Vangelo del giorno โ€“ 6 luglio 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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NELLA CHIESA SIAMO RISUSCITATI DAL PENSIERO MALVAGIO PER CAMMINARE NELLA BENEDIZIONE 

Giovedรฌ della XIII settimana del Tempo Ordinario

โ€œPerchรฉ pensiamo cose malvagie nel cuoreโ€? Perchรฉ pensiamo che Gesรน โ€œbestemmiโ€? Perchรฉ portiamo dentro lo scandalo della sofferenza e non crediamo che Gesรน abbia il potere di giungere alla radice del male ed estirparlo. Non crediamo al perdono, non immaginiamo neanche che esista. Sappiamo che Dio รจ buono, onnipotente, e nel Credo professiamo la fede nel perdono dei peccati. Ma che un Uomo, carne della nostra carne, con una semplice Parola, abbia il potere di sciogliere un altro uomo dalle catene del male e dei peccati, beh questo รจ impensabile, non lo abbiamo visto e non possiamo crederlo. E giudichiamo Gesรน, pensando male di Lui. Tutto questo accade molto concretamente quando, di fronte alla โ€œparalisiโ€, uomini come noi, gli apostoli della Chiesa corpo di Cristo, ci invitano a dare credito al Signore e a non intestardirci cercando soluzioni impossibili. Quando la Chiesa ci chiama alla fede, ad abbandonarci allโ€™amore di Dio e a portare ai piedi di Gesรน e aspettare che Lui operi la guarigione delle situazioni difficili, delle relazioni paralizzate, quello che in noi vi รจ di infermo. โ€œPensiamo male di Gesรนโ€ soprattutto quando, di fronte alle persone e agli eventi โ€œparalizzatiโ€, induriamo il cuore e non vogliamo pensare che alla radice di qualsiasi problema vi siano i peccati. Come nel Vangelo, la mormorazione e il giudizio scattano quando Gesรน, invece di operare il miracolo che guarisca le situazioni, punta diritto i peccati. Quando la Chiesa ci depone ai piedi di Gesรน perchรฉ ci perdoni e liberi il cuore perchรฉ possa amare e donarsi. No, ci ribelliamo a chi ci annuncia che vi รจ il peccato dietro la paralisi del dialogo e della comunione con il coniuge o le esplosioni continue dei figli che non siamo capaci di far ragionare e ci trascinano in altrettante esplosioni di ira.

[ads2]Vi รจ una sola paralisi: il peccato. Vorremmo capire i perchรฉ di tante atrocitร , di tante ingiustizie, ma rifiutiamo di accettare che esista una radice del male, il pensiero unico che domina la nostra cultura non la prevede, mentre il peccato รจ accovacciato alla nostra porta, insinuato nel nostro cuore. Da esso sgorgano tutti gli abomini. Adagiati nel peccato pensiamo cose malvagie. Non riconoscerlo, guardarlo con supponenza, sorvolarne la serietร  e la drammaticitร  รจ dare del bestemmiatore a Gesรน. Significa essere nemici della sua Croce. Ignorare il peccato รจ ignorare Dio, il suo potere, il suo amore. Restare appiattiti sulle sue conseguenze, cercando come eluderle o sbianchettarle, dimenticando la Rivelazione che indica nel peccato la radice di ogni male, anche quelli che chiamiamo malattie o disastri naturali, conduce a pensare male di Dio, o a escluderlo dalla vita; non possiamo accettare un Dio che sembra non agire contro le ingiustizie, e preferiamo dimenticarlo, o cercare comunque e ad ogni costo un capro espiatorio su cui riversare il dolore e il risentimento. Il giustizialismo e lโ€™indignazione di questi tempi nascondono negli armadi gli scheletri di una societร  che ha legittimato lโ€™omicidio piรน efferato, quello perpetrato sulle creature piรน indifese. Il cortocircuito demoniaco stringe come un cappio mortale le nostre vite, cadute nellโ€™illusione che si possa vincere il male con un male piรน grande travestito da bene.

