua la barca, e aver visto il Signore camminare accanto ad essa. Accanto, e non dentro con gli apostoli. Si tratta infatti di unโ€™immagine che descrive bene il passaggio alla fede adulta a cui Pietro e tutti noi siamo chiamati. La predicazione ci annuncia Gesรน risorto capace di camminare sul mare della morte. Ascoltiamo e vediamo, ma Lui รจ ancora โ€œfuoriโ€ dalla nostra vita, che invece sembra affondare. Non ti trovi oggi in questa situazione? Sรฌ, Gesรน รจ risorto, ma io? Il matrimonio fa acqua, i figli non parliamone, la salute poiโ€ฆ E questa missione che non sembra dar alcun frutto, questo ufficio che รจ una routine insopportabile, le bollette che non riesco a pagare, e tutto tra i sorrisi beffardi e il rifiuto di chi mi sta intornoโ€ฆ Ed รจ proprio qui che sorge la domanda decisiva. Non ti scandalizzare se stai dubitando! Falla accidenti questa domanda, Gesรน sta camminando accanto a te proprio per questo! Eโ€™ tutto vero o รจ pura fantasia? Se sei tu chiamami, che abbia un sigillo, qualcosa che mi tolga il dubbio dal cuore. Chiamami Signore! E Gesรน chiama Pietro, e chiama da venti secoli la sua Chiesa, e oggi anche ciascuno di noi: โ€œVieni!โ€. E, come Pietro, come i suoi successori, come la teoria infinita di santi, conosciuti e sconosciuti, andiamo, ancora una volta obbedendo ad una sua Parola, e camminiamo, come Lui, sulla morte. Ma non basta: occorre sperimentare la veritร . Pietro, per essere Pastore universale, deve scendere al fondo di se stesso e scoprire che, la domanda fondamentale, lโ€™unica che schiuda alla rivelazione sullโ€™autentica identitร  di Gesรน, รจ quella che riguarda se stesso: chi sono? E non basterร  quella volta sul mare di Galilea; dovrร  scendere ancora, e scoprire sino in fondo il suo cuore adultero, traditore, apostata, complice dellโ€™assassinio di Cristo; lui, che era convinto di non abbandonare mai quel profeta galileo che tanto amava, per conoscere Gesรน e affidarsi completamente a Lui doveva giungere al capolinea della propria miseria. 

Ma quellโ€™esperienza nel mare era necessaria, come per te e per me. Il punto รจ che non gli bastava restare nella โ€œbarcaโ€ dove la Parola di Gesรน gli aveva โ€œordinatoโ€ di entrare; non gli era stata sufficiente la chiamata a โ€œprecederlo allโ€™altra rivaโ€. Come a noi tante volte non basta la predicazione. Perchรฉ? Perchรฉ non era entrato nella barca con una fede adulta, ma, come tutti noi, stava nella comunitร  dubitando; โ€œuomo di poca fedeโ€ lo era giร  prima di salire sulla barca. Gesรน lo aveva โ€œobbligatoโ€ ad entrarvi, e il verbo originale greco รจ molto piรน violento di come appare in italiano. E, come noi, quando le onde cominciano a โ€œstrozzareโ€ la sua vita, secondo lโ€™originale, lโ€™incredulitร  gli impedisce di abbandonarsi alla Parola di Gesรน che gli appare come una violenza. Ci accade spesso, vero? Quando la storia ci โ€œobbligaโ€ violentemente alla chemioterapia, alla disoccupazione, al restare soli, E ci sembra proprio che ci stia โ€œtorturandoโ€. Come Pietro e gli apostoli, strappati al successo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, perchรฉ essere cristiani non รจ questo, ma รจ entrare nella morte per risuscitare con Cristo! Eโ€™ sperimentare il perdono dei peccati, che possiamo conoscere solo quando la storia ci โ€œtorturaโ€, e riconoscere in essa lโ€™amore di Dio! E questo non ci piace, e resistiamo, e la viviamo come unโ€™ingiustizia. Altro che fede, nella โ€œviolenzaโ€ con cui Dio ci โ€œobbligaโ€ per strade che non sopportiamo non puรฒ esserci amore.

