Il testo ed il commento al Vangelo del 29 gennaio 2016 – Mc 4, 26-34, ย Tempo Ordinario – Anno II, Terzaย settimana del Tempo Ordinario.
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- Colore liturgico: verde
- Le letture del giorno: 2 Sam 11,1-4.5-10.13-17; Sal 50; Mc 4, 26-34
Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesรน diceva [alla folla]: ยซCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.
Diceva: ยซA che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? ร come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dell’orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Papa Francesco – Il nome di Dio รจ Misericordia
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Commenti al Vangelo di Mc 4, 26-34
Commento a cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
[ads2]Il Regno di Dio come un seme nascosto.
La feconditร dei semi divini รจ misteriosamente nascosta, non ha nulla di appariscente e di clamorosamente visibile; la si puรฒ scorgere solo con l’occhio della fede, che ci aiuta a comprendere, ma non ci svela mai completamente il mistero che racchiude. Sembra che tutto sia troppo piccolo ai nostri occhi, sembra che i granellini di Dio, sparsi per il mondo, siano inadeguati a confronto con le nostre attese e le nostre smanie di grandezza. C’รจ poi l’impazienza che ci morde dentro e non ci consente di attendere che il seme germogli e cresca. Dio vede il nostro tempo in chiave di eternitร e quindi lo scandisce secondo un suo piano inscrutabile. Non ci รจ dato di conoscere neanche il tempo della mietitura o della raccolta dei frutti. Ci sfuggono perfino i criteri per valutare la crescita del Regno. Neanche le misure di Dio corrispondono alle nostre. Tutto questo perรฒ non significa che Egli ci voglia lasciare completamente al buio: il suo piano universale di salvezza ci riguarda direttamente e la crescita del seme significa per noi l’incarnazione nel tempo e in ciascuno di quel progetto. Ci dona perciรฒ la fede, che dobbiamo alimentare con le altre virtรน cristiane, specialmente con l’umiltร e la purezza del cuore. Solo cosรฌ possiamo arrivare ad accogliere con una accettazione piena ed incondizionata i progetti divini, senza la pretesa, assurda per la pochezza dei nostri occhi, di volerli misurare con i nostri criteri umani. ร proprio nei confronti di Dio che sperimentiamo i grandi guasti derivanti dalla superbia e le meraviglie che sgorgano dall’umiltร . I fasti e le glorie dei regni umani hanno le loro storie e rivelano la loro caducitร . Il regno di Dio, proprio perchรฉ silenzioso e umile, piccolo e nascosto, si rivela infine in tutta la sua grandiositร con i prodigi che opera nella nostra storia. Gesรน lo dichiara: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป. Il seme di Dio, il suo figlio prediletto, dovrร calarsi, proprio come seme fecondo, nelle viscere della terra, per germogliare e portare frutti di universale salvezza, in quel mattino di Pasqua.
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Santo del giorno: Santi Pรกpia e Mauro
Dal Martirologio
A Roma sulla via Nomentana nel cimitero Maggiore, santi martiri Pรกpia e Mauro, soldati.