Vangelo del giorno – 5 Aprile 2018 – don Antonello Iapicca

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LA PACE CHE SGORGA DALLE FERITE DI CRISTO PURIFICA OGNI NOSTRO PENSIERO

“Pace a voi!”, Shalom, il modo attraverso il quale la risurrezione di Gesรน giunge a ciascuno di noi. Shalom, la prima parola di Gesรน risuscitato nel Cenacolo della comunitร  cristiana, รจ l’incipit della nuova creazione. Gesรน non รจ venuto a ristabilire il Regno di Israele, ma a dare inizio, in ogni regno della terra, al suo Regno celeste.

Perchรฉ “pace” significa innanzitutto che ogni muro di inimicizia che ci separava dai fratelli e dal mondo รจ stato abbattuto nella sua carne crocifissa e risorta; “Egli infatti รจ la nostra pace” e “per mezzo della croce” ha distrutto “in se stesso l’inimicizia”. Non spaventiamoci se proprio l’apparire di Gesรน risorto fa emergere “dubbi” in noi. Il termine originale greco significa letteralmente “pensieri”, quelli che ci assalgono di continuo.

 

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Diceva un Padre del deserto: “Un fratello interrogรฒ un anziano: โ€˜Che devo fare poichรฉ molti pensieri mi combattono e io non so come combatterli?โ€™. Gli disse lโ€™anziano: โ€˜Non combattere contro tutti, ma contro uno solo, perchรฉ tutti i pensieri del monaco hanno un capo. โ€˜E’ necessario osservare chi sia questo capo e di che genere, combatterlo e cosรฌ si umiliano anche gli altri pensieriโ€™โ€. Ogni pensiero che combatte e toglie la pace nasconde il volto del nemico piรน pericoloso: la “philautia”, lโ€™amore di sรฉ che ci trasforma in “amici di sรฉ contro sรฉ stessi” (Massimo il Confessore).

E’ l’orgoglio che imprigiona la carne e la rende impotente, ne umilia la capacitร  di aprirsi e accogliere lo Spirito di Vita che la puรฒ condurre a compiere l’impossibile. Per questo i Padri dicevano: “Sii il portinaio del tuo cuore, affinchรฉ lo straniero non entri, chiedendo ad ogni pensiero che ti assale โ€œSei dei nostri o vieni dallโ€™Avversario?โ€. Te lo dirร  certamente! โ€˜Poni alla porta del tuo cuore un cherubino con la spada infuocataโ€. Antonio il Grande raccomandava ai suoi monaci: โ€œQualunque immagine appaia, colui che la vede non cada in trepidazione, ma piuttosto interroghi con sicurezza dicendo dapprima: โ€œChi sei tu e da dove vieni?โ€ฆ

Se si tratta di una potenza diabolica, subito si indebolirร  vedendo un animo sicuro e vigoroso. La domanda โ€œchi sei tu e da dove vieni?โ€ รจ infatti segno di un animo non turbatoโ€. Quando appare nella comunitร  cristiana che celebra la liturgia Cristo risorto smaschera il demonio perchรฉ sorgano e vengano alla luce i pensieri che ci insinua. Gesรน viene infatti nella Chiesa per esorcizzarci mostrando le sue piaghe gloriose, il segno del suo amore crocifisso che smentisce la menzogna del demonio che ci ha fatto credere che Dio non ci amasse, tenendoci con essa schiavi alla paura della morte.

Come accadde nel Giardino dell’Eden, Gesรน nuovo Adamo ridestato dal sonno della morte riconosce nella Chiesa la sua sposa che il Padre accompagna presso di Lui. Per questo nelle liturgie dove Dio ci convoca per ascoltare le Parole della Legge, dei Profeti e dei Salmi, possiamo riconoscere il nostro Sposo, carne della nostra carne e ossa delle nostre ossa. Nelle sue piaghe infatti, sono incisi i nomi di ciascuno di noi con il suo carico di peccati cancellati nel suo sangue.

Risplendenti della gloria della resurrezione, esse sono la garanzia del perdono, perchรฉ il suo amore รจ stato piรน forte della morte conseguenza dei peccati. Incastonata in esse giunge agli apostoli la pace; shalom, secondo la Scrittura, รจ il dono del Messia, primizia del Regno eterno, il respiro della vita immortale; la pace dolce e succosa come il grappolo d’uva che Cristo ci porta quale segno della Terra promessa, la vera, l’eterna, che ha esplorato per noi entrandovi con la nostra stessa carne, dove ci ha preparato un posto; la pace di Gesรน รจ tutt’altro che un pensiero. “Penso dunque sono” รจ l’approdo moderno del cammino all’emancipazione inauguratosi nel giardino dell’Eden davanti all’albero del bene e del male.

Pensare non significa essere, perchรฉ non รจ il pensiero che definisce la realtร . Essa puรฒ essere colta dal pensiero solo quando esso รจ libero e purificato per cogliere in essa il senso che l’amore di Dio le conferisce. Per san Tommaso non รจ il pensare a decidere dell’esistenza, ma รจ l’esistenza, l'”esse”, a decidere del pensare. L’esistenza nuova inaugurata da Cristo risorto diviene il criterio decisivo di ogni pensiero. Cosรฌ il pensiero, da veicolo razionale del dubbio, diviene frutto libero della fede.

La conversione, l’esito cioรจ del Mistero Pasquale di Gesรน, รจ la metanoia, il cambio di mentalitร  di chi รจ liberato dall’inganno satanico; il passaggio dai pensieri mondani che ci trasformano in satana come accadde a Pietro di fronte all’annuncio della Croce, allo stesso pensiero di Cristo, che ha il sapore della Croce. In Lui, ogni istante, ogni situazione, ogni relazione, ogni persona, tutto รจ visto, con l’intelletto delle Scritture che parlano della sua opera: cosรฌ anche noi, con il cuore e la mente aperti completamente all’intelligenza delle Scritture per mezzo della Chiesa, sapremo “intellegere”, ossia leggere attraverso la storia i segni della Croce gloriosa di Cristo che appare incarnata nelle liturgie e nel suo Corpo che รจ la Chiesa e ci chiama a donarci nei fatti per chi ci รจ accanto.

E come in esse Cristo ci chiede la nostra vita schiava della morte come quella dei pesci immersi nel mare per poterla salvare unendola alla sua resurrezione, cosรฌ anche noi potremo entrare nella storia di ogni giorno come testimoni del perdono dei peccati, riconoscendo cioรจ come Lui nella volontร  del Padre il cibo di cui nutrirci. La situazione difficile della moglie, il tradimento del marito, la crisi dei figli, la malattia, la Croce dove distenderci con Cristo per caricarci del male e dei peccati e donare a tutti la sua vita che sovrabbonda in noi.

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Cosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai morti il terzo giorno.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24, 35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da รˆmmaus] narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi.

Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro.

Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosรจ, nei Profeti e nei Salmiยป. Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoniยป.

Parola del Signore.