Cuori liberi. Giovanni il Battista ha un cuore libero capace di riconoscere chi è più grande di lui. Capace di indicare chi lo supera e di additare umilmente Colui per il quale è stato mandato. Ma cuori liberi sono anche quei due discepoli. Non è facile lasciare un maestro e andare a fiducia dietro a un altro.
Non è facile accettare la logica del «venite e vedrete», dell’esperienza che precede la comprensione. Chiediamo al Signore di avere anche noi un cuore libero, un cuore pronto a riconoscere l’Amato e veloce a mettersi in cammino dietro a Lui per andare verso la sua dimora.
Robert Cheaib (Fonte)
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì che, tradotto, significa maestro , dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» che si traduce Cristo e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» che significa Pietro.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.