Vangelo del giorno – 26 Aprile 2018 – don Antonello Iapicca

1624

BEATI NELLA BEATITUDINE DEL SERVO CHE SI E’ CONSEGNATO A NOI

Possiamo essere “beati”, e non รจ cosรฌ difficile. Basta “sapere” di essere “servi”. Ma purtroppo, essere servi รจ proprio quello che non ci piace… E per questo non siamo “beati”, cioรจ felici in pienezza. “Servire” nel posto di lavoro? Al contrario, in nome della giustizia non muoviamo un dito per fare qualcosa che non ci compete. “Servire” in famiglia? Ma se la donna tutto deve fare meno che “servire”.

E potremo continuare, a cominciare dai figli, che prova a dirgli di mettersi a servizio dei fratelli… Siamo contagiati dall’orgoglio di Lucifero, e risuona in noi lo stesso “non serviam”, non serviamo degli angeli decaduti perchรฉ volevano essere “piรน grandi del loro Padrone” e Creatore. Ma oggi il Signore ci annuncia che รจ preparata per noi la prima e fondamentale “beatitudine”: โ€œBeato lโ€™uomo a cui รจ rimessa la colpa e perdonato il peccatoโ€ (Sal 32,31). Nella Chiesa possiamo sperimentarla, attraverso la confessione e gli altri sacramenti, nella predicazione e nella comunitร  che mai ci rifiuta. Nella misericordia possiamo “conoscere” il Signore, e il Padre in Lui.

 

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

- Pubblicitร  -

“Conoscere”, ovvero essere ricreati in Cristo, che con la sua vittoria sulla morte ci dona l’identitร  perduta con il peccato. La stessa sua identitร , l’immagine e la somiglianza con il Padre, quella del “servo” che offre la sua vita gratuitamente. Coraggio allora, gettiamoci con fiducia tra le braccia crocifisse del Signore. Coraggio, Lui si รจ legato a noi indissolubilmente, e la nostra vita acquista senso e pienezza solo nel lasciar trasparire dai nostri sguardi, dalle parole, dai gesti, dalla vita, la sua presenza. Frasi del tipo “ho bisogno di tempo per me stesso”, “devo cercare la mia identitร ”, stonano con la vita rinnovata di chi ha “accolto” Gesรน.

Sarebbe assurdo e innaturale voler vivere un’altra vita. “Saremo beati” se, “capendo”, cioรจ sperimentando nel nostro intimo di essere la carne di Cristo che cammina nella storia, “metteremo in pratica”, “faremo” secondo l’originale greco, quello che la natura divina di cui diveniamo partecipi desidera compiere in noi. Gesรน “conosce quelli che ha scelto”, ogni nostra debolezza e contraddizione, e ci attira a sรฉ costituendoci “altri se stesso” per gli uomini che incontreremo. Allora, la nostra “beatitudine” รจ accogliere oggi la sua Parola che ci “fa”, ci crea, suoi apostoli. E “sapere” che essa coincide con la salvezza offerta al nostro prossimo.

Per questo ogni incontro, ogni parola detta, ogni gesto che scaturisce dall’intimitร  con Gesรน รจ una scintilla dello Spirito Santo capace di salvare una vita; tu ed io nel mondo perchรฉ ogni persona che incontreremo abbia in noi l’occasione di “accogliere Cristo”, e, con Lui, il Padre. Ma, come in Gesรน, anche in noi “si deve adempiere la Scrittura” che ci profetizza il tradimento: “Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno”. Anche oggi, qualcuno si “leverร  contro di noi”!

Non stupirti, come Giuda ha fatto con Gesรน, qualcuno ci venderร , tradirร  la fiducia, l’amore, traviserร  i “segni” del “discepolo mandato” dal Signore. E sarร  proprio l’amico, lui per primo. Giuda si incarnerร  in chi “mangia con noiโ€. E’ un mistero che spacca il cuore. Ma “si deve adempiere” nella nostra vita, altrimenti non si aprirebbe un cammino di salvezza per chi ci rifiuterร . Deve arrivare l’umiliazione, altrimenti non potremmo “sapere” nella nostra carne che Gesรน รจ “Io sono”, l’Onnipotente che entra nella morte e vi esce vittorioso.

Ma coraggio, perchรฉ ce lo “dice fin d’ora, prima che avvenga”, per farci partecipi del suo discernimento che guarda a ogni evento con gli occhi dell’amore. “Un discepolo non รจ piรน del Maestro” crocifisso, e “un apostolo non รจ piรน grande di Colui che lo ha inviato”, umiliato e tradito. “Servi” di tutti, รจ questo il nostro “brand” inconfondibile. Lo รจ in quanto genitori, presbiteri, vescovi, perchรฉ lo รจ in quanto siamo cristiani.

Chi ci รจ accanto ha bisogno della prova che siamo “mandati” da Cristo, ha diritto a vederci crocifissi. Come รจ accaduto, e accade ogni giorno per noi, che contempliamo nella nostra vita l’amore infinito di Cristo che ci accoglie e perdona i mille tradimenti con cui diciamo di non conoscerlo.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 13, 16-20
Dal Vangelo secondoย Giovanni

โ€ก In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร  vi dico: un servo non รจ piรน grande del suo padrone, nรฉ un apostolo รจ piรน grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perchรฉ, quando sarร  avvenuto, crediate che Io Sono. In veritร , in veritร  vi dico: Chi accoglie colui che io manderรฒ, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandatoยป .

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.