Vangelo del giorno โ€“ 7 ottobre 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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LA NOSTRA GIOIA AUTENTICA E INCORRUTTIBILE NASCE DALLA CERTEZZA DI AVERE I NOSTRI NOMI SCRITTI IN CIELO CON IL SANGUE DELLO SPOSO

Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario

โ€œI nomi scritti in Cieloโ€ e la vita qui sulla terra, gli apostoli sono come gli angeli contemplati da Giacobbe, che salgono e scendono sulla scala della Croce per mostrare il volto di Cristo risorto; in loro si sprigiona il suo potere vittorioso su satana, sul peccato e sulla morte.

โ€œCamminano su serpenti e scorpioni senza che questi li possano danneggiareโ€, ed รจ il segno che le porte del Paradiso, giร  sprangate e difese dai cherubini, sono state riaperte e tutti vi possono tornare. Dio, infatti, aveva creato lโ€™uomo a sua immagine conferendogli il potere su ogni altra creatura. Lโ€™inganno di satana ha poi sospinto lโ€™uomo a volersi fare come Dio, a dimenticare la sua identitร  originaria. Lโ€™uomo al quale era stato dato il potere di dominare sui serpenti e ogni rettile ha fatto la dura esperienza di essere da loro dominato: il serpente aveva vinto e lโ€™uomo ha perduto il Paradiso. Si comprende allora perchรฉ i discepoli tornano dalla missione pieni di gioia: essa era stata come ritornare a casa, a quel paradiso perduto di cui, con ogni uomo, portavano dentro la struggente nostalgia.

Avevano sperimentato il potere che Dio aveva dato ai progenitori, segno del progetto originario su ogni uomo; avevano vissuto nella volontร  di Dio, nel compimento della vita cui ogni fibra dellโ€™uomo tende irresistibilmente e che non puรฒ raggiungere. โ€œAvevano visto quello che Profeti e Re hanno desiderato ardentementeโ€, il giorno del Messia, quello in cui sarebbe stato ristabilito il Regno, lโ€™Eden perduto. Nella missione i discepoli hanno sperimentato che il Maestro era stato con loro perchรจ il suo potere era divenuto il loro. Nel nome del Signore i demoni si erano sottomessi, il principe di questo mondo, il potere piรน grande che distrugge e getta nel dolore, era sconfitto dallโ€™unico potere piรน grande, quello di Dio. 

Per questo il nome di Gesรน nelle labbra degli apostoli sconfigge satana, lo precipita dal Cielo dove si era stabilito per usurpare il posto di Dio e degli uomini sua immagine; ha il potere di scacciare satana dal cuore e deporvi lโ€™amore autentico, quello che conduce ad offrire la vita, anche per i nemici.

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 Eppure non รจ per tutto questo che occorre rallegrarsi. Non รจ il potere sul mondo, il peccato, satana e la morte che colma la vita, che ne conferisce senso e gioia. Fermarsi allโ€™opera dimenticando lโ€™Autore รจ cadere nel peccato dei giudei che, saziati dei pani, cercano Gesรน solo per essere di nuovo saziati. No, la gioia non รจ neanche nella missione! 

La gioia รจ autentica solo dalla certezza che nulla di noi andrร  perduto; รจ gioia piena e incorruttibile solo nellโ€™amore di Cristo, per il quale i nostri nomi scritti in Cielo. Il nome nella Scrittura rappresenta la persona, e tutto ciรฒ che la costituisce, la sua storia, i suoi affetti, anche gli aspetti piรน piccoli, nulla escluso. 

Gesรน ha scritto con il suo sangue ogni istante della nostra esistenza sul Libro della vita: nel suo amore ogni peccato รจ trasformato in luce di misericordia, ogni momento buttato รจ riscattato, come ogni angoscia, tradimento, menzogna, cupidigia, concupiscenza; tutto di noi, ma proprio tutto, lavato nel sangue del Signore, splende giร  ora nel Cielo.

Tutto di noi รจ cosรฌ registrato nel cuore di Dio, come nellโ€™inventario delle sue cose piรน preziose, anche quello che stiamo vvendo ora e ci fa soffrire. Ed รจ cosรฌ โ€œperchรจ il Padre ha decisoโ€, e resta  un mistero. La sproporzione tra lโ€™elezione e la grandezza della missione e la nostra totale inadeguatezza e indegnitร  ci atterrisce; spesso diviene scandalo in noi stessi, e fonte di dubbi e di crisi. Ma Dio รจ cosรฌ, sceglie il peggio perchรฉ non esista nessuno da scartare. Al mondo, a quello che vale secondo gli uomini, sono nascoste โ€œqueste coseโ€, i misteri del Regno, quelli che si possono captare solo dal basso della polvere, della miseria, della debolezza: la nostra, il segno offerto a tutti i deboli della terra come una speranza vera e credibile.

don Antonello Iapicca

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 10, 17-24
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: ยซSignore, anche i demรฒni si sottomettono a noi nel tuo nomeยป.
Egli disse loro: ยซVedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrร  danneggiarvi. Non rallegratevi perรฒ perchรฉ i demรฒni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perchรฉ i vostri nomi sono scritti nei cieliยป.
In quella stessa ora Gesรน esultรฒ di gioia nello Spirito Santo e disse: ยซTi rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi รจ il Figlio se non il Padre, nรฉ chi รจ il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarloยป.
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: ยซBeati gli occhi che vedono ciรฒ che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciรฒ che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciรฒ che voi ascoltate, ma non lo ascoltaronoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, lโ€™angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซTi saluto, o piena di grazia, il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. Lโ€™angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร  grande e chiamato Figlio dellโ€™Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.
Allora Maria disse allโ€™angelo: ยซCome รจ possibile? Non conosco uomoยป. Le rispose lโ€™angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te, su te stenderร  la sua ombra la potenza dellโ€™Altissimo. Colui che nascerร  sarร  dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป. Allora Maria disse: ยซEccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai dettoยป. E lโ€™angelo partรฌ da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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