La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri
Tutti gli evangelisti riportano l’episodio di Gesù al tempio che si imbatte con i cambiavalute e i mercanti. Il Signore entra nello “Hierón”, il luogo dell’incontro con Dio, trasformato da luogo di culto a luogo commerciale e, di fronte a questa scena, inizia a scacciare quel mercato dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Già precedentemente aveva messo in contrapposizione Dio e mammona: l’amore per l’uno implica il non amore per l’altro, e viceversa. Il gesto di Gesù ci ricorda che non si può fare del luogo di preghiera per eccellenza, il luogo della comunione con Dio, un mercato.
Purtroppo anche le nostre chiese, spesso, rischiano di diventare tutto fuorché casa di preghiera. Sta a noi prendercene cura, come ha fatto Gesù, per far sì che il luogo sacro rimanga sacro e non diventi profano.
L’atteggiamento che noi assumiamo al suo interno, il modo in cui lo custodiamo, le azioni che lì dentro compiamo, devono essere tutte indirizzate a ciò che il luogo rappresenta e alla funzione che esso ha: la relazione di ogni credente con il suo Signore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 19, 45-48
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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