[ads2] Niente da fare, non riusciamo a discernere che proprio quei passaggi โ€œobbligatiโ€ sgretolano โ€œtorturandoโ€ lโ€™uomo vecchio e orgoglioso per far posto allโ€™uomo nuovo e santoโ€ฆ Per questo, quando ha visto Gesรน arrivare camminando sul mare in tempesta, lo ha creduto un โ€œfantasmaโ€. Ma Gesรน non lo ha rifiutato, anzi, come non rifiuta oggi noi con i nostri dubbi. Ci sta assecondando, e ci chiama ancora, per fare lโ€™esperienza che il nostro cuore incredulo esige. Sino a sperimentare di non avere fedeโ€ฆ Pietro pensava che, camminando sullโ€™acqua, avrebbe ottenuto una prova tangibile che Gesรน non fosse un fantasma; invece, ha avuto la prova della propria incredulitร . Eppure proprio qui รจ cominciata la fede. Cโ€™รจ da preoccuparsi invece, quando la fede si dร  per scontata; nelle parrocchie, nei seminari, nei monasteri. Basta essere in parrocchia, fare qualche servizio, e questa sembra fede. Ah sรฌ? Vediamo quando si alza il vento e le onde si increspano, laggiรน, lontano โ€œqualche miglioโ€ dalle sicurezze della terraferma. Vediamo nella sofferenza, nel disprezzo, nei fallimenti, vediamo dovโ€™รจ la fedeโ€ฆ Pietro invece, proprio nella sua debolezza ha conosciuto la potenza di Cristo. Affondando nella sua paura, nello scandalo della propria debolezza, Pietro ha toccato la mano tesa e crocifissa di Gesรน che rivestiva di forza il suo niente facendolo risuscitare. Questo avrebbe testimoniato al mondo! La consapevolezza della sua povertร , infatti, aveva cancellato quel โ€œseโ€ che lo turbava: รจ questa lโ€™esperienza decisiva senza la quale non si diventa cristiani. Se non lโ€™hai fatta, se sei prete o vescovo, madre o padre, catechista o non so che, se vai a messa e preghi tanto e non hai questo sigillo dentro, beh, non potrai seguire Cristo sino al Calvario; continuerai a dubitare, incatenato al โ€œseโ€, incapace di passare alla certezza del โ€œsei tuโ€. Per questo non riesci a perdonare, ad amare lโ€™altro cosรฌ comโ€™รจ; per questo ti disprezzi e giudichi gli altri; per questo i tuoi figli finiscono dentro situazioni pericolose, tra canne e sesso, menzogne e crisi. Cโ€™entra poco lโ€™etร โ€ฆ A quindici anni come a ottanta, a trenta come a cinquanta, il โ€œseโ€ impedisce la libertร  di seguire il Signore. Ma coraggio, perchรฉ quella notte, sul mare di Galilea, Pietro ha compiuto profeticamente il salto nella fede che caratterizza i figli di Dio. Ha fatto lโ€™esperienza della Pasqua, che davvero Cristo รจ risorto, che รจ vivo, che la morte รจ vinta. Ha toccato la mano di Dio, un appoggio saldo che gli ha impedito di affogare. Ha sperimentato che cโ€™รจ qualcuno che lo poteva tirar fuori dalla morte. Cosรฌ anche noi e i nostri figli dobbiamo scendere i gradini che conducono alle acque del battesimo, che significa inoltrarsi nellโ€™abisso della propria incredulitร  per poter gridare a Cristo: โ€œSignore salvami!โ€. Possiamo essere padri, madri, fidanzati, operai e dirigenti, amici e studenti solo conoscendo la nostra debolezza: โ€œDio vi lascia in quelle tenebre per la sua gloria; qui รจ il vostro grande profitto spirituale. Dio vuole che le vostre miserie siano il trono della sua misericordia e le vostre impotenze il seggio della sua onnipotenzaโ€. (S. Pio da Pietrelcina). Solo un prete che sa di non avere nulla di speciale per poterlo essere, sarร  libero di spendersi nella volontร  di Dio senza seguire la propria. Solo un padre o una madre che hanno conosciuto la loro totale inadeguatezza, potranno affidare a Dio se stessi e i figli, docili alla storia di salvezza che Lui prepara per tutti. Allora nessun โ€œseโ€ ci ingannerร  e, in virtรน del cammino fatto nella barca, finalmente ci โ€œprostreremo davantiโ€ a Lui abbandonando il nostro orgoglio, per professare la nostra fede โ€œesclamando: Tu sei veramente il Figlio di Dio!โ€. E la fede ci farร  โ€œapprodare a Genรจsaretโ€, che significa arrivare come figli di Dio risuscitati alle nostre cittร , al lavoro, a scuola, in famiglia, dove accogliere โ€œla gente del luogoโ€, i nostri figli per esempio. In noi, infatti, essi โ€œriconosceranno Gesรนโ€ e saranno proprio loro a โ€œdiffondere la notizia in tutta la regioneโ€. E proprio perchรฉ brillerร  sui nostri volti la luce della Pasqua fatta carne nella notte dellโ€™incredulitร  e della paura. E cosรฌ la Chiesa compirร  la sua missione di sale, luce e lievito, e gli uomini โ€œporterannoโ€ a Cristo vivo in essa โ€œtutti i malatiโ€ per โ€œpregarlo di poter toccare almeno lโ€™orlo del suo mantelloโ€, ovvero di ascoltare lโ€™annuncio del Vangelo, perchรฉ โ€œquanti lo toccheranno guarirannoโ€. 

don Antonello Iapicca

- Pubblicitร  -

Dal Vangelo secondo Matteo 14,22-36

Subito dopo ordinรฒ ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sullโ€™altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salรฌ sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassรน. La barca intanto distava giร  qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: ยซEโ€™ un fantasmaยป e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesรน parlรฒ loro: ยซCoraggio, sono io, non abbiate pauraยป. Pietro gli disse: ยซSignore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acqueยป. Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. Ma per la violenza del vento, sโ€™impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป. E subito Gesรน stese la mano, lo afferrรฒ e gli disse: ยซUomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?ยป. Appena saliti sulla barca, il vento cessรฒ. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: ยซTu sei veramente il Figlio di Dio!ยป. Compiuta la traversata, approdarono a Genรจsaret. 

E la gente del luogo, riconosciuto Gesรน, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter toccare almeno lโ€™orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.

Altri Articoli
Related

Habemus Papam: Lโ€™Edizione Straordinaria dellโ€™Osservatore Romano che Annuncia Leone XIV

Cari lettori, desideriamo informarvi riguardo alla disponibilitร  online di...

p. Enzo Fortunato โ€“ Commento al Vangelo del 9 Maggio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Il discorso di Papa Leone XIV

ROMA - 8 Maggio 2025 - Questo รจ il primo...

S.E. Mons. Mario Russotto โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Commento al Vangelo di domenica 11 maggio 2025 a...