Vangelo del giorno – 3 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Ti seguirò dovunque tu vada

Il Vangelo oggi ci presenta le parole che Gesù riserva per tre persone che incontra nel suo cammino. Nel Vangelo di Luca tutto si svolge lungo la strada, luogo di vita, ma soprattutto metafora del proprio cammino e delle proprie scelte. Così il Maestro in questi incontri chiede a ciascuno di prendere posizione davanti a Lui e davanti alla possibilità o alla richiesta di seguirlo.

Al primo che gli chiede di seguirlo, ossia di condividere il suo stesso destino, Gesù risponde: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Ciò significa che il discepolo deve vivere con la stessa povertà che ha il Maestro. Non avveniva così con i “rabbì” del tempo i quali assicuravano ai loro seguaci un luogo dove vivere. È un avvertimento severo per chi volesse, invece, una vita garantita e tranquilla. La seconda persona, invece, riceve direttamente la chiamata da Gesù: «Seguimi». Costui rispose – prosegue l’evangelista – : «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». A questa risposta il Signore risponde dicendo: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Con questa risposta Gesù afferma il primato della sequela e dell’annuncio del Vangelo anche sulle cose più delicate della famiglia, come la sepoltura del padre. Il terzo che si avvicina si sente dire da Gesù che se vuole seguirlo non deve avere nessun rimpianto per la vita che ha lasciato: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Chi decide di seguire il Signore deve, dunque, misurarsi con alcune esigenze ed alcune condizioni. Innanzitutto seguire Gesù non ci garantisce una vita benestante e tranquilla. Chi vuole seguire il Figlio di Dio dovrà essere distaccato dalle cose e preoccupato per chi subisce soprusi ed ingiustizie. Chi davvero vuole seguire il Signore Gesù deve prendere le distanze da tutto ciò che ha segnato la vita precedente, non ci possono essere compromessi. Chi segue il Salvatore non può avere altre urgenze che mettano il Vangelo in secondo piano, neppure gli affetti umani.

Il Vangelo richiede un taglio con la vita passata e l’abbandono del proprio egocentrismo. Seguire Gesù è senza dubbio una scelta radicale e anche paradossale. Ma è così perché l’amore di Gesù per noi è totale, radicale, paradossale, unico. Potremmo dire che Gesù per primo vive questa radicalità nell’obbedienza al Padre e al suo disegno di salvezza. Il discepolo, quindi, deve vivere dello stesso amore che Gesù ha per il Padre. È questo l’amore di cui abbiamo bisogno per essere liberati noi e il mondo dalla schiavitù del peccato e della morte.

Chiediamo a Maria che ci dia forza e coerenza nel nostro cammino di fede.

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 9, 57-62
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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