Insieme con la cultura mondana, non crediamo che la paralisi indichi il disordine del peccato, ma รจ piuttosto un incidente cui ribellarsi: agli occhi degli โ€œscribiโ€ quel paralitico non รจ uno schiavo di cui avere misericordia, ma unโ€™occasione di scandalo di fronte alla quale reagire con la malvagitร  che colma i loro cuori. E cosรฌ, per loro, chiudersi alla misericordia diviene la bestemmia contro lo Spirito Santo, il peccato che non potrร  essere perdonato. La Scrittura ci rivela che la morte รจ entrata nel mondo per invidia del demonio e ne fanno esperienza quelli che gli appartengono. E il male si spande. Anche sugli innocenti. Ma noi, che innocenti non siamo, ne siamo schiavi, paralizzati, stesi sul letto della solita vita, dei soliti peccati. Vi รจ un solo cammino per guarire: guardare in faccia la Veritร , lasciarci giudicare dalle Parole dโ€™amore di Gesรน. In Lui i peccati sono rimessi e sperimentiamo la vera liberazione, perchรฉ il mistero del male si svela nel perdono. A Boezio che si chiedeva โ€œSi Deus est, unde malum? et si non est, unde bonum ?โ€, San Tommaso dโ€™Aquino poteva rispondere capovolgendo i termini: โ€œSi malum est, Deus estโ€, perchรฉ lโ€™esistenza di Dio รจ affermata e argomentata proprio a partire dalla realtร  del male (Contra Gentiles, 1. III, c.71). Il perdono ci fa accettare le conseguenze dei nostri peccati e, in esse, le conseguenze dei peccati di ogni uomo. Da questa attitudine nasce lโ€™umiltร  e spariscono i pensieri malvagi, i giudizi, la malizia.

Sulla roccia della Veritร  si infrangono le onde del male, e sorge un pensiero nuovo, di pazienza e misericordia. Nella Veritร  si dischiude la porta della vita davanti ad ogni peccatore, a ciascuno di noi: lasciarsi amare, riconciliare, perdonare. Accettare dโ€™essere peccatori, e gettarsi tra le braccia del Signore. Ai Suoi piedi, piangendo e implorando. Aiutati e accompagnati dalla Chiesa. Nella liturgia eucaristica, prima di accostarci alla comunione, ripetiamo con il Celebrante: โ€œOh Signore, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesaโ€. Come Gesรน che รจ mosso dalla fede degli amici del paralitico a compiere il miracolo del perdono riconsegnando forza e vigore alle membra paralizzate. Per questo abbiamo bisogno della comunitร , dei pastori e dei fratelli, del Popolo santo che รจ capace, per amore del povero e del debole, di scoperchiare i tetti e deporre i malati ai piedi di Gesรน. Abbiamo bisogno della fede della Chiesa che apre per noi un cammino distruggendo pareti e tetti che ci accerchiano e ci impediscono di andare a Cristo, per essere liberati e tornare a casa, nella storia di ogni giorno con il letto che รจ la memoria dei nostri peccati e la consapevolezza della nostra debolezza. A noi la memoria di quello che siamo, a Gesรน lโ€™amore e il perdono. Solo cosรฌ potremo vivere risanati, abbandonati alla sua fedeltร  senza nulla presumere di noi stessi, liberi nella โ€œcittร  di Gesรนโ€, dove unica legge รจ lโ€™amore.

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don Antonello Iapicca

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 9, 1-8
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito su una barca, Gesรน passรฒ allโ€™altra riva e giunse nella sua cittร . Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesรน, vedendo la loro fede, disse al paralitico: ยซCoraggio, figlio, ti sono perdonati i peccatiยป.
Allora alcuni scribi dissero fra sรฉ: ยซCostui bestemmiaยป. Ma Gesรน, conoscendo i loro pensieri, disse: ยซPerchรฉ pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti รจ piรน facile: dire โ€œTi sono perdonati i peccatiโ€, oppure dire โ€œร€lzati e camminaโ€? Ma, perchรฉ sappiate che il Figlio dellโ€™uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: ร€lzati โ€“ disse allora al paralitico โ€“, prendi il tuo letto e vaโ€™ a casa tuaยป. Ed egli si alzรฒ e andรฒ a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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