Vangelo del giorno โ€“ 5 Marzo 2018 โ€“ don Antonello Iapicca

1985

AMARE E ACCOGLIERE IL MISTERO NASCOSTO NELLA CARNE DI GESUโ€™

Lunediฬ€ della III settimana del Tempo di Quaresima

Quel sabato nella sinagoga di Nazaret, era esplosa una bomba: Gesรน, il figlio di Giuseppe il carpentiere, lโ€™aveva lanciata nel mezzo dellโ€™assemblea di cui aveva fatto parte tante volte; quellโ€™uomo che tutti conoscevano aveva appena annunciato che la profezia ascoltata si era compiuta proprio in Lui, proprio in quellโ€™oggi.

Che mistero lโ€™operare di Dio, lasciare trentโ€™anni suo Figlio inviato per salvare lโ€™umanitร  nel semplice e umile nascondimento di Nazaret, a vivere una vita normalissima, mescolata a quella dei suoi compatrioti. Un solo segno allโ€™alba della dellโ€™incarnazione, un annuncio segreto e serbato nel cuore della Vergine Maria. E sospetti, giudizi e dolore per quella giovane Madre. Poi piรน nulla, giorni uguali a quelli di ogni altro abitante di Nazaret, sino a quel sabato. Dio, infatti, ha voluto avvolgere di mistero lโ€™identitร  del Figlio per svelare il mistero del cuore dellโ€™uomo. La carne e il sangue, da soli, non possono vedere Dio. Per vederlo occorre un cuore puro.

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I โ€œfigli dello stesso padreโ€ (patria deriva da padre) non lo hanno potuto comprendere, perchรฉ per il loro occhio impuro conoscere significava afferrare e possedere attraverso carne e pensiero. Accoglierlo avrebbe significato riconoscersi peccatori, bisognosi di purificazione e perdono. La vedova di Zarepta e Naaman il Siro, invece, pur essendo pagani ed estranei al Popolo di Israele, hanno visto Dio, perchรฉ lโ€™indigenza e il bisogno ne avevano purificato il cuore. Puรฒ vedere Dio solo lโ€™occhio purificato dal crogiuolo della sofferenza.

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La vera Patria di Gesรน, infatti, non รจ la Nazaret geografica, e i โ€œsuoiโ€ non sono quelli che vi sono nati: la Patria di Gesรน รจ la Croce e i suoi compatrioti sono i peccatori. Per loro si รจ fatto peccato, con loro ha condiviso il destino di morte per trasformarlo in destino di perdono e di vita. Eโ€™ questo il mistero celato in Gesรน di Nazaret, il Messia sofferente. Anche noi allโ€™apparire del mistero che avvolge la nostra vita e le persone che ci sono vicine, temiamo e ci difendiamo chiudendoci a riccio, rifiutando ciรฒ che sfugge ai nostri criteri collaudati. Amare il mistero celato negli eventi e nellโ€™altro รจ la condizione perchรฉ essi entrino a far parte di noi stessi, ci stupiscano e coinvolgano nel prodigio di cui sono profezia.

Lโ€™amore per il mistero รจ la condizione per la castitร , dei sentimenti come della carne, porta dischiusa alla purezza del cuore capace di vedere trasfigurata la realtร . Si puรฒ vivere anni accanto a una persona, alla moglie, al marito, ai figli, e non aver amato neanche per un giorno il mistero che li avvolge. Ci illudiamo di conoscere, mentre ci sforziamo di possedere nella speranza di non perdere quanto vorremmo che ci saziasse. E cosรฌ ci ritroviamo a spingere lโ€™altro sul โ€œciglio del monte per buttarlo nel precipizioโ€, nellโ€™estremo tentativo di far tacere quel mistero che bussa, tenace, alla porta del nostro cuore. Lโ€™esito di ogni possesso infatti, รจ lโ€™omicidio dellโ€™altro: moglie, marito, chiunque interpelli il nostro cuore, ci svela indigenti e inadeguati, peccatori.

Il mistero racchiuso nel prossimo รจ una chiamata allโ€™amore, e ne siamo sprovvisti. Abbiamo bisogno di un cuore contrito e umiliato, un cuore puro capace di vedere Dio nellโ€™amore incarnato in suo Figlio. Paradossalmente, un cuore puro รจ un cuore che riconosce dโ€™essere malato. E lรฌ, nella realtร , riconoscere in Gesรน il fratello, il compatriota che ha condiviso la nostra patria di morte. Per il nostro cuore โ€œvedovo e lebbrosoโ€ รจ preparato questโ€™oggi nel quale Gesรน ci annuncia di nuovo la Buona Notizia che il Profeta viene a compiere nella sua Patria. Vedere il Messia e lโ€™amore di Dio nella storia e nelle persone significa dunque incamminarsi con Lui sul sentiero della Croce, sulla quale consegnargli i nostri peccati, scoprendo in essa la Patria dโ€™amore dove, amati, impariamo ad amare.

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 4, 24-30
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน [cominciรฒ a dire nella sinagoga a Nร zaret:] ยซIn veritร  io vi dico: nessun profeta รจ bene accetto nella sua patria. Anzi, in veritร  io vi dico: cโ€™erano molte vedove in Israele al tempo di Elรฌa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elรฌa, se non a una vedova a Sarรจpta di Sidรณne. Cโ€™erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisรจo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamร n, il Siroยป.
Allโ€™udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittร  e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรน. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.