C’è un verbo necessario e insostituibile per un credente: è il verbo “rimanere”. La traduzione migliore dovrebbe essere “dimorare”.
“Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. La fatica più grossa per essere cristiani non è imparare a memoria qualche informazione su Gesù Cristo, fosse anche tutto il Catechismo della Chiesa cattolica.
La cosa più importante nell’esperienza cristiana è imparare a “rimanere”, a “dimorare” nella Parola di Gesù. Diciamoci la verità: la mancanza di rinnovamento, di cambiamento all’interno della Chiesa e delle nostre comunità, viene certamente dalla mancata confidenza con la Parola di Dio. Se considerassimo la Parola come un grembo, noi ci entreremmo dentro e ci lasceremmo nutrire, gestare (non gestire), da Dio. Come un grembo di madre, la Parola di Gesù poco alla volta ci nutrirebbe e ci farebbe crescere, e la prova sarebbe l’aumento esponenziale della nostra libertà. Tornare a leggere e meditare la Parola di Dio potrebbe segnare l’inizio di un cambiamento epocale per la nostra vita personale e non solo.
Quanto sarebbe bello obbedire a questo Vangelo magari tirando giù dai nostri scaffali il libro della Bibbia, e tornare a riaprirlo, a leggerlo, a invocare lo Spirito Santo affinchè un poco alla volta ci entriamo dentro, e impariamo a dimorarci. Conosceremmo la Verità, ed essa ci farebbe liberi. E poi sarebbe un buon modo per prendere sul serio l’indicazione che esiste qualcosa che ci possa davvero liberare senza clausole ingannevoli che troviamo scritte in piccolo sotto qualche offerta.
Gesù parla chiaro, e la Verità che ci annuncia, che è la Verità di un Amore liberante, ci introduce in una libertà grande che nessuna politica, nessuna cultura, nessuna mentalità del mondo possono davvero darci. E poi innanzitutto che ci dice qualcosa che non è di poco conto, e cioè che la Verità esiste, nonostante lo sport più diffuso sia quello di negare la sua esistenza e lasciarsi in balia della dittatura delle opinioni.
don Luigi Epicoco su Facebook
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 8, 31-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.