Vangelo del Giorno – 5 aprile 2018 – don Luigi Maria Epicoco

“Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

Ma egli disse loro: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi”.

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Per un’intera vita cerchiamo certezze, e quando il Signore ce ne dà qualcuna la nostra reazione è la paura e lo spavento. Siamo così abituati alle cose negative che quando ci succedono quelle buone ci domandiamo immediatamente dove possa essere la fregatura, o quanto ci costerà tutto ciò. È una considerazione triste ma vera. Noi non siamo abituati alla Pasqua. Siamo allenati al venerdì Santo e quasi ci sentiamo più a nostro agio davanti al Crocifisso che davanti al sepolcro vuoto. Non è masochismo, è questione di sintonia.

Ci sentiamo più affini alla sofferenza di Cristo che alla Sua vittoria. Ci convinciamo che forse in fondo in fondo la sofferenza la meritiamo, e anche se non troviamo particolari motivi giustifichiamo sempre quel senso di colpa che ci risuona dentro. Eppure siamo cristiani in virtù proprio di una vittoria. Tutta la nostra vita è un cammino verso una vittoria. Una vittoria che passa attraverso tantissime sconfitte ma pur sempre una vittoria.

Dobbiamo lasciarci evangelizzare da questa vittoria. Dobbiamo tornare a farci evangelizzare dal bicchiere mezzo pieno. Dobbiamo ritornare a bene-dire la vita, cioè a dire il bene della vita, a sapergli dare spazio, cittadinanza. A saperlo valorizzare anche quando è in netta minoranza. Non è fuga dalla realtà ma tentativo di allargare il nostro realismo che molto spesso è sempre il realismo di ciò che non va. La Pasqua è permettere a questa luce di dissipare la nostra paura ormai abituale. La Pasqua è permettere a tutto il bene silenzioso della nostra vita di tornare ad avere voce in capitolo dentro di noi, dentro le nostre scelte.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

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