“In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”.
Se dovessimo pensare davvero a cosa serve un discepolo, dovremmo pensare alle parole iniziali del Vangelo di oggi: Un discepolo è uno che prepara ad un incontro decisivo. Per noi che abbiamo la fede sappiamo che questo incontro decisivo è Cristo. È Lui il nome proprio del senso che ognuno di noi cerca.
Ma anche senza la fede, anche senza riuscire a dare un nome proprio, è sicuro che tutti cercano un senso, tutti cioè cercano Cristo anche se non lo sanno. Per questo il compito più grosso di un cristiano è risvegliare nel cuore delle persone un’aspettativa grande, una domanda grande, un desiderio grande. Noi che viviamo in un mondo di lupi che divora costantemente la speranza, dobbiamo suscitare nel cuore degli altri la possibilità di attendersi qualcosa dalla vita, la possibilità di farsi una grande domanda perché esiste una grande risposta.
In questo senso siamo utili a tutti, anche a chi non ha la fede, perché il dramma più grosso dell’uomo è non aspettarsi più nulla dalla vita, è credere che non esista nessuna vera grande risposta a ciò che sentiamo, è credere cioè in ultima analisi che Cristo non ci sia più se non come uno sbiadito ricordo del passato. Invece è vivo, invece è qui, adesso: “il regno di Dio è vicino”.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.