Vangelo del giorno – 29 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Donna, sei liberata dalla tua malattia

L’evangelista Luca ci presenta Gesù che sta insegnando, come abitualmente faceva, in una sinagoga. C’era tra i presenti una donna che un’artrosi deformante aveva incurvata su se stessa. Erano ormai diciotto anni che viveva in quella dolorosissima condizione. Tanto era piegata che non riusciva neppure a guardare le persone in faccia. Quella donna sta lì, davanti al Signore Gesù. Non riesce ad alzare lo sguardo e non osa neppure chiedergli aiuto. Gesù però – ci dice l’evangelista – «La vide, la chiamò a sé e le disse: “Donna, sei liberata dalla tua malattia”. Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio». Gesù, dunque, si è commosso, si è chinato su di lei. Coloro che vedevano la scena, però, non si lasciarono toccare il cuore. Tanto è vero che il capo della sinagoga si sdegnò per quel miracolo operato in giorno di sabato. È evidente che il capo della sinagoga non è indignato per la trasgressione di una norma, ma per il rischio di perdere il suo potere sulle persone che riconoscono in Gesù la possibilità di una vera ed integrale liberazione dal male che si incontra nella vita e che spesso la incatena. Il cuore del capo della sinagoga è pieno di sé e, quando il cuore è pieno delle proprie convinzioni, neppure i miracoli riescono a scalfirne la durezza. Gesù replica alle accuse del capo della sinagoga con la larghezza della misericordia che è venuto a portare sulla terra. Se i farisei, dal cuore indurito, si scandalizzavano, la gente invece faceva festa: «Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute». La donna dà gloria a Dio dopo la guarigione; per noi questo si realizza nell’amore che sappiamo dare, dopo aver sperimentato come l’Onnipotente ci libera da ogni male. Liberaci, o Signore, da tutti i mali e avvolgici dal mistero della tua misericordia.

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 13, 10-17
